domenica 31 luglio 2016

Keynes for the dummies

Riposto, riveduto e corretto, un vecchio post.
Alcuni di quelli che frequentano il blog lo troveranno scontato e risaputo, ma altri che leggono provengono da altre posizioni e credo che possa aiutare ad avere un'idea di economia.
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Anzituttoprimaditutto (come dice il piccolo Savoia) per spiegare Keynes ai dummies bisogna esserlo.
Bagnai non lo è abbastanza e forse i dummies non riescono a coglierne l'essenza del concetto tramite equazioni e complessi ragionamenti generali.
Il punto centrale del ragionamento, il fulcro verrebbe da dire, è quello delle buche. Si, quello che i libberisti  (col culo degli altri) tanto si divertono a dileggiare senza averci capito una beneamatissima minchia. Primo perché non hanno mai letto La Teoria Generale, secondo perché anche se l'hanno letta non ci hanno capito la beneamatissima di cui sopra.

Un sistema,sociale per reggere deve essere anzitutto sostenibile, deve cioè sostanzialmente soddisfare i bisogni primari che sono; bere, mangiare, avere vestiti adeguati al clima, avere un rifugio per ripararsi dai pericoli e dalle intemperie e riposare l'organismo, e mezzi di trasporto per poter distribuire questi beni necessari.
Una volta soddisfatti questi bisogni essenziali tutto il resto è superfluo dal punto di vista della sostenibilità.
Se noi valutiamo il sistema in quanto tale e tralasciamo le diverse pulsioni umane (che rientrano in altri ambiti di osservazione; culturale, genetico, psicologico etc etc) un sistema sociale regge tranquillamente soddisfando quei pochi e miseri  bisogni.
Allo stato attuale della tecnica, così a spanne, credo che per soddisfare tali bisogni possa bastare un terzo delle persone in età di occupazione.
Addirittura, se standardizzassimo tutto ciò che è prodotto artificialmente (ma ad oggi abbiamo raggiunto un tale livello scientifico che abbiamo standardizzato anche ciò che viene prodotto dalla natura), dall'abbigliamento, alle abitazioni e tutto ciò che contengono, i mezzi di produzione e trasporto credo che il numero delle persone occupate scenderebbe tranquillamente ad un quarto o anche meno.

Ora, rimaniamo strettamente in ambito economico nell'accezione di: "(...) organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali o collettivi, (...) " e dimentichiamoci per un attimo le pulsioni umane e certa metafisica; al posto di lavorare quaranta ore la settimana, facendo a rotazione, ne lavoreremmo probabilmente dieci; da un punto di vista sostanziale ci gratteremmo per lunghe giornate (il paradiso dei comunisti) e potremmo diventare tutti filosofi alla Catalano per passare il tempo: "E' meglio vivere tanto e bene, che poco e male!".
Ma anche: "E' meglio guadagnare più denaro e abbondare, che guadagnarne poco e vivere nell'insufficienza!".
Ehi, ferma un attimo; i soldi non ci sono, non servono. Lavorando a rotazione e con l'attuale livello di tecnica abbiamo soddisfatto le esigenze primarie con scarso impegno di tempo e fatica.
Ma allora a cosa servono i soldi? Semplice, a soddisfare il superfluo. Servono cioè a soddisfare il nostro ego e le nostre pulsioni, passioni e piaceri.

Quindi potremmo avere un sistema decisamente pianificato, quello che produce cibo indumenti abitazioni etc etc, che soddisfa i bisogni sostanziali, che è molto efficiente e dove al posto del denaro basterebbe una card dove risulta che le dieci ore settimanali (cifra messi li ad occhio) standard sono state svolte e ottenere l'essenziale per sopravvivere.
Ma all'uomo sopravvivere non basta, la sua peculiarità, la sua "natura" e il suo senso di conoscenza lo spingono a fare, pensare, provare, capire (ma anche giocare, baciare, lettera e testamento).
Così ha "scoperto" il fuoco, la ruota, la bellezza e la qualità. Tutte cose difficili e/o pericolose, che richiedono dispendio di energie e di salute ma che innescano forti desideri.
Ecco, i soldi rappresentano i nostri desideri.
E infatti, paradossalmente, i beni essenziali sono quelli che valgono meno (anche una casa essenziale costerebbe relativamente poco) tanto è vero che il settore primario deve sempre essere sovvenzionato istituzionalmente per gli investimenti, altrimenti crollerebbe sotto il peso della stupidità (eh si, dato che stupidità significa restare stupiti, ecco che l'umano riversa le sue energie nelle cose che lo stupiscono, e spesso instupidiscono, e si "dimentica" di ciò che è fondamentale).
Così le istituzioni DEVONO intervenire per sopperire alla stupidità del libero mercato (ma questa è in parte una divagazione).

L'importante è aver capito che un sistema potrebbe soddisfare il necessario facendo lavorare poche persone, e non servirebbero neppure i soldi in quanto quelle poche esigenze sarebbero facilmente soddisfatte.
Se torniamo indietro nel tempo invece servivano molte più persone per produrre il necessario. E via via che risaliamo la storia, la maggioranza delle persone era occupata a produrre l'occorrente. Ma anche questa affermazione è in parte errata.
Infatti già all'epoca dei Faraoni una parte del popolo si "trastullava cazzeggiando" attorno a dei grandi cubi di pietra accumulandoli uno sull'altro e facendone delle piramidi giganti.
Pensa che spreco; non le fecero nè per il turismo e nè per produrre qualcosa.

Attenzione, ci siamo: al posto di scavare buche e ricolmarle, staccavano massi enormi dalle montagne, li trasportavano su barconi e li impilavano uno sull'altro con un dispiego di energia che risulta ancora oggi di difficile comprensione e per cosa? Ne avevano un ritorno in qualche bene essenziale per il sostentamento?.
No, erano tombe. Un dispiego enorme di energia per erigere degli immensi soprammobili.
E' un tempo troppo lontano? quasi incomprensibile?
Ok, allora andiamo nel sedicesimo secolo.
Una delle monarchie dell'epoca, la Spagna, "scopre le Indie" e assieme ad esse patate, pomodori e poco altro...ah si, un metallo molliccio ma che possiede proprietà quasi uniche: l'oro.
Un gran bel metallo, mantiene quasi inalterate le sue proprietà, non si ossida e una volta strofinato splende come il sole. Non serve quasi a un cazzo; non puoi farci armi, niente a cui serva un minimo di rigidità e durezza, e non è commestibile.
Ci puoi placcare i denti...qualche altra cosuccia da attaccare alle orecchie o al collo...e altre cazzate del genere (non esistevano ancora i microcircuiti).
Eppure per quel metallo quasi inutile (se vogliamo dirla tutta, oggi sappiamo che assieme ad altre "pietre preziose", l'oro e pochi altri metalli,  si sono formati milioni e milioni di anni fa per lo scatenarsi di energie difficilmente misurabili immaginabili e sicuramente irripetibili). Sarà quel che sarà, ma se togliamo la mistica e la metafisica, a livello economico (nell'accezione di cui sopra) l'oro è un dispiego di energie poco comprensibile. Infatti è stato calcolato che non ha ripagato tutti gli investimenti fatti.
Eppure il solo pensiero di poterne possederne anche solo una piccola quantità, smuove la gente a "fare"!
Cosa è cambiato a livello di sostenibilità del sistema Spagna? Una blasonatissima M....

Ripeto: se togliamo la mistica e la metafisica l'oro serve a ben poche cose e quasi tutte superflue.
Il fatto che la gente vada fuori di biella per averlo non è un punto strutturale a livello strettamente economico. La credenza che fosse il metallo divino per eccellenza risale a ...mila anni fa e andrebbe ascritto sotto alla voce "folklore pop".
Io sono rimasto allibbito (co' due bbi) quando qualche anno addietro, cercando di capirci qualcosa sotto la voce economia, ho scoperto che il sistema aureo era in "voga" poco tempo fa., e questo significa che ancora pochi decenni orsono si dava fondamentale importanza a quanto oro detenesse una nazione..
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Ma torniamo all'economia delle buche: Keynes, in buona sostanza, dice che nel momento in cui una crisi rallenti il processo economico innescando una dinamica deflattiva (cioè un abbassamento dei prezzi al consumo), e non importa se reale o nominale, tanto nel medio periodo la dinamica deflattiva risulterà comunque reale, l'unico agente che possa intervenire nel processo economico invertendone il ciclo (in questo caso deflattivo. ma lo stesso può valere anche in un ciclo inflattivo ma invertendone l'azione, cioè drenando liquidità) è lo Stato Sovrano attraverso la propria Banca Centrale (B.C.)
Il motivo è facilmente comprensibile; nessun privato, neppure una S.P.A o altra società a responsabilità limitata, è disposto a investire capitali in un ciclo economico che distrugge ricchezza.
Solo lo Stato attraverso la propria B.C. può immettere liquidità nel sistema facendo in modo che questa venga spesa (infatti tutti i tentativi della BCE di immettere liquidità nel sistema sono falliti miseramente -- per noi -- perché in base ai trattati la BCE non può intervenire con spesa diretta e neppure all'acquisto di titoli -- ma a questo proposito la questione è un pò più incasinata).

A mò di provocazione Keynes usa gli investimenti che, alla sua epoca, il governo inglese impegnava nelle imprese che scavavano buche in giro per il mondo alla ricerca di oro come pietra di paragone per dimostrare che sarebbe la stessa cosa, a livello di sostenibilità, se fossero stati impegnati nello scavare buche per poi ricolmarle.
Addirittura lo stato potrebbe lanciarli per davvero dall'elicottero e il risultato a livello economico nel breve periodo sarebbe sempre lo stesso (non a livello sociale dato che la gente si scannerebbe per strada).
E c'è un motivo specifico; in una economia equilibrata, cioè nè lasciata libera a se stessa nè controllata ossessivamente, per ogni euro immesso nel sistema economico, alla fine dei conti, cioè misurando il PIL alla fine dell'anno, questo euro risulterà essere diventato un euro virgola qualcosa. Dipende, questo virgola qualcosa, dalle condizioni di quel sistema economico.
Ma ciò che conta è che avrà invertito il ciclo economico depressivo. Questo è quello che "molto semplicemente" dovrebbe fare il ministro dell'economia (quando può farlo, cioè con una BC a disposizione della nazione).
Questo per dire cosa?
Per dire che se ci riflettiamo solo un attimo potremmo renderci conto che la disoccupazione potrebbe essere realmente combattuta e vinta, e rimarrebbero disoccupati solamente coloro che proprio non hanno nessuna intenzione di lavorare.
Ma, cosa ancor più importante, tutti potrebbero avere un reddito col quale poter condurre una vita dignitosa per se stessi e per la loro famiglia.

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Se c'è tutta questa disoccupazione non è certo per i motivi che ci hanno raccontato per tutti questi decenni, e ora l'ho capito molto bene.
Ma è solo per scelte politiche, le quali hanno un unico scopo: impoverire tanti per arricchire pochi.

SONO SCELTE POLITICHE! NON C'E' NESSUN IMPEDIMENTO DI QUALSIVOGLIA MOTIVO TECNICO, PUNTO! (e se non credete a me potete sempre approfondire da qualcuno che ne sa  QUI)

A voi sembra poco? Cazzarola, più chiaro di così acceca.
Una Nazione che ha Sovranità può  tranquillamente raggiungere la piena occupazione se solo lo volesse (e potrebbe farlo in un modo più intelligente che non scavando oro  -- per esempio noi abbiamo un territorio devastato).

Ecco un Dummies cosa ha capito qualcosa di Keynes.

venerdì 22 luglio 2016

Scontro di civiltà? No, ma...

Facciamo una cronologia?

Libano: dal '75 La questione Libano è molto complessa e non può essere messa univocamente sotto la lente dell'integralismo islamico.
Ma uno dei risultati furono gli Hezbollah . Ad oggi risulta essere una zona sotto il controllo dell'integralismo.


Iran: (...) dal '78: La rivoluzione islamica iraniana fu tutta una serie di sconvolgimenti politici e sociali, avvenuti nel periodo 1978-1979[1] in Iran, che trasformò la monarchia del paese in una repubblica islamica, la cui costituzione si ispira alla legge coranica (sharia).


Algeria: (...) Le elezioni legislative del 1991 videro una forte ascesa delle formazioni che si ispiravano al fondamentalismo islamico, in particolare del Fronte Islamico di Salvezza. Con ogni probabilità, il secondo turno delle elezioni avrebbe assegnato ai partiti islamisti una consistente maggioranza parlamentare, consentendo loro di emendare la Costituzione laica del 1976 e di istituire una repubblica islamica.
In tale prospettiva, l'esito elettorale fu annullato e l'11 gennaio 1992alcuni generali dell'esercito (janviéristes) misero in atto un colpo di Stato, costringendo Bendjedid alle dimissioni.
Io aggiungo solo che l'integralismo è vivo e vegeto e sta rinfocolando sotto le ceneri.

Libia: Quello che è accaduto e sta accadendo è sotto gli occhi di tutti. Pare sia l'unica altra zona in cui l'isis sia riuscito a stabilire un dominio .

Tunisia : (...)Ciò che vorrebbe sembrare una rivoluzione sociale, almeno inizialmente, e gli integralisti , astutamente, sono rimasti silenziosi durante gli eventi, iniziano adesso a spuntare fuori. Già venerdì, le moschee erano colme per ascoltare i sermoni dei predicatori, apparsi come per miracolo, dedicati ai “ martiri della rivoluzione “ , e quando i musulmani iniziano a parlare di martiri, sono dolori…. 

Il tipo di linguaggio utilizzato è cambiato, adesso è molto più violento ed aggressivo e non dobbiamo dimenticare che alle elezioni del 89 e malgrado la repressione, il partito islamista Al Nahda aveva ottenuto il 20 per cento dei voti. Il consenso non è certo diminuito, anzi! (...)
                                                             
Bisogna ammettere che fino ad oggi assieme al Marocco è la nazione con meno radicalismo islamico.

EgittoMuḥammad Mursī ʿĪsā al-ʿAyyāṭ (in arabo: محمّد مرسى عيسى العياط‎; El-Adwah, 20 agosto 1951) è un politico egiziano, del Partito Libertà e Giustizia(il partito dei Fratelli Musulmani).
Ingegnere chimico con una laurea all'Università del Cairo (1975), un master (1978) e un PhD alla University of Southern California (1982), ha operato alla California State University, Northridge, dal 1982 al 1985, anno in cui è tornato in Egitto.
È divenuto Presidente a seguito delle elezioni presidenziali del 2012 ed è stato il primo ad assumere tale carica con elezioni democratiche[1]; è rimasto in carica per circa un anno, fino al 3 luglio 2013[2], quando venne deposto da un colpo di Stato militare.
A votazione democratica la vittoria va all'integralismo dei Fratelli Mussulmani.
Se non sapete chi sono e cosa vogliono i Fratelli Mussulmani non potrete capirci molto da questo post !
Per quello che riguarda: Iraq, Siria, Arabia Saudita, Yemen, Pakistan, Afganistan, Turchia, Nigeria, Sudan e molti altri stati che non sono sotto la lente di ingrandimento, non c'è bisogno di dire molto.
Quello che non riesco a capire è come facciano in molti a continuare a dissimulare un qualcosa che non può essere più mascherato o mimetizzato: La reazione spontanea di "quelle culture" -- ma viene da dire; "quella cultura"  -- alla penetrazione della cultura occidentale in genere, oggi declinata in capitalismo senza regole e angloamericana più specificatamente, è l'islam, soprattutto quello integrale sunnita o sciita che dir si voglia.
Non è una manifestazione sporadica e ristretta come qualcuno continua ottusamente a proclamare.
Certo non è uno scontro di civiltà, per un simile scontro ci vorrebbero almeno due civiltà.
In questo caso possiamo parlare di cultura ma non di civiltà, è sottointeso che una civiltà progredisca e nessuno può affermare che l'islam sia progredito dalla sua comparsa, anzi, possiamo affermare che in questo particolare momento ci sia una regressione.
Ma il mio punto di vista relativo è che più che una questione di cultura, sia una questione di natura, di genetica.
E' abbastanza intuibile dalle reazioni sia generali che particolari, che c'è una forte componente extraculturale che risulta spesso ingestibile dalla cultura stessa.
Esistono certamente persone mussulmane molto intelligenti e capaci di interpretare i libri rivelati (per quanta importanza possiamo assegnare a questa pratica) con la giusta moderazione e capacità adattative adeguate, ma il risultato maggioritario è quello di una visione ipermoralistica degli eventi. Posizione che si allontana dall'etica e si avvicina alle pulsioni animali che ancora albergano nell'uomo, nel senso che la morale diventa solo lo spunto per poter scatenare e lasciar fluire le pulsioni della materia .
Per chi legge questi eventi con la sola lente culturale la realtà diventerà sempre più intangibile e incomprensibile a cui sarà necessario trovare nuove e fantasiose teorie astruse e sconclusionate che pare non si accorgano dell'univocità del carattere delle manifestazioni.
Per chi sa che la cultura non è il solo e unico modo di leggere gli eventi non sarà difficile comprendere le ragioni insondabili di parte degli eventi.
Ai miei occhi è abbastanza chiaro che la causa principale di queste manifestazioni non può essere ascritta al capitalismo globalizzante senza freni delle elites, in quanto tale capitalismo agisce oramai in ogni parte del mondo, ma non in ogni parte la reazione è quella di cui abbiamo parlato finora.

p.s. Mentre scrivo ho notizia dei fatti di Monaco di Baviera....
E  pensare che gli organi di comando europei sta cercando in ogni modo di convincerci ad accogliere quanto più possibile di "questi" mussulmani.
Dicono che sono una risorsa...

Stupet homo me ingredi non cessabis

Il latino ha un non so che di solenne. (trad. di google)




domenica 17 luglio 2016

Identità o lotta di classe?

E mò bbasta...

Sono d'accordo sul fatto che buona parte degli europei si sia lentamente ridotta a una massa di inconsapevoli e sfruttati lavoratori/consumatori in balia del libero mercato, e anche che stia perdendo quel senso di supremazia culturale che li ha contraddistinti.
E sarà pur vero che parte della responsabilità dei milioni di morti delle due più grandi guerre che l'umanità abbia mai conosciuto possano essere imputate ad un (spero) profondo senso di identità.
Ma è una parte minima e non sostanziale, e ad una più profonda e disinteressata analisi, le cause preponderanti di quelle tragedie possono essere tranquillamente assegnate alla "lotta di classe" (definizione che è scomparsa dalla narrazione e che dovrebbe farci pensare).

Che tradotto significa che le antiche oligarchie aristocratiche, sfruttando le povere e ignoranti masse, e accumulando favolose ricchezze, han cercato di spartirsi il mondo a cannonate (fosse mai che questo passaggio storico di pochi che accumulano tanto a spese di molti che si spartiscono poco ci possa far notare una certa similitudine con l'attualità?).

Intendo dire che il concetto di identità è stato tirato per la giacchetta a seconda degli interessi che si intendevano perseguire

L'identità, che oggi viene sputata e schifata, ha delle grandissime qualità intrinseche.
Prima fra tutte quella di far crescere nell'intimo, o anima ce dir si voglia, (ma questa è una questione che è meglio tralasciare), il senso della consapevolezza, primo passo verso la propria emancipazione dai falsi miti.
Fino a qualche secolo fa bastava il Dio sovrannaturale a immagine e somiglianza e il relativo inferno a spingere le masse al massacro, poi non bastò più.
Perché?
Perché l'umano si è ancor più abbruttito passando dalla vita durissima dei campi, ma ancora a dimensione "divina", alla vita alienante della fabbrica, dove di "divino" resta poco o nulla.
E allora Dio dov'era finito?
Piano piano si avvicinava.

Così Dio, dopo essere disceso dai cieli nella figura dell'Imperatore e nella cultura del popolo, si trasferirà poi direttamente nella singolarità della persona e nel culto relativo (e 'n'tu'culu anche la cultura).
Così dopo aver lottato a caro prezzo per la gloria del "Re" o "Imperatore", e non avendoci cavato neppure un ragno da un buco, nasce nell'animo, anche grazie alla scienza, la consapevolezza dell'uguaglianza tra umani, essi stessi dio in terra (pur tra diversità culturali, che certamente è ossimoro e paradosso al contempo).
Ma come la realtà quantica o l'evoluzione della specie ci insegnano; dal punto di vista quantico, osservando il microcosmo e superando i limiti della nostra dimensione, la certezza di poter sapere esattamente cosa succede in ogni istante della realtà decade, e quindi con essa la certezza di poter conoscere esattamente le leggi che governano l'universo, e cade pure, dal punto di vista evolutivo, la certezza di cosa siamo noi umani e di cosa siano le specie di qualsiasi forma di vita esistente.
Col teleobiettivo della macchina del tempo, le specie, di qualsiasi ordine e grado, diventano un unicum in costante mutazione. Accontentiamoci di vivere nella nostra dimensione e lasciamo alla filosofia i paradossi che avanzano -- sia nel senso di abbondanza che in quello spaziotemporale.

E la nostra dimensione ci racconta una storia nella quale l'identità ha un grande valore.
Un valore che non può essere lasciato nelle mani delle aristoligarchelites e usato a seconda dei loro interessi.

Così è ora di dire basta a queste immense cazzate che vogliono farci credere che questi Frankenstein culturali, questi "smarriti nell'universo classico" che ogni tanto impazziscono e decidono di vendicarsi uccidendosi e nel contempo uccidendo quanti più possibile di "noi" europei, francesi, inglesi, italiani o mettete voi un'identità a scelta, sono "di noi".

NON SONO "DI NOI"!
NON SONO FRANCESI!!! NON SONO INGLESI! NON SONO ITALIANI!

I francesi sono orgogliosi della loro rivoluzione e di tutto quello che essa ha comportato, anche delle sue incongruenze e contraddizioni.
Sono fieri e gelosi dei loro diritti e della loro capacità di sapersi gustare la vita sotto tutti quegli aspetti che portano piacere e gioa di vivere all'uomo (come anche gli italiani).
Non intendono farsi mettere i piedi in testa da un comico inconsapevole come Hollande e da una riforma del lavoro che massacra i più deboli (e qui qualche domandina noi italiani dovremmo pur farcela, ma a quanto pare noi siamo fuuuurbi).
Sono fieri e orgogliosi (magari anche un po orgoglioni) delle loro donne e della loro indipendenza, ma tout se tient.

NON SONO ITALIANI!
Gli Italiani sono orgogliosi della loro storia, con tutte le contraddizioni del caso.
Sanno chi era Garibaldi, Mazzini etc etc e cosa hanno fatto.
Hanno antenati periti per liberare questo paese dallo straniero e dal fascismo.
In tanti hanno lottato e sofferto per limitare il potere religioso e la relativa ignoranza.

NON SONO EUROPEI!!!
Gli europei sono consapevoli di avere profonde contraddizioni e non credono di stare dalla parte giusta per grazia divina da almeno trecento anni.
In Europa, o dai loro emigranti, sono nati i diritti universali dell'essere umano, e nelle costituzioni di buona parte delle nazioni che le danno forma è scritto a chiare lettere che i fondamenti dello stare insieme SONO LAICI, SONO LAICI, SONO LAICI, SONO?...LAICI, PUNTO.
Gli europei non intendono sentirsi abdul di nessuno, e neppure sottomessi a priori -- come l'identificazione "islamico" che essi stessi si danno sta a significare.

AVETE ROTTO I COGLIONI, specie quel "simpatico" e incompetente burocrate di Letta che ha definito l problema dei magribini che cercano di sterminarci, un problema "interno", di noi europei.
NON SONO EUROPEI!
NON CONDIVIDONO NULLA DI CIO' CHE CI RENDE EUROPEI.
ODIANO GLI EUROPEI E VORREBBERO ASSOGGETTARCI ALLE LORO REGOLE (che tra l'altro sono in aperto e netto contrasto con le nostre, ALLA FACCIA DEGLI ARCOBALENISTI CHE DOVRANNO FARSENE UNA RAGIONE dato che la realtà li sta prendendo a sonori schiaffoni).


p.s.
(Che poi tutti i casini del medioriente vengano fomentati e usati dalla NATO è un'altro discorso, e ha a che fare con gli immensi interessi delle oligaristocrazielites,  che NON SONO I NOSTRI! E che si chiamano "Lotta di classe" o in qualsiasi altro cazzo di modo che volete chiamarli).


giovedì 14 luglio 2016

L'incubo siete voi

Oggi in prima pagina della Stampa c'era un articolo di una giornalista che come al solito si indignano sempre dopo ma senza sapere bene di cosa si stanno indignando.
Dopo una breve e scontata apertura ecco che arrivano le solite frasi di circostanza e di incredulità: " (...) Non ci si può neanche credere. E' un incubo. (...)"
Poi il solito bla bla bla etc etc.

Ma dico io; ma come cazzo sono possibili, una posizione di un certo livello all'interno del giornalismo italiano che ti permette di scrivere in prima pagina alla Stampa e una simile stupidità?

Stupido deriva da stupìto, e sta a descrivere una persona che è spesso stupìto per gli accadimenti cui viene a conoscenza. Fondamentalmente è una persona che, oltre a mancare di esperienza in senso generico, non riesce a "notare" una connessione tra gli eventi, una certa manifesta realtà.
Tutto lo stupisce.

Ma cara la mia testolina di minchia, che cosa ancora ti stupisce dopo anni e anni di continua e costante devastazione culturale?
Per quale insondabile motivo, oltre la stupidità, sia chiaro, non riesci a mettere in connessione lo smantellamento dello stato nazionale, la lenta erosione dei diritti di base relativi alla dignità della persona, la pervasiva ricerca di sfruttamento dei fattori di produzione, umani o materiali che siano, tramite il degradamento del concetto di qualità, il quale è stato ridotto a valore per pochi e abbienti, e la sottomissione della dimensione umana alla dimensione dello scientismo -- da non confondere con la scienza  e la tecnologia, le quali han sempre emancipato l'uomo dalla cattiva metafisica dell'interpretazione classista di ricerche dalla dubbia epistemologia, sempre tesa a dipingere l'uomo come un animale inconsapevole e ignaro in preda a tempeste biochimiche ingestibili e leggi naturali "necessarie --, che nell'incalzante susseguirsi delle leggi del caos lo costringono e lo incanalano verso la costante emergenza e inevitabilità degli eventi.

Davvero non capisci che quello che è successo in Puglia è solo il risultato di una complessa formulazione indotta, che alla sua base ha dei parametri inumani? Così come la stragrande parte delle morti sui luoghi di lavoro e con essi anche alcune patologie mortali da esso derivanti?

Ma cosa cazzo ti è servito studiare tanto, se mai lo hai fatto, e leggere chissà quali libri, vedere documentari, ascoltare relazioni, lavorare e vedere ricchezza e povertà e chissà cos'altro. E tutto quello che riesci a mettere insieme è uno smarrito stupore?!
Ma cosa cazzo ce ne faremo mai della tua stupidità, cui prodest.

E Mattarella che dice: "Troveremo i colpevoli!"
Ma guarda lo specchio no?!
Dove eri in tutti questi anni? E la nuova riforma del lavoro chi l'ha firmata?
E tutte le volte che in questo paese sono state promulgate leggi e riforme contro la classe lavoratrice, dimmi, hai mai votato contro?
E quando avete deciso di portare questo paese nella tonnara del "più Europa" vi siete mai chiesti se era la strada giusta alle condizioni culturali in cui il paese si trovava?
E una volta andati a occupare cariche di grande responsabilità avete provato ad ascoltare cosa diceva la vostra coscienza, oppure vi siete chiesti cosa si sarebbe potuto fare per migliorare la vostra condizione nel sistema?

Ora un colpevole da gettare nella piazza ce lo avete, un povero cristo che nemmeno si era reso conto di essere diventato un piccolo ingranaggio inserito in un sistema mastodontico con mansioni di lavoro sproporzionate.
E i sindacati, oltre a tenere aperti uffici per il controllo delle buste paga e la dichiarazione dei redditi, che cazzo ci stanno a fare?
Anche loro saranno stupiti?
Certo, solo che sono stupiti per altro, per esempio non capiscono come mai dopo aver tanto difeso l'immaginario europeo si trovino oggi in questo stillicidio di lacrime e sangue: "Oddio, ma perché l'Europa ci tratta così male? Perché le nostre parole restano parole vuote?" si chiedono i dirigenti sindacali.
E prendono sberloni da tutti; Europa, ministero del lavoro, confindustria, intellettuali, lavoratori, disoccupati, casalinghe...
Ricordo ancora che quando defenestrarono Berlusconi tramite spread e insediarono il sergente maggiore dei garzoni delle banche, tale Monti Mario, il sindacato fece stampare dei manifesti di ringraziamento con il faccione di Napolitano a tutta, e la scritta GRAZIE PRESIDENTE.
Un po come se il tacchino appendesse un manifesto nell'allevamento con la faccia dell'allevatore alla cornetta ringraziandolo per la chiamata al macello...
Ma come si fa dico io, a non capirci proprio un cazzo a simili livelli?!

L'incubo siete voi.

domenica 10 luglio 2016

Altra nausea

(...)

Ossessionata dai soldi e contro la classe lavoratrice – la sinistra liberale ha mostrato la sua brutta faccia.
Quelli della sinistra liberale sono sempre stati orgogliosi di esser più solidali e compassionevoli dei conservatori. Le persone di destra, insistono, sono grette ed egoiste, legate a interessi personali. Si preoccupano solo dei soldi e di se stessi. Sono brutte persone.
Questo è uno dei miti più persistenti dei tempi moderni. Non ci ho mai creduto. L’egoismo trascende la politica. Quelli di sinistra sono inclini quanto i conservatori al proprio interesse, al fanatismo e all’avversione verso persone diverse. E, parola mia, nel corso delle ultime due settimane, dopo il voto britannico per lasciare l’Unione Europea, non abbiamo ancora visto quanto. L’illusione della sinistra liberale di avere la capacità intrinseca ed esclusiva di essere compassionevole è davvero stata fatta esplodere.
Guardate la recente Marcia per l’Europa a Londra, per chiedere di revocare la volontà del popolo e di ripristinare l’oligarchia sostenuta dalle grandi aziende. Ricchi tizi della metropoli si sono lamentati spudoratamente del risultato perché le loro vacanze in Europa d’ora in poi diventeranno più costose. Temono per le loro seconde case in Toscana e nel sud della Francia. Lo dicono apertamente. I borghesi dei quartieri nord di Londra temono che potrebbero perdere le baby-sitter a due soldi e le ragazze alla pari dall’Europa dell’est. Si preoccupano per il personale del beato Servizio Sanitario Nazionale, personale addestrato a scapito dei paesi più poveri che abbiamo assunto a buon mercato qui nel Regno Unito. I tizi delle grande aziende temono per il futuro dei lavoratori immigrati, quelle anime magnificamente sfruttate che vivono in sei in una stanza con contratti a tre mesi, pagati a salario minimo o meno. Questa scandalosa mostra di avidità non si era vista fin dai giorni inebrianti del thatcherismo.
(...)
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Il liberismo col culo degli altri

Si dovrebbe lasciare i liberisti alla mercè di se stessi spiegando per bene alle persone (o spiegando alle persone per bene) da dove derivi il crollo del sistema e la relativa miseria che ne consegue.

Poi ci si dovrebbe mettere alla finestra a osservare lo spettacolo delle teste che volano o dei linciaggi nelle piazze.
Certo che lo so che non è un pensiero illuminato, e neppure molto civile. Ma a volte potrebbe essere l'unico modo per "spiegare" a chi ci dirige che anche i poveri hanno una dignità che va rispettata.

Il sistema bancario dovrebbe essere lasciato al destino cui i liberisti hanno lasciato il resto del sistema sociale, quello del Laissez faire.
Come? Il sistema imploderebbe su se stesso per mancanza di liquidità? Bene, così finalmente qualcuno dovrà spiegare, giusto un attimo prima di essere appeso da qualche parte, come, dove e perché il sistema sia venuto a trovarsi in queste condizioni nonostante la grande maggioranza delle persone si dia da fare tutti i santi giorni lavorando da mattina a sera fino a diventare nevrotica.

E non sarà più possibile inventarsi capri espiatori.
Bisognerà che spieghino che fine abbia fatto tutta la ricchezza prodotta in questi ultimi anni.

E invece, come al solito ci saranno i salvataggi di Stato (che significa che dopo averci resi tutti più poveri e loro più ricchi, ci toccherà ancora per l'ennesima volta darci ampiamente da fare per chiudere le falle che han creato).

Ma, sotto un certo punto di vista, verrebbe da farsi scivolare tutto da dosso vista la stupidità cui i molti si pongono al riguardo. Di tutto quello che si cerca di fare, alle "persone normali", non frega un beato cazzo a nessuno.
Probabilmente perché molto ipocritamente hanno già inteso che la soluzione sarà; l'importazione di un grande numero di "rifugiati" cui aspetta un futuro da schiavetti a lavorare per quattro euro senza avere alcun diritto reale per se e per le proprie progenie (invece nominalmente tutti i diritti immaginabili e inarrivabili, come quello di ordinare un figlio tramite utero altrui).
Questa massa di disperati sosterrà il sistema svolgendo tutte quelle mansioni pericolose per la propria icolumità e dannose a livello della propria salute.

Tra un po renderanno privata la sanità e il sistema pensionistico e tutto si ridurrà a stare di quà o stare di là.
Già ora negli Stati Uniti è iniziata la dicotomia della società; da una parte chi ha i capitali e le forze di polizia e dall'altra i poveracci che cercano di sopravvivere (sempre che non li ammazzino come cani per strada) e con la classe media che pavidamente preferirà impoverirsi in cambio della difesa di quel poco di proprietà privata che gli resterà.
Ipocritamente perché sanno benissimo che queste masse di clandestini, com'è giusto che si chiamino, arrivano da noi per fare concorrenza alla nostra classe lavoratrice, ma ammantano tutto con arcobaleni, crisi umanitarie e diritti "cosmetici".

L'Inghilterra si è sfilata e la Germania con gli alleati del "nord" non si lascerà scappare l'occasione di diventare la potenza egemone continentale -- Francia volente o nolente -- e infatti si intensificano le voci che chiedono quanto prima una polizia e un esercito europeo sovranazionale che sarà completamente al di fuori di qualsiasi processo democratico.
Il tutto condito con salsa di dominio di classe, e cioè; ci sfidiamo tra nazioni a livello di elites, ma contro tutte le classi inferiori indipendentemente da dove esse si trovino.

E la sinistra in Italia si accollerà la responsabilità storica della devastazione finale della nostra cultura e spero che ne resti stritolata.

p.s. (ero talmente nauseato che non avevo corretto)

sabato 2 luglio 2016

Psicosi

Ormai siamo alla psicosi collettiva generalizzata.
Le emergenze sono diventate la norma (e quindi non dovrebbero più essere emergenze) e qualsiasi cosa accada, al di fuori del futuro prossimo che le elites ci hanno programmato , soprattutto per quello che riguarda l'aspetto economico, diventa materia per psicoanalisti.

(Sotto un certo aspetto è comprensibile; se lasci che le dinamiche sociali tra i popoli possano autodeterminarsi -- e cioè lasci alle leggi "naturali" il governo degli eventi -- è "travirgolette" normale che l'opinione pubblica, che è giusto ricordare non ha una coscienza soggettiva ma soggettivizzata, si smarrisca e abbia paura di se stessa.
E questo perché non ha consapevolezza di se stessa, non si riconosce.
E come potrebbe riuscirci se ogni tre per due viene continuamente indotta a credere che i suoi tratti caratteristici culturali  identitari siano sbagliati?)

Basta che succeda una cosa qualsiasi, e al mondo ne succedono di cose, che il libero mercato sclera, le borse iniziano a crollare e via di questo passo finchè tutto quello che è imprevedibile diventa paura.
Oramai siamo arrivati all'isteria di massa (che è femmina e quindi "mobile").
Le borse crollano ogni scoreggia a piè sospinto, stanno iniziando ad agitarsi ora per il referendum di ottobre paventando disgrazia tragedia sciagura etc etc nel caso vinca il no.

Io mi chiedo come faccia laggente a reggere a tutti questi allarmi che manco in tempo di guerra le sirene suonavano a questi ritmi incalzanti.
La road map è tracciata e non è possibile deviare o scostarsi da un futuro che più determinato non si può.
Come è possibile acccettare un futuro senza alternativa alcuna?
Come han fatto a portarci a questo punto?
Il treno è lanciato, è senza pilota (e fan di tutto per farci credere che senza pilota è meglio) e non può deviare dalla linea retta senza provocare un disastro (questo è quello che vogliono farci credere e ci stanno riuscendo).
Purtroppo nella sua folle corsa travolge chiunque non riesca a stare al passo senza alcuna pietà.

Come invidio quel poco di saggezza che la generazione anziana inglese è riuscita a mantenere sganciandosi alla prima occasione che gli è stata data. Quanto abisso tra i loro "vecchi" e i "nostri".
Per questo sono molto pessimista (realista) sul futuro che aspetta l'Europa, alle nazioni pilastro dell'economia europea non sarà più concessa alcuna possibilità di scelta (bisogna dire che a noi italiani questa opportunità non hanno mai, nemmeno in sogno, pensato di darcela).

Come penso da alcuni anni, l'unica reale speranza proviene dalla Francia (e accetto scommesse se qualcuno ne avesse il coraggio! Ma si sa, il coraggio lo si ha e non è possibile darselo).

Sclerate gente...sclerate...