lunedì 29 febbraio 2016

Vendola si compra un bambino

E il bello è che lo fa coi nostri soldi.
Addirittura è possibile immaginare quali schifezze abbia dovuto approvare, e assieme a lui tutto il "suo" partito, per avere l'appoggio morale e politico per questa cosa disgustante.

Quando la cultura non rispetta la natura è scontato che il ritorno alle forze endogene dei fenomeni sarà traumatico e devastante.



giovedì 25 febbraio 2016

Come coltivare piddini e distruggere quel poco di cultura che ci è rimasta

Non voglio indagare ulteriormente la questione per non regalare attenzione a qualcosa che ne ha avuta troppa.
Non voglio nemmeno ripetere quella parola, dico solo che fa rima con merdoso.
Però ne immagino la dinamica; una solerte maestra di comprovata e profonda piddinità ha avuto un'idea che le è parsa grandiosa, promuovere quel neologismo che le sembrava tanto bello e che soprattutto veniva da un suo alunno, così ha deciso di scomodare la Crusca e osare.

Intanto bisogna ammettere che Bagnai ultimamente ci azzecca anche quando non fa previsioni e che aveva ragione da vendere a riprendere i Cruscosi che vanno a mettere il becco dove non gli compete.
E l'aver dato per buona una parola solo per il fatto che venga pronunciata da molti da a capire che ultimamente abbiano smarrito la direzione.

Se così stan le cose, allora chiedo alla Crusca, o lo faccia chi ne ha voglia, di registrare anche verbi molto usati dai Neoborbonici quali; scendilo, piscialo, telefonalo: ma anche; di bisogno (l'ho sentito dire addirittura da Alfano quando era dall'Annunziata), ho scivolato, ho caduto, pazzerilli (stanno quelli che me mangeno tutta la zemenza n'dell'ort), locàlo (pizzeria, bar, ristorante), ci abbiamo veramente saziato (sempre nello localo), uguale uguaglianza, tranquilli e felicità, da me il primo, di così, all'impiedi, e molti altri che purtroppamente stanno dimenticati.

Massì, distruggiamo pure uno dei nostri pregi culturali e facciamolo pure nel nome del buonismo bambino, e quando avremo distrutto tutto quello che resta di un'identità e ci preserva dalle stronzate a nastro che ci propinano, ci butteremo nel cesso e l'ultimo dei piddini tirerà l'acqua con vagonate di "mi piace" sui social.

Che siate maledetti (seguono parolacce...).

mercoledì 24 febbraio 2016

l'uomoscimmia

Prendi un grosso vaso con un'imboccatura poco più grande di una mela, poi ci poni dentro una mela e metti il tutto dove una scimmia lo possa notare, sul vaso ci scrivi sopra welfare e anche democrazia, poi sulla mela si scrive ricchezza e si aspetta. Sarà sicuramente la scimmia che sa leggere bene che si avvicinerà, guarderà dentro e vista la mela ricca la afferrerà e proverà a trarne l'essenza, purtroppo troverà l'inghippo della strettoia, ma non vorrà certo mollare la ricchezza (nominale) e insisterà ripetutamente.
Nel mentre, la politica reale si occuperà del suo gruppo sociale che sarà rimasto leggermente allo sbando dato che la scimmia che sa leggere e scrivere, occupata com'è a cercare di "risolvere", non è più in grado di dare i giusti avvertimenti al suo gruppo mettendo in evidenza la portata reale delle proposte che le scimmie tentatrici di un'altro areale pongono in essere nel frattempo.

Addirittura abbiamo avuto alcune queste scimmie che si erano concentrate su un vaso con dentro un melone al posto della mela. Più vedono un "frutto" grande, più ci si concentrano (la scimmia pomicina ne è l'esempio lampante).

Questo è quello che accade se la scimmia che crede di essere intellettiva perde di vista ciò che è reale, cioè quello che in realtà viene compiuto rispetto a quello che viene enunciato.

I gruppi sociali sono nelle mani di queste scimmie e se per sbaglio uno di questi gruppi si verrà a trovare con la sua classe di soggetti intellettivi della portata di quelli sopra descritti il disastro è assicurato.
Ci hanno raccontato che bastava prendere la mela per stare tutti meglio e ora ci ritroviamo con una classe di intellettuali cui l'unica cosa di interesse è lamentarsi dell'imboccatura del vaso...SVEGLIA IDIOTI, QUELL'IMBOCCATURA E' STATA PROGETTATA COSI' APPOSITAMENTE.
Sarebbe ora di passare alla fase successiva che è quella di spingere la società ad una presa di coscienza riguardo al fatto che la nostra base culturale identitaria sta per essere spazzata via definitivamente.

A parte alcuni, e sono veramente pochi, la nostra classe di intellettuali è ancora ferma a lamentarsi del vaso mentre il rischio neppure tanto remoto è quello di consegnare i nostri figli nelle mani di un sistema autistico.

lunedì 15 febbraio 2016

"Hai anche cambiato nome!!!"

"Heila, come va, tutto bene?"
"Ma...veramente...non mi ricordo...ci conosciamo?"
"Massì, al circolo del tennis..."
"Veramente non gioco a tennis..."--"Ahh, hai cambiato sport, e lavori ancora in quella ditta di spedizioni?"
"No, non ho mai lavo..."--"Cambiato lavoro vero?! Ti capisco, non era un bel posto quello. E tua moglie, la Paola, sta bene?"
"Mia moglie si chiama Franca e non ho mai avuto..."--"Scusami, non sapevo ti fossi separato, brutta storia eh. Vedo che hai tinto i capelli, in effetti neri ti stanno meglio."
"Guardi non ho mai tinto i capelli e io a Lei non la conosco, probabilmente mi sta confondendo con qualcun'altro..."--"Giorgio, tranquillo, se non devo dire a nessuno che ti ho incontrato, non preoccuparti, è come se non ci fossimo mai visti!"
"Senta, non mi chiamo Giorgio, mi chiamo Luca e avrei un pò di fretta quindi..."--"MA DAI!?! Hai pure cambiato nome!!!, grande Giorgio, e salutami la Paola, ciao."

A volte non c'è niente da fare, puoi spiegargli quello che vuoi, ripeterglielo una, tre, mille volte che tanto se hanno quell'idea, quella convinzione, non servirà a nulla!

Mi pare fosse sabato e forse era canottoemezzo e parlavano di banche e di patentino (questa del patentino è davvero grossa eh, se vi bevete anche questa siamo senza speranza alcuna), ma seguivo così, tanto per...saltando tra i canali, e a un certo punto sento la Gruber (che alle volte viene il dubbio che possa essere ibridata con qualche protesi robotica) che dice una cosa del tipo: "Ecco, in Italia, a differenza del resto d'Europa, a finire nel bail-in (nella truffa sarebbe il termine giusto) sono stati quasi tutte persone anziane e non della generazione di mezzo com'è successo altrove bla bla, etc etc"

Eccerto dico io, è da mò che cerco di spiegarlo: perlomeno in Italia, la ricchezza sta quasi tutta nelle mani della generazione che oggi va dai 55 in là.
La stragrande maggioranza dei giovani e meno giovani possiede poco di più di una beneamata....

E mica tanto tempo fa mi son dovuto trattenere quando per l'ennesima volta ho sentito uno che usava le solite invettive e luogocomunismi contro i giovani bla bla e patapimm e patapamm e stupidaggini varie. E quando ho detto che secondo me; gli ultimi a cui si possa imputare qualcosa sono proprio i giovani, se n'è uscito con una frase penosa dicendomi di smetterla con questo buonismo...   ...   ...
...    ... A ME!!
So di per certo che è piddino...con tutto quello che è compreso nel pacchetto-piddino...accoglienza di immigrati, cani e porci senza ritegno, vanto delle altreculturefigheitalianiarretratinonmeritanouncazzo e chi più ne ha...ne metta...e A ME viene a dire: "Basta con questo buonismo".

Vabbè, la finisco qui prima che si blocchi l'alzavalvole depressurometro.




"Hai cambiato pure nome!!!" ...questo sono capaci di dirti.

domenica 7 febbraio 2016

Change.org -- una succursale di Facebook

Ho provato a lanciare una petizione contro la Boldrini che continua, dalla sua terza carica dello stato ad auspicare che il popolo italiano venga commissariato anche a livello nominale -- dopo essere stato commissariato di fatto, cioè nella realtà.

Non è possibile farlo se non sei iscritto al grande fratello reale odierno, cioè Facebook.
Non voglio stare a spiegare come mai feisbuk sia il nostro grande fratello, se non lo avete ancora capito potrebbe essere tempo sprecato.

Capisco sia difficile non partecipare quando ti dicono; "Vorresti salvare il cucciolo Bambi dalla vivisezione del dottor Menghele?", e che questa situazione possa creare un tumulto interno, ma sono solamente i cosiddetti gesti liberatori che mettono la coscienza a posto. Sono come quelle cittadine western finte, dove dietro alla facciata degli edifici c'è il nulla.

Così come sono delle porcherie quelle pubblicità che mostrano filmati di bambini denutriti e prossimi alla morte che ti chiedono un contributo una tantum facendoti credere che quel problema, in questo modo, sarà risolto.

E' solo PORCHERIA.

So che servirà a poco ma: SOLLEVIAMO LA BOLDRINI DALLA SUA CARICA, E' INCOSTITUZIONALE.

giovedì 4 febbraio 2016

Non esiste una legge universale assoluta, dipende da dove si vuole andare

Prendo spunto dall'ultimo dibattito mainstrem sulla questione; gli omosessulai, ma anche gli eterosessuali, hanno il diritto di afffittare una persona (c'è chi dice una parte di una persona, ma ho il timore che una volta legalizzata questa porcheria, capiti quello che capita normalmente al riguardo dei contratti, cioè che chi ha i soldi si faccia aggiustare le questioni a proprio favore, determinando una sorta di possesso reale su ciò cui quella persona può o non può fare. Quindi non un affitto di una parte, ma il possesso di buona parte delle circostanze della sua vita; le sue abitudini in genere)?

A scanso di equivoci, per me è l'ennesima porcheria generata dalla vittoria del pensiero scientista-- la fisica del senso comune, su quella umanista-- l'empatia del senso comune.
E' una delle sue manifestazioni peggiori che vanno a comporre un disegno, una prospettiva che mette i brividi: Una superclasse elitaria ed elitarista ristretta che, tramite le enormi ricchezze nominali accumulate, tiene al soldo la potenza esecutiva militare, per regnare su ciò che resterà della massa informe e indistinta uniformata sotto tutti gli aspetti e decimata dal ritorno alla durezze del vivere che tanto ci stanno ripetendo ad ogni piè sospinto.

Questo dell'utero a pagamento è un'altro piccolo passo verso il completo sradicamento del valore dell'identità.
Identità è cultura, identità è natura. L'insieme dei due forma organismi umani particolari che si traducono poi in organismi sociali particolari ai vari livelli della politica, come per esempio le comunità, o gli enti territoriali, che sommati formano organismi uniti da un'identità antropologica che, naturalmente, ha una propria scala di valori e norme generali che ne formano la relativa unicità-- tutto questo è naturalmente in continua evoluzione e in continua relazione con tutto ciò che gli sta attorno.

Ecco che cultura e natura vanno a formare un'identità che gode di una volontà peculiare distinta perché non uguale-- la similarità implica una differenza, e la differenza, da un punto di vista economico, implica una diversa concezione di cosa sia il valore.
Ma se io intendo vincere la guerra (quella guerra che oggi è più remunerativo vincere senza distruggere i sistemi che lo compongono, che oggi si è evoluta i guerra culturale, e cioè; ti impongo la mia cultura con tutto quello che la compone, in modo che tu debba sottostare alle mie regole, che sono quelle che rendono me più potente e te più debole), devo sconfiggere l'identità.

Ma se tu hai una identità solida, risultante da una cultura viva e solidamente ancorata ad un'insieme di nuclei famigliari forti e coesi formanti un organismo compatto avente un riferimento chiaro e in relazione alla qualità del tempo odierno, quale è la nostra costituzione, ecco che sorgono problemi seri al riguardo della penetrazione che la tua cultura del dominio troverà strada facendo.

Sempre due sono le problematiche da risolvere per "l'invasore"; la cultura e la natura.
La prima, la cultura, è quella che regola lo scopo di una società e ne detta la direzione e i modi. Se intendo appropriarmi della ricchezza che tu hai prodotto, ho bisogno una società dove  le differenze antropologiche siano minime e siano uniformate in modo da poter innestare, senza troppi rifiuti, delle dinamiche psicologiche che sfruttino l'ego della persona e rendano più acute le differenze sfilacciando il tessuto sociale, a quel punto mi sarà facile influenzarne la classe dirigente e stabilire norme che renderanno difficile la produzione e la distribuzione di ricchezza.

La seconda è quella identitaria per antonomasia e che ci lega fortemente alla natura in quanto da essa siamo formati. Anche questa ha due grossi problemi; la famiglia è il più resistente "mezzo di trasporto" della parte riguardante la natura, in poche parole i geni, i quali sono a loro volta i portatori di quella parte di "informazione" che va a costituire il livello di consapevolezza precomprensivo che sta alla base di valori e tradizioni secolari che la volontà trasmuta in cultura della giustizia, dell'economia e della politica-- chiudendo così il cerchio tra cultura e natura. Ma non solo riguarda  l'aspetto metafisico, soprattutto si manifesta in aspetti "quotidiani" quali per esempio quello fondamentale del cibo; se io ho raggiunto un equilibrio di alta qualità e biodiversità alimentare che mi pone ai massimi livelli possibili, mangerò e produrrò le tue schifezze solo fino a quando verrò tenuto all'oscuro delle  pessime conseguenze sanitarie che subirò mangiandolo.
E ancora, la famiglia, pone in essere un legame dalla forza immensa; se io sento di essere quasi uguale a chi mi ha procreato e a tutti quelli che ne compongono il nucleo, cioè vedo più la somiglianza che la differenza, creo un legame positivo a cui nuove e discutibili abitudini non avranno potere di penetrazione.

Da un punto di vista assoluto non esiste norma o legge o che dir si voglia che stabilisca l'assoluta giustezza di una cosa rispetto all'altra.
Quando si tirano in ballo la religione coi sui testi sacri, o la presunta giustezza delle leggi della natura in quanto tale non si stabilisce nulla di assoluto a cui tutti si debba per forza sottostare. Sono argomenti poco dissuasivi che hanno la loro presa su persone che ancora fanno riferimento a testi scritti più di tremila anni fa e che contengono al loro interno delle bestialità di una consapevolezza umana superata a cui è difficile dar credito assoluto.

Io credo che il valore a cui appellarsi debba essere endogeno, debba cioè scaturire dalla nostra identità completa.
Deve appellarsi alla cultura e anche alla natura, deve appellarsi tanto alla fisica del senso comune quanto all'empatia del senso comune e ai valori che veicoliamo anche tramite la nostra materialità in quanto inevitabilmente espressione della nostra metafisica dell'identità.

Certe pratiche ci fanno schifo. Perché?
E perché e perché e percome...mi sembra di essere all'asilo dei perché.
" ?Chi ha fatto la gallina? "
"L'uovo."
" ?E chi ha fatto l'uovo? "
" La gallina. "
" ?Ma è nato prima l'uovo o la gallina? "
" E' nato prima l'uovo. "
" ?E perché? "
" E checcazzo, perché perché e percome. Trovati qualcosa da fare, non toccare i bambini e non spiattellare i testicoli alla gente. "

A un certo punto, ai bambini del perché va detto; basta, non si fa!