lunedì 23 ottobre 2017

Et maxima ex paradoxis (google docet)

Ciò che politicamente si intende come sinistra ha come suo santo Graal la cultura (cioè, ciò che viene trasmesso da generazione in generazione attraverso la lingua, lo scritto e ogni altra qualsiasi forma di dati codificati umanamente).

Il più grande dei luoghi comuni "moderni" è: "Siamo tutti uguali!" (nell'accezione umana di razza).

Ebbene, questo è un paradigma naturale/culturale (nel senso che la scoperta della sostanziale uguaglianza degli esseri umani è un'informazione culturale ricavata dalla natura -- cioè un'informazione non culturale).

Tirando le somme, il sinistrorso basa i propri paradigmi, su concetti che stanno alla base dei paradigmi destrorsi.

La domanda sarebbe: "Potrà mai la SX gettare basi solide sulle quali costruire un futuro?" (che non avvantaggi la destra, aggiungo io...).

mercoledì 18 ottobre 2017

Chi si fa pecora il lupo lo mangia

Diario di bordo 18/10/17

Oggi dopo alcuni anni ho viaggiato con Trenitalia. Tra porte che non funzionavano, orari ai quali il viaggiatore non può far altro che pregare per poter acchiappare una coincidenza (la stessa coincidenza è stata, nella maggior parte dei casi, dichiarata non tale per potersi cavare dagli impicci legali), abbandono delle aree pertinenti all'azienda, abbandono degli edifici dismessi, sporcizia e carenza di servizi; l'impressione che ho avuto è stata quella di un Paese abbandonato ad un destino che non è più nelle sue mani e che verrà spolpato boccone dopo boccone dall'istinto predatorio lasciato libero a se stesso.

Altra chicca di oggi; mentre aspettavo in ospedale per una visita, tra il pubblico è iniziata la "solita" discussione sui politici di Roma che prendono troppo, che sono disonesti e via dicendo da luogo comune a forcone comune.
Ad un certo punto ho detto: "Certo che è curioso che si parli sempre di quelli che prendono "seddicimilaeuroalmese" e non di quelli che ne prendono sedicimila all'ora".
Subito quella che tesseva le fila ha detto una cosa tipo..."Eh, vabbè...ma quelli...si sa..." ...

Ma che cazzo si sa??!! Che cazzo volevi dire??!!

Servirebbe richiudere i recinti e trovare una unità d'intenti.
Non conta la grandezza di uno Stato (peggio che mai un'accozzaglia di Stati), ma la sua unità identitaria naturale e culturale.

domenica 15 ottobre 2017

There is not alternative

E' chiaro che l'attuale classe dirigente, conscia o ignara, nolente o dolente, stia cercando di porre in essere condizioni generali di ingovernabilità.

Partendo dal presupposto che a nessuno di loro interessi sostanzialmente la sorte del Paese, chi per mero calcolo, chi per incapacità intellettiva, non ci si può stupire se a poco più di alcune settimane dal voto, essi non siano stati in grado di produrre una legge elettorale che rispetti le linee guida della Costituzione (che verrà quindi molto probabilmente delegittimata e esautorata, e sostituita da una scelta autoritaria del presidente della Repubblica (quello che non sa dire più di cinque parole di fila - provate a farci caso, sembra telecomandato. Sembra è in forma garantista).

Tralasciando chi non è in grado di immaginare scenari di Realpolitik internazionale e si accanisce politicamente agitando la questione morale (di cui ho la massima pena - non puoi occuparti di questioni socialmente determinanti riducendole ad una semplice e banale questione moralistica), possiamo considerare tutti gli altri (quelli che consapevolmente stanno cercando di creare quanto più caos possibile), alla stregua di traditori del Popolo italiano.
Essi sono consapevoli della loro condotta. Sanno valutare benissimo la situazione dal punto di vista del breve periodo; cioè sanno che per poter mantenere la loro posizione gerarchica nell'attuale organigramma europeo, devono ubbidire alle direttive che provengono dall'attuale sistema di potere europeo.
Scientemente svendono la Nazione a poteri sovranazionali ben sapendo che a farne le spese saranno le classi più deboli.

Prepariamoci, nel giro di qualche settimana dalle elezioni, ad assistere ad un intervento a gamba tesa dei poteri forti dettato dalla solita emergenza immaginaria, condita da una serie di considerazioni che avranno come base il dilagante paradigma del; "There is not alternative!"