sabato 31 dicembre 2016

Un'arida stagione azzurro stellata sta per finire

Sta per iniziare un anno che credo sarà fondamentale.
Che la Francia sia con noi.
Serve dare una spallata decisiva a questo sistema vessatorio europeo, e serve che tutti si impegnino a voler cambiare il corso della storia.
Ci sono state epoche fallimentari per l'evoluzione umana, e il medioevo è una di queste, che son durate incredibilmente centinaia e centinaia di anni solo per l'accondiscendenza acritica e servile dei dotti al regime dominante.
Serve che gli intellettuali di ogni specie si impegnino ad agire contro il sistema attuale.
Questo sistema malato e marcio va combattuto a partire dalla sua base ideologica profondamente fallimentare.

Buon anno nuovo a tutti quelli che si trovano in una condizione di schiavitù reale e disagio economico in una epoca che grazie alle scoperte scientifiche potrebbe portare ricchezza e dignità generalizzate.

E' solo una questione di coscienza; chi ce l'ha non può esimersi dal combattere il nemico del progresso reale dell'uomo, e cioè chi alimenta politiche di povertà dilagante per le nuove generazioni (e questo è un dato di fatto cari piddini anelanti di poteri decisionali antidemocratici).

giovedì 15 dicembre 2016

Quo vado? (ma dove cazzo voi annà Cozzalone)

Vediamo di capire bene un concetto fondamentale dell'economia "moderna".
All'inizio del secolo prendono forma alcuna teorie sulla produzione dei beni. 
La razionalizzazione del ciclo produttivo portò ad un cambiamento sostanziale del modo di produrre (...) tanto da rivoluzionare notevolmente l'organizzazione della produzione a livello globale e diventare uno dei pilastri fondamentali dell'economia del XX secolo, con notevoli influenze sulla società. (...) WIKI

Appena prima di questa c.d. rivoluzione, il ciclo economico era calibrato su un sistema di produzione "su ordinazione". Per capirci, significa che si produceva nel momento in cui qualcuno (che aveva i soldi) decideva di comprare un prodotto, si trattava cioè di produzioni quantitativamente ristrette.

(è importante capire che la produzione di massa non scaturì da un eccesso di domanda (domanda intesa nell'accezione economica, quella cioè che vede soggetti in possesso di denaro), ma da una innovazione tecnico/teorica. La domanda andava creata.
Vediamo di capirci: A livello contabile il credito è sempre un deficit, quando vi dicono che bisogna ridurre il deficit, intendono quello dello Stato per poter aumentare quello privato (nel caso si voglia mantenere attivo un sistema sociale inclusivo, altrimenti possiamo tornare al Medioevo e allora fine del problema deficit), cioè quello delle banche onde mantenere il monopolio della moneta (e dell'usura aggiungo io).
Ma torniamo alle dinamiche.


Per sostenere un tale cambiamento necessitava rimodellare le dinamiche economiche del sistema, a iniziare da quelle bancarie.
Da quel momento si innesca, a livello economico, quello che potremmo definire il "sistema moderno di produzione di massa", che cambierà in modo sostanziale anche l'immaginario e il compito delle istituzioni concernenti l'economia.

Nel nuovo sistema di produzione delle merci, le imprese produttrici necessitano di capitale da investire in strutture, macchinari e paghe; alle aziende produttrici serve vendere i beni pena fallimento; per poter comprare beni relativamente costosi l'operaio deve avere una buona paga e la certezza di continuare a lavorare con costanza (che non è la figlia del panettiere); la conseguenza è che dovranno prendere corpo istituzioni economiche pronte a erogare denaro a credito (e gira sempre tutto attorno a questa parola), sia alle aziende prima, sia ai lavoratori poi.

Da queste semplici considerazioni è possibile trarne alcune conclusioni (direi svariate, ma a noi interessano soprattutto quelle c.d. socio/economiche con relativa preferenza per le seconde).

L'interesse di tutti è che il ciclo si chiuda: progettazione, produzione, vendita e uso creano un insieme organico.
La parte che a noi tutti interessa comprendere bene, è quella relativa all'operaio salariato, il quale deve avere la certezza di un lavoro sicuro.

Il lavoro sicuro (se così vogliamo chiamarlo nel caso che "posto fisso" vi crei delle turbe) è uno dei pilastri necessari alla produzione massiva dei beni! (non se ne può fare a meno!)

Un'altro di questi pilastri è quello che mette in rapporto; volume delle paghe/produttività.

Per poter vendere tutto il prodotto, l'insieme delle paghe (detto anche Monte Salari) dev'essere commisurato, in un legame stretto, a quanto prodotto.
Senza questi pilastri, ma non solo necessariamente questi, il sistema crolla (come nel '29 e come nel '08).

Ma l'insieme delle elites, delle oligarchie dei produttori e delle istituzioni finanziarie, con la complicità delle classi dirigenti delle nazioni, son riuscite ad escogitare dei sistemi palliativi che posticipano questi fallimenti, facendo altresi in modo che gli stessi ricadano sulle "risorse umane" (come loro le classificano), e cioè il popolo (con l'aggiunta di non poco conto di scarico sul popolo stesso della colpa morale dei fallimenti a colpi di proclami quali: "Avete vissuto sopra le vostre possibilità!", "Siete una generazione di bamboccioni!" etc etc, in pratica cornuti e mazziati).

Una di queste furbizie è quella di riempire la forbice creatasi tra il monte salari e la produttività tramite Debito Pubblico. Questa forbice avrebbe creato una serie continua e costante di fallimenti del ciclo economico vista l'impossibilità matematica di vendere i beni prodotti e di trarne un ricavo.
Il D.P. è stato usato in questo modo, per esempio, attraverso tutto l'arco degli anni '80 in Italia.
Lo Stato pagava in quegli anni interessi reali positivi (ma questa follia è potuta capitare solo perché avevano fatto il divorzio tra Tesoro e Bd'I) sui capitali investiti in titoli pubblici -- notare; nel frattempo tramite una spesa pubblica in deficit che superava la doppia cifra (altro che 2,6%, e questo lo fece tutti gli anni dal '81 al '92) "sosteneva" la spesa degli italiani.

In questo modo le industrie, in special modo la FIAT, vendevano il prodotto e reinvestivano in BOT ricavando rendite nette dal settore finanziario (naturalmente a discapito di investimenti in innovazione e potenziamento degli impianti).
Un enorme grazie a R. Nardella per questo immenso post.

(...la cosa veramente tragicomica è che la FIAT, dopo aver munto la mucca (che ora è nel corridoio, cit LOL), ogni volta che è andata in difficoltà ha attinto a piene mani dalla Cassa dell'integrazione...che ricordiamolo, paga sempre la mucca,  ora ha preso baracca -- i burattini li ha lasciati -- ed è emigrata...."FOZZAJUVEEEE!" gridano gli autentici Fantozzi. )

Bene, abbiamo visto il primo dei "sistemi" usati per chiudere la "forbice".
L'altro è il debito privato, cui famiglie e imprese vengono "invogliate" ad attingervi all'occorrenza.
Questo è nella pratica un gigantesco "schema Ponzi" che lascia sempre alla mucca il fiammifero in mano mentre tutti si accomodano sciallati sulle sedie.
Ecco, è brevemente spiegato QUI (con annessa critica idiota).

Tornando al senso principale del post, possiamo concludere dicendo che un lavoro assicurato e con una retribuzione connessa alla produttività è uno dei pilastri necessari in un capitalismo controllato da una necessaria repressione finanziaria.

(...con buona pace di qualche coglione di comico, mica solo genovese, che si è già dimenticato da dove arriva, e dove tornerà non appena il sistema oligarchico se ne sarà sbarazzato e rimpiazzato per sopravvenuta inutilità...)





lunedì 12 dicembre 2016

La terza via

In una articolata serie di post e risposte a commenti vari ,QUI, Roberto Buffagni spiega, dal suo punto di vista che condivido quasi in toto, la situazione politica attuale italiana del passato e del presente, e cercando poi di immaginare una prospettiva futura.
Il suo punto di vista, è sostanzialmente uguale al mio, ed è quello che vede nell'attuale UE il nemico principale da ripudiare prima e sconfiggere poi.
Nella sua analisi, a volte per me illuminante, tocca diversi aspetti dell'Italia dell'Europa e del mondo intero.
Ma, pur condividendolo quasi in toto, ritengo che possa e debba formarsi nell'immaginario  futuro una cosiddetta terza via, la quale secondo me sta iniziando a gettare le basi proprio ora.
Proviamo a vedere come e perché.


Una volta sconfitti via via; il nazionalismo imperialista a base etnico/teologica, che spero sia stato cancellato definitivamente con la fine della II° WW -- e che sopravvive solo in alcune sacche di nostalgici destinate a scomparire -- e l'internazionalismo a trazione proletaria con il crollo dell'URSS, il sistema democratico/liberale/capitalistico ha avuto campo libero e va trasformandosi in un mostro a più teste che sta fagocitando tutte le diverse culture che l'uomo ha saputo produrre nella sua lunga storia millenaria.

E' vero, il confronto non è più tra capitalismo liberale/liberista e comunismo/socialismo, i c.d. "destra" e "sinistra". Il confronto è passato ad un livello diverso con la vittoria oramai totale dei primi sui secondi, i quali hanno mostrato tutta la loro incapacità di comprendere la fondamentale parte che svolge la natura umana -- intendendo per natura umana quella che nell'immaginario di tutti prende forma nelle teorie sulla selezione naturale da una parte e nella biologia genetica dall'altra. Ripudiandole nella quasi totalità per quanto riguarda l'importanza delle stesse nei processi relativi al comportamento umano e relegandole a fattori marginali, la c.d. sinistra internazionale ha basato le proprie teorie sociali sostenendo la fondamentale e unica, secondo loro, importanza della cultura quale unico veicolo di formazione della persona e di conseguenza anche dei sistemi sociali (vedere Emil Kraepelin, Sigmund Freud, Ivan Pavlov, John Broadus Watson e molti altri, anche se questa è una riduzione semplicistica e parziale).

Nella perdita, strada facendo, della sfera umana relativa ai suoi impulsi "naturali", tramandati biologicamente, quei sistemi non potevano fare altro che fallire nella miseria di una vita alienante.

Per contro, i primi hanno si vinto definitivamente, ma per farlo hanno dovuto spingere l'acceleratore proprio su quella parte "dimenticata" dai "sinistri", cioè le pulsioni umane, e in special modo quella egoistica e predatoria.
Certamente questa posizione aveva basi sicuramente più stabili -- se così si può dire -- perché, in effetti sì, si può dire che è vero che queste pulsioni spingono l'uomo a impegnarsi , lottare e inventare pur di ottenere qualcosa di più. Ma così facendo, nelle dinamiche incontrollabili dei gruppi sociali -- e la capacità di controllo è inversamente proporzionale alle dimensioni del gruppo -- le pulsioni umane hanno finito per diventare un drammatico pericolo per la stessa sopravvivenza dell'uomo.

La lotta è diventata, per forza di cose, globale, in quanto le basi ideologiche della sinistra ne impongono una visione internazionalista a tutte le parti in gioco, in qualsiasi parte del pianeta e qualsiasi cultura esse avessero.
Questo ha inevitabilmente portato lo scontro al livello più ampio che si potesse immaginare (bisogna aggiungere che questa tendenza internazionalista è stata dettata anche dal fatto che le oligarchie e le aristocrazie fanno, per così dire, "vita internazionale", cioè tutto il loro immaginario "intimo" si svolge su scala internazionale come classe dominante).

Purtroppo, nella sua ottusità, la sinistra non si è resa conto che a livello di confronto diretto, la cultura non ha alcuna possibilità di imporsi sulle pulsioni umane, meno che mai rigettandole come fossero detestabili e immorali -- per quello c'è la religione  (e anche in questo caso, il confronto diretto con le religioni c.d. ortodosse non ha lasciato scampo alle varie teorie che facevano da base all'ideale comunista.
E' un ossimoro ideologico, e in quanto tale distopico,  immaginarsi intimamente di dominare l'uomo usando la cultura come una clava -- in parole povere è un assurdo logico.

Con la vittoria della parte liberista/liberale/capitalistica compiuta sul terreno dei sistemi sociali nei confronti della c.d. sinistra/comunista/socialista, la visione di un possibile dominio mondiale si è impossessata dei liberisti che si son trovati il campo sgombro da qualsiasi opposizione.

Ora, se da una parte la visione di una società basata esclusivamente sull'imposizione della cultura, e nel particolare, di una cultura per tutti, oltre ad essere un assurdo logico, porta paradossalmente ad un impoverimento intellettuale alienante per l'uomo; dall'altra, un immaginario collettivo basato sullo sdoganamento dei principi "naturali", e quindi dei suoi impulsi, è devastante proprio da un punto di vista logico per il semplice motivo che l'uomo non può più appellarsi a ciò che lo rende unico nell'intero panorama terrestre, e cioè la sua "ribellione" alle forze c.d. naturali tramite l'adattamento della natura alle proprie necessità, e non viceversa.
 Rivendicando la sua parte animale ed elevandola a entità superiore, l'uomo non è più uomo ma umanoide.

Mi stupisco quando un non-pensatore come Locke viene annoverato tra quelli che hanno gettato le basi dell'illuminismo tramite stupidaggini quali, "Il diritto naturale"-- e c'è chi lo considera un filosofo (in quanti si stan rivoltando nella tomba?)
Non esiste nessun diritto naturale, il diritto è una "invenzione" umana. In natura non esiste il diritto.
Probabilmente confondeva l'istinto di sopravvivenza col diritto.
Il diritto nasce nel sociale col sociale per il sociale -- vi sono i diritti individuali, ma sono diritti che si sviluppano  secondariamente rispetto all'impianto generale e sono relativi all'immaginario di famiglia, comunità, gruppo etc etc.

Serve contrapporsi a questo fronte dell'egoismo globale, nel quale i soggetti sono talmente presi dalle sirene di un mondialismo basato sull'egoismo dell'individuo -- altro ossimoro -- dal non rendersi conto che scatenare le pulsioni e lasciarle libere a se stesse, oltre alle vuote parole di rito, nella realtà provata sta portando guerra miseria e distruzione ovunque, in special modo ovunque non trovi comunità coese con forte identità sociale capace di contrastare le irragionevoli pretese del Libero Mercato Globale.

Sarebbe molto difficile spiegare come mai è folle lasciare al L.M.G. il governo delle scelte politiche dell'intera comunità umana. A me piace pensare, come spiega molto bene Heisenberg in "Fisica e Filosofia", che i processi mentali del cervello umano, i quali si svolgono a livello quantistico neuronale, non sono scopribili, nè sondabili con esattezza assoluta nella loro totalità, e lo sono ancor meno quando questi processi diventano processi comuni per centinaia di migliaia di persone.
Essi rispondono alla legge di probabilità.
Questo, da una parte sta a significare che non è possibile pianificare un sistema sociale in ogni suo aspetto, ma anche che è irragionevole e estremamente pericoloso lasciare che questo svolgersi possa essere lasciato in balia  di leggi naturali non conoscibili con esattezza assoluta.
Come già detto; l'Uomo è tale esattamente nella capacità e nella misura in cui si è dato regole proprie, adattando l'ambiente attorno a se e non accettando supinamente il contrario.

Allo stato attuale "dell'opera" non resta che combattere questa follia dell'egoismo mondiale tramite globalismo economico le cui emanazioni pratiche sono: (...) I signori regnano sull'universo sia attraverso i loro enunciati ideologici, sia attraverso la costrizione economica sia attraverso il dominio militare. La figura ideologica che guida la loro prassi porta un nome anodino: "consenso di Washington".
Si tratta di un insieme di accordi informali, di gentleman's agreements conclusi nel corso degli anni ottanta e novanta tra le principali società transcontinentali, banche di wall street, Federal Reserve Bank americana e organismi finanziari internazionali (Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale ecc).
Nel 1989 il "consenso" è stato formalizzato da John Williamson, economista capo e vicepresidente della Banca Mondiale. I suoi principi fondatori sono applicabili a qualsiasi periodo della storia, a qualsiasi economia e a qualsiasi continente.
Mirano tutti a ottenere, il più rapidamente possibile, la liquidazione di qualsiasi norma regolatrice statale o di altro genere, nonchè la più totale e rapida liberalizzazione di tutti i mercati (di beni, di capitali, di srevizi, di brevetti) e l'instaurazione finale di una stateless global governance, di un mercato mondiale unificato e totalmente autoregolato.

QUI  Ziegler  spiega bene come (ma consiglio la lettura del libro completo).

RIPETO: Mirano tutti a ottenere, il più rapidamente possibile, la liquidazione di qualsiasi norma regolatrice statale o di altro genere.

Significa che il pensiero dilagante che indica nello Stato Nazionale e nei suoi organi rappresentativi; Parlamento, Senato, Banca Centrale etc, la causa di tutti i mali che affliggono la nostra società, è frutto della propaganda mediatica degli organi d'informazione, che le oligarchie dominanti sopra descritte, in modo diretto o indiretto, possiedono o controllano tramite pecunia.

La terza via non può prescindere dallo Stato Nazionale e dalle sue peculiarità culturali  pur tuttavia nel rispetto delle minoranze.
Non sono accettabili le c.d. scusanti "a valle", quelle che considerano la realtà solo da un certo punto in poi. 
Quelle estremamente miopi che non sanno collegare la diga a monte con la scarsità d'acqua a valle. Oppure quelle che non sanno correlare l'invasione di migranti, con la libertà totale che hanno i padroni del mondo di "invadere" culture più deboli tramite massicce "iniezioni" di capitali a favore degli oppositori di regime in aree già altamente instabili, fomentando guerre civili, e cercando di assicurarsi in tal modo il futuro controllo di aree strategicamente fondamentali da più punti di vista; risorse naturali, centralità politica, danno a potenziale avversario diretto.

La lotta a questo tipo di globalismo è prioritaria, ma serve trovare la terza via per non doversi ritrovare, una volta sconfitto, più indietro di dove si era partiti.




giovedì 8 dicembre 2016

Francesco

Papa Francesco: Prego per le famiglie, i disoccupati e i bimbi soli.

Allora, buona cosa è pregare per le famiglie, specie di questi tempi dove la famiglia sta perdendo la propria identità e sta diventando qualsiasi cosa abbia la residenza e l'ammore come base fondativa (presto ci saranno famiglie di specie  diverse; uomo/cane uomo/cavallo e via di sto passo -- anche se è difficile credere che Dio gli abbia sussurrato queste nuove direttive...).

Per i bimbi soli è buonissima cosa, anche se credo il riferimento sia a quei bambini che hanno perso i loro genitori nelle continue guerre che devastano il pianeta e che traggono il senso della loro devastazione dai principi fondanti la nuova religione globale: libera circolazione dei capitali, delle merci, e delle risorse umane. In parole povere; il Libero Mercato.
Strano che Dio non gli abbia spiegato questa, seppur difficile a comprendere, correlazione.

Ma Francesco....dai, per la disoccupazione non serve nessuna rivelazione divina. Qualsiasi economista che abbia un minimo di etica e di empatia verso il prossimo potrebbe spiegarti che sarebbe possibile eliminare la disoccupazione involontaria attuando delle politiche appropriate.
E se dovesse esserci un pò di inflazione, pazienza, vorrà dire che i rentièr, al posto di stare tutto il giorno a pippare cocaina, torneranno a fare qualcosa, qualsiasi cosa basta non sia cosa dannosa per la società. Sarebbero due miglioramenti netti del sistema sociale, come sul dirsi; due piccioni con una fava.

Quindi al posto di pregare, parla con i regnanti e fai pesare l'importanza della tua carica, ok?
In tal caso avresti tutta il popolo terreno dalla tua parte, e la Chiesa potrebbe tornare ad essere un faro per l'esistenza dell'umano.

In fede Sandro