lunedì 21 dicembre 2015

Post bonsai

Ho sentito oggi 'sta specie di ministro del lavoro che spiegava come mai i giovani ricercatori che lavorano in università non abbiano nessun diritto ad alcuna tutela ( non vorrei sbagliarmi ma non hanno neppure versamenti di previdenza adeguati).

? Ciccione merdoso, ma nessuna nessuna vergogna???

Un paese che sputa in testa alla generazione che dovrà garantirgli una serena vecchiaia è alla ricerca di guai seri ( anch'io sto con Darwin).

Immigrazione percepita vs reale: si afferma quella percepita (e con ragione)

Mi piacerebbe che coloro che hanno una posizione intellettualmente professionale, perlomeno abbiano una certa onestà intellettuale e non ripetano gli stessi errori che essi imputano alle loro controparti quando li accusano di leggere i dati dimenticandosi alcuni aspetti determinanti.

? Quando si parla della differenza tra immigrazione reale e percepita dove si vuole andare a parare?
Forse, mettendo per bene in vista la differenza tra i due dati l'intento è quello di screditare quella parte di società e di politico di riferimento che dà addosso all'immigrato incolpandolo dei mali che attanagliano il nostro paese.
Cosa che, a livello di principio, è condivisibile; l'Italia è in decadenza culturale per altro.
Ma anche metterla sotto questo aspetto è fuorviante e a rischio di strumentalizzazione.
Il rischio che si corre è quello di portare l'attenzione qui e ora a scapito di là e domani.
Se consideriamo il tempo presente, qui e ora, non sussiste un problema  per il quale si possa additare l'immigrazione come causa primaria di frammentazione culturale, sappiamo bene, o perlomeno chi ci ha impegnato tempo e voglia sa che buona parte dei nostri problemi culturali derivano da "fuoco amico"; cioè da Nazioni "occidentali" che ci somigliano -- USA su tutte.
Ma considerare quì e ora e trarne conclusioni generali  è una lettura oserei dire miope, non all'altezza di tanta capacità di analisi sociale.
Per noi dummies, che siamo abituati a cogliere i segnali a livello intuitivo, alcune "visioni" si sedimentano immediatamente a livello inconscio e "lavorano". A volte, confusi da informazioni controintuitive, si resta un attimo spiazzati, poi si cerca di usare quel poco di logica che ci appartiene e spesso i conti tornano.
? Perché l'immigrazione percepita è così diversa dai dati fotografati dagli enti predisposti?
Da un punto di vista tecnico la risposta è semplice: quella è una fotografia, una staticità, è una analisi parziale e immobile. Qualche cosa di più si potrebbe immaginare confrontando una serie di queste "fotografie" nel tempo osservandone la dinamica tendenziale e sommandola ad una serie di altre tendenze manifeste.

Il punto principale da cui bisognerebbe osservare questa questione è quello delle classi più basse del sistema sociale perché è quello che spiega nel miglior modo possibile come mai in tanti ci si preoccupi seriamente di questo problema.
Le classi più povere in un passato neppure troppo lontano, diciamo due generazioni per abbondare, vedevano nel numero della prole una soluzione a diversi problemi. Uno di questi era relativo al reddito; avendo una paga scarsa , se in famiglia lavorano più persone il reddito della famiglia è maggiore dato che alcune spese restano fisse e alcune crescono relativamente meno rispetto al reddito totale. L'altro era l'elevata mortalità infantile; se faccio più figli ho più possibilità che ne sopravvivano di più.
Quando questi problemi, sommati ad altri di ordine psicologico e politico, sono stati ridimensionati fin quasi a sparire ecco che la natalità è crollata.
Tutto questo per dire una cosa semplicissima, quasi banale non fosse che i migliori intelletti pare non riescano a vederne le conseguenze ed è probabile che sia dovuto al fatto che i loro figli, se ne hanno, non frequentino scuole pubbliche, oppure che non siano mai loro ad andarli a prendere all'uscita, oppure che non li portino mai ai giardinetti, se mai ci vadano.
Perché se lo facessero e "osservassero" la società che li circonda, capirebbero un aspetto fondamentale dell'immigrazione e dell'impatto che questa avrà nei tempi a venire. Io magari sono agevolato dal fatto che mia moglie è maestra d'asilo, ma basterebbe chiedere alle maestre, oppure se vogliamo essere scientifici, trovare i dati relativi (sempre che si riesca a risalire a dati certi).
Comunque la si voglia mettere la situazione è desolante; facendo una media tra tutte le classi in cui mia moglie ha insegnato, l'asilo e le classi in cui c'è mio figlio e le altre della sua leva, sicuramente siamo sopra al 30%.
Ecco spiegato il motivo di tanta discrepanza; noi immaginiamo già il futuro in cui si dovranno calare i nostri figli, gli intellettuali ancora credono che ai loro non accadrà. Ma il grande bugs ha già dimostrato di non andare troppo per il sottile (sarà che loro pensano di trovarsi abbastanza in alto nella piramide).

? Ora ci siamo? Anche ben non l'aveste capito, e ne dubito, abbiamo svelato il mistero; l'immigrazione percepita si discosta di molto da quella censita perché la classe che una volta proletarizzava ha ben presente le dinamiche generazionali e ha già fatto una proiezione (e tutto questo senza calcolare anche i clandestini e le politiche unitarie che dipingono l'immigrazione come una salutare cura) che mette in allarme.

E ora chiudo che 'sto post mi ha rotto i trequarti...

giovedì 17 dicembre 2015

Etiche competitive

Prendo esempio da Bagnai e dalla sua capacità di trovare spunti per la propria comunicazione ed ecco il secondo post ad personam.
In questo modo non darò fastidio a Quarantotto con una inutile polemica (anche se a me non dispiace la polemica ogni tanto, a volte scalda il cuore e l'humor).
Intanto ho capito che legge il blog, vedremo se si "degnerà" di commentare dall'alto della sua sapienza.
E' una polemica che nasce da lontano e che si è innescata nel momento in cui, essendo io politicamente diretto, ho commentato alcuni suoi commenti nei quali fa uso abbondante di; "sionisti", "ebrei", "lotta di classe", Marx, Marx, Marx...Marx l'ho detto?
Dato che, come ho già detto più volte, non reggo molto Marx -- e un giorno cercherò di spiegare razionalmente un qualcosa che mi si manifesta in modo intuitivo --  non esprimo certo approvazione, anzi.
Ecco, quell'anzi indispettisce Bazaar che invece lo apprezza molto (Marx).
Purtroppo, per lui, la mia intuizione è stata confermata da una delle menti più brillanti del XX° sec. (non che io sia un matusalemme, ma è che io prima ho letto Marx, molto poco devo dire perché non reggo tutta quella sua complicazione di circostanze che invece una mente semplice risolve in molto meno tempo, e poi ho letto Keynes che me lo ha confermato) ed è tutta lì la questione.
A coloro che hanno grande stima di Marx,  dà fastidio che Keynes abbia avuto scarsa considerazione delle sue opere (chissà cosa pensano di Osho; quando lessi un suo libro mi feci un sacco di risate per come ne fece satira. Non solo di lui, chiaro, anche di Gesù e di Ghandi etc etc).

Ecco l'ultima; nel post di Quarantotto: IL GIUBILEO DEGLI AVANZI E DEGLI ESCLUSI ETC ETC, Baz' posta un commento con una cit. di Marx che dice; "« Sappiamo che dietro ogni tiranno c'è un ebreo, come c'è un gesuita dietro ogni papa. Come l'esercito dei gesuiti uccide ogni libero pensiero dal quale il desiderio degli oppressi potrebbe avere possibilità di successo, così l'utilità delle guerre promosse dai capitalisti cesserebbe, se non fosse per gli ebrei che rubano i tesori dell'umanità. » New York Tribune. 1856, K. Marx ".

E' chiaro che, consapevole o meno, quelle parole sono intrise di etnismo (così non lo accusiamo di razzismo :) verso gli ebrei.
E io infatti scrivo di assist a favore degli ordoliberisti e della loro epistomologia. Lui non capisce, forse distratto dal "dispetto", e mi fa un discorso cronologico, poi cerca di denigrarmi a livello etico dicendo che sproloquio sul conflitto distributivo  fomentando xenofobia.
Ma porca Cicciolina, a Marx fa un bell'endorsement dicendo che lui, figo, non era "politicamente corretto", io invece sono un becero istigatore xenofobo...sniff...sniff...(non sono "piste", sono affranto).

Poi mi fa capire che ha letto il blog quando dice della piramide sociale. Almeno adesso ho una vaga idea di quanti anni abbia. Ma mischia le mie idee su Marx con quelle sul mondo arabo. Il discorso era su Marx, mai ho fatto accenno al mondo arabo, che ccentra?

Quindi se ho capito bene, mi manca l'etica perché ho una scarsa considerazione del mondo arabo e della sua deriva intellettuale. Si, perché a farci bene caso, e tralasciando sparute minoranze, l'immaginario intellettuale di quell'area immensa che parte dall'Atlantico, coinvolge mezza Africa, e buona parte dell'Asia centromeridionale è contenuta in un libro (e il bello è che; sia visto da noi che da loro, quello non è un libro, e per ragioni opposte).
Eh sì, c'è troppa materia di studio #LOL
A parte la frase degli sciammannati che non ricordo, ma può benissimo darsi che l'abbia scritta, anche se andrebbe letta nel suo contesto, tutto il resto mi pare sia inoppugnabile.

1° L'Islam la prima cosa che fece fu colonizzare e omologare, punto.
2° La lotta di classe non è stata risolta (e mai lo sarà aggiungo), punto.
3° I mussulmani non ragionano per lotta di classe, anzi, le classi devono essere la stratificazione della società (basta vedere il punto 4°), punto.
4° Gli esagitati (va meglio così:) al culmine del discorso (intendo quando si arriva al punto cruciale e cioè la giustizia, tema scarsamente trattato da Quarantotto #LOL) sono al massimo del fervore e stimolati nel giusto modo confessano: "Un Dio, Un Re, un Popolo." (ripeto; questi sono quelli moderati. con gli estremisti la discussione o non inizia neppure o finisce in malo modo e prima, punto.

E a me mancherebbe l'etica? La tua però.

Molto probabilmente è inutile, ma se vuoi puoi provare a spiegare senza farti prendere dal fastidio e senza iniziare a cercare di offendere e incensarti eticamente.
Pensi che se vi fosse una gara di etica (come lo potremmo definire, un paradosso?) vinceresti?
Io credo di si, infatti non mi ci iscriverei.

Schiavo (in veneto).

domenica 13 dicembre 2015

Non è vero che sono divisivo

Ora che il primo grande bubbone è scoppiato ( e ha sporcato col suo pus quella parte di popolazione che possiede buona parte delle ricchezza, mobile e immobile, di questo paese, e che possiamo riunire in un insieme chiamato "generazione privilegiata") dovrebbe essere compito primario per ogni intellettuale che si rispetti, battere il ferro fin che l'è caldo riportando nelle sale comunali, ma anche nei circoli o dove si voglia, l'insieme di cui sopra -- insieme che ultimamente si è appartato a vita asociale e fancazzista.
Fancazzista non nel senso di lavoro, non sia mai, quando uno ha dato ha dato e giustamente gli si devono evitare inutili sofferenze, ma nel senso di fare un cazzo nell'interesse del sistema sociale fosse anche solo cercare di capire da che parte sta andando il mondo che accoglierà i loro nipoti.

Bisogna coinvolgerli, volenti o nolenti, per un semplicissimo motivo pratico e decisivo; loro votano, mentre i nipoti, in buona parte non possono farlo, e anche se il voto ultimamente è diventato ancora più ininfluente di quanto già lo fosse, ha un suo valore metafisico su quella fantomatica e labile"mano invisibile"o anche detta "libero mercato".

Sarebbe un'ottima occasione per sparare sulla Croce Rossa, gesto che come dice Il Velo di Maya dà così tante soddisfazioni, e sarebbe anche una rivincita morale su tutti quei vecchi bacchettoni  rincoglioniti che, a ogni piè sospinto, vantano una superiorità morale della loro generazione rispetto a quelle che gli sono succedute (semmai è il contrario; la  loro generazione è moralmente inferiore a quelle che gli sono succedute dato che a fronte di un indubbio miglioramento generalizzato delle condizioni economiche, e quindi di quelle pratiche, loro, quelli che oggi sono completamente rincoglioniti, hanno pensato esclusivamente alla loro "pancia" senza preoccuparsi minimamente di quelli che sarebbero venuti dopo).
Ma credo servirebbe a poco (questa constatazione è solamente un ragionamento di pratico interesse e non  moralmente superiore).
Servirebbe trovare il modo di spiegarglielo sicchè capiscano, pur se io la ritenga una impresa improba e di vana speranza, dato che proprio oggi pomeriggio ho avuto modo di provare a ragionare con un simpatico anziano (colui che fece le veci di mio padre) a proposito del "pasticciaccio brutto" delle obbligazioni subordinate.
Ironicamente gli ho domandato se avessero di tali obbligazioni.
Lui mi risponde che quelli si son fatti fregare e che volevano guadagnare troppo, bastava sottoscrivessero dei BOT, dato che quelli non possono fallire e che il nostro governo ne risponde sempre (loro sono più furbi e moralmente superiori, come già detto sopra).
Ok, allora gli ho chiesto se aveva una vaga idea di quanto valessero i suoi BOT verso la fine del 2011 e quanto avrebbe ricavato se ne avesse avuto necessariamente bisogno.
Non si ricordava bene, ma si ricordava che arrivò capitan Monti a tutela dei suoi risparmi.
Ho dovuto scombinargli buona parte di quei ricordi e il valore reale di quei BOT.
Quando ho cercato di spiegargli che il valore dei suoi risparmi era ad esclusivo arbitrio della UE-BCE-e soretè,-- al solo pensiero che le mie parole contenessero una parte di verità gli stava prendendo una mezza coccola, con mia moglie e mia madre che cercavano di dissimulare apostrofando me e rassicurando lui.
Poi si è ripreso pensando a tutto il bene e il rigore morale con il quale questo governo sta affrontando questi difficili tempi.
Gli ho ricordato che proprio un annetto fa, Padoan aveva rassicurato tutti circa la solidità e sicurezza del sistema bancari italiano
Gli ho ricordato della Grecia abbandonata dall'UE-BCE-e soretè, ma lui sicuro mi ha ricordato che i greci si erano comportati male e avevano truffato, su Padoan non pervenuto.
Poi ha voluto spiegarmi che loro hanno potuto comprarsi l'appartamento e avere qualcosa da parte perché non hanno mai fatto ferie.
Ho dovuto spiegargli quanto deficit avessero fatto tutti i "suoi" governi per circa dodici anni (senza contare quelli fatti tra anni '60 e '70, quelli però sono stati fatti nel modo giusto; con una BC sovrana) e da dove venissero i suoi risparmi, altrochè ferie, ma gli ha rimbalzato senza lasciare traccia.

Probabilmente è stato tutto inutile, chi lo sa, vedremo in futuro. Una piccola speranza la tengo, ma non credo sia possibile far muovere l'Italia nella giusta direzione senza che quella generazione accetti la mutata realtà e senza che si preoccupino in modo serio del futuro dei loro nipoti.

Vanno coinvolti; come non lo so, non sono mica laureato in scienza politiche io...ma se inizia a insinuarsi nella loro inelastica mente che l'UE gli farà perdere i risparmi siamo sulla strada buona.
A ognuno il suo e vedrò di donare qualcosa ad a/simmetrie nella speranza che ci provino.

Visto che sono inclusivo?

P.S.
Ah, mi son dimenticato la parte "mitica" del racconto.
Mentre discutevamo sugli inaffondabili BOT e io cercavo di insinuare in qualche compartimento della sua mente un piccolo tarlo che "lavorasse" ai fianchi delle sue certezze, ad un certo punto, per avvalorare definitivamente la superiorità della sua certezza nei confronti della mia inferiore dubbiosità mi dice: "....l'ho sentito alla tele da Santi Licheri (l'ex giudice di Forum che allora era su Rete4 mi pare), lo ha detto chiaro e tondo mentre dirimeva un caso di soldi male affidati; investite nei BOT. Il governo ne risponderà sempre!".

Fantastico, Santi Licheri, e chi lo batte, ormai è nella leggenda.

giovedì 3 dicembre 2015

Keynes for the real dummies

Anzituttoprimaditutto (come dice il piccolo Savoia) per spiegare Keynes ai dummies bisogna esserlo.
Bagnai non lo è abbastanza e forse i dummies non riescono a coglierne l'essenza del concetto tramite equazioni e complessi ragionamenti generali.
Il punto centrale del ragionamento, il fulcro verrebbe da dire, è quello delle buche. Si, quello che i libberisti  (col culo degli altri) tanto si divertono a dileggiare senza averci capito una beneamatissima minchia. Primo perché non hanno mai letto La Teoria Generale, secondo perché anche se l'hanno letta non ci hanno capito la beneamatissima di cui sopra.

Un sistema,sociale per reggere deve essere anzitutto sostenibile, deve cioè sostanzialmente soddisfare i bisogni primari che sono; bere, mangiare, avere vestiti adeguati al clima, avere un rifugio per ripararsi dai pericoli e dalle intemperie e riposare l'organismo, e mezzi di trasporto per poter distribuire questi beni necessari.
Una volta soddisfatti questi bisogni essenziali tutto il resto è superfluo dal punto di vista della sostenibilità.
Se noi valutiamo il sistema in quanto tale e tralasciamo le diverse pulsioni umane (che rientrano in altri ambiti di osservazione; culturale, genetico, psicologico etc etc) un sistema sociale regge tranquillamente soddisfando quei pochi e miseri  bisogni.
Allo stato attuale della tecnica, così a spanne, credo che per soddisfare tali bisogni possa bastare un terzo delle persone in età di occupazione.
Addirittura, se standardizzassimo tutto ciò che è prodotto artificialmente (ma ad oggi abbiamo raggiunto un tale livello scientifico che abbiamo standardizzato anche ciò che viene prodotto dalla natura), dall'abbigliamento, alle abitazioni e tutto ciò che contengono, i mezzi di produzione e trasporto credo che il numero delle persone occupate scenderebbe tranquillamente ad un quarto o anche meno.

Ora, rimaniamo strettamente in ambito economico nell'accezione di: "(...) organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali o collettivi, (...) " e dimentichiamoci per un attimo le pulsioni umane e certa metafisica; al posto di lavorare quaranta ore la settimana, facendo a rotazione, ne lavoreremmo probabilmente dieci; da un punto di vista sostanziale ci gratteremmo per lunghe giornate e potremmo diventare tutti filosofi alla Catalano per passare il tempo: "E' meglio vivere tanto e bene, che poco e male!" (il paradiso dei comunisti).
Ma anche: "E' meglio guadagnare più denaro e abbondare, che guadagnarne poco e vivere nell'insufficienza!".
Ehi, ferma un attimo; i soldi non ci sono, non servono. Lavorando a rotazione e con l'attuale livello di tecnica abbiamo soddisfatto le esigenze primarie con scarso impegno di tempo e fatica.
Ma allora a cosa servono i soldi? Semplice, a soddisfare il superfluo. Servono cioè a soddisfare il nostro ego e le nostre pulsioni, passioni e piaceri.

Quindi potremmo avere un sistema decisamente pianificato, quello che produce cibo indumenti abitazioni etc etc, che soddisfa i bisogni sostanziali, che è molto efficiente e dove al posto del denaro basterebbe una card dove risulta che le dieci ore settimanali (cifra messi li ad occhio) standard sono state svolte e ottenere l'essenziale per sopravvivere.
Ma all'uomo sopravvivere non basta, la sua peculiarità, la sua "natura" e il suo senso di conoscenza lo spingono a fare, pensare, provare, capire (ma anche giocare, baciare, lettera e testamento).
Così ha "scoperto" il fuoco, la ruota, la bellezza e la qualità. Tutte cose difficili e/o pericolose, che richiedono dispendio di energie e di salute ma che innescano forti desideri.
Ecco, i soldi rappresentano i nostri desideri.
E infatti, paradossalmente, i beni essenziali sono quelli che valgono meno (anche una casa essenziale costerebbe relativamente poco) tanto è vero che il settore primario deve sempre essere sovvenzionato istituzionalmente per gli investimenti, altrimenti crollerebbe sotto il peso della stupidità (eh si, dato che stupidità significa restare stupiti, ecco che l'umano riversa le sue energie nelle cose che lo stupiscono, e spesso instupidiscono, e si "dimentica" di ciò che è fondamentale).
Così le istituzioni DEVONO intervenire per sopperire alla stupidità del libero mercato (ma questa è in parte una divagazione).

L'importante è aver capito che un sistema potrebbe soddisfare il necessario facendo lavorare poche persone, e non servirebbero neppure i soldi in quanto quelle poche esigenze sarebbero facilmente soddisfatte.
Se torniamo indietro nel tempo invece servivano molte più persone per produrre il necessario. E via via che risaliamo la storia, la maggioranza delle persone era occupata a produrre l'occorrente. Ma anche questa affermazione è in parte errata.
Infatti già all'epoca dei Faraoni una parte del popolo si "trastullava cazzeggiando" attorno a dei grandi cubi di pietra accumulandoli uno sull'altro e facendone delle piramidi giganti.
Pensa che spreco; non le fecero nè per il turismo e nè per produrre qualcosa.

Attenzione, ci siamo: al posto di scavare buche e ricolmarle, staccavano massi enormi dalle montagne, li trasportavano su barconi e li impilavano uno sull'altro con un dispiego di energia che risulta ancora oggi di difficile comprensione e per cosa? Ne avevano un ritorno in qualche bene essenziale per il sostentamento?.
No, erano tombe. Un dispiego enorme di energia per erigere degli immensi soprammobili.
E' un tempo troppo lontano? quasi incomprensibile?
Ok, allora andiamo nel sedicesimo secolo.
Una delle monarchie dell'epoca, la Spagna, "scopre le Indie" e assieme ad esse patate, pomodori e poco altro...ah si, un metallo molliccio ma che possiede proprietà quasi uniche: l'oro.
Un gran bel metallo, mantiene quasi inalterate le sue proprietà, non si ossida e una volta strofinato splende come il sole. Non serve quasi a un cazzo; non puoi farci armi, niente a cui serva un minimo di rigidità e durezza, e non è commestibile.
Ci puoi placcare i denti...qualche altra cosuccia da attaccare alle orecchie o al collo...e altre cazzate del genere (non esistevano ancora i microcircuiti).
Eppure per quel metallo quasi inutile (se vogliamo dirla tutta, oggi sappiamo che assieme ad altre "pietre preziose", l'oro e pochi altri metalli,  si sono formati milioni e milioni di anni fa per lo scatenarsi di energie difficilmente misurabili immaginabili e sicuramente irripetibili). Sarà quel che sarà, ma se togliamo la mistica e la metafisica, a livello economico (nell'accezione di cui sopra) l'oro è un dispiego di energie poco comprensibile. Infatti è stato calcolato che non ha ripagato tutti gli investimenti fatti.
Eppure il solo pensiero di poterne possederne anche solo una piccola quantità, smuove la gente a "fare"!
Cosa è cambiato a livello di sostenibilità del sistema Spagna? Una blasonatissima M....

Ripeto: se togliamo la mistica e la metafisica l'oro serve a ben poche cose e quasi tutte superflue.
Il fatto che la gente vada fuori di biella per averlo non è un punto strutturale a livello strettamente economico. La credenza che fosse il metallo divino per eccellenza risale a ...mila anni fa e andrebbe ascritto sotto alla voce "folklore pop".
Io sono rimasto allibbito (co' due bbi) quando qualche anno addietro, cercando di capirci qualcosa sotto la voce economia, ho scoperto che il sistema aureo era in "voga" poco tempo fa., e questo significa che ancora pochi decenni orsono si dava fondamentale importanza a quanto oro detenesse una nazione..
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Ma torniamo all'economia delle buche: Keynes, in buona sostanza, dice che nel momento in cui una crisi rallenti il processo economico innescando una dinamica deflattiva (cioè un abbassamento dei prezzi al consumo), e non importa se reale o nominale, tanto nel medio periodo la dinamica deflattiva risulterà comunque reale, l'unico agente che possa intervenire nel processo economico invertendone il ciclo (in questo caso deflattivo. ma lo stesso può valere anche in un ciclo inflattivo ma invertendone l'azione, cioè drenando liquidità) è lo Stato Sovrano attraverso la propria Banca Centrale (B.C.)
Il motivo è facilmente comprensibile; nessun privato, neppure una S.P.A o altra società a responsabilità limitata, è disposto a investire capitali in un ciclo economico che distrugge ricchezza.
Solo lo Stato attraverso la propria B.C. può immettere liquidità nel sistema facendo in modo che questa venga spesa (infatti tutti i tentativi della BCE di immettere liquidità nel sistema sono falliti miseramente -- per noi -- perché in base ai trattati la BCE non può intervenire con spesa diretta e neppure all'acquisto di titoli -- ma a questo proposito la questione è un pò più incasinata).

A mò di provocazione Keynes usa gli investimenti che, alla sua epoca, il governo inglese impegnava nelle imprese che scavavano buche in giro per il mondo alla ricerca di oro come pietra di paragone per dimostrare che sarebbe la stessa cosa, a livello di sostenibilità, se fossero stati impegnati nello scavare buche per poi ricolmarle.
Addirittura lo stato potrebbe lanciarli per davvero dall'elicottero e il risultato a livello economico nel breve periodo sarebbe sempre lo stesso (non a livello sociale dato che la gente si scannerebbe per strada).
E c'è un motivo specifico; in una economia equilibrata, cioè nè lasciata libera a se stessa nè controllata ossessivamente, per ogni euro immesso nel sistema economico, alla fine dei conti, cioè misurando il PIL alla fine dell'anno, questo euro risulterà essere diventato un euro virgola qualcosa. Dipende, questo virgola qualcosa, dalle condizioni di quel sistema economico.
Ma ciò che conta è che avrà invertito il ciclo economico depressivo. Questo è quello che "molto semplicemente" dovrebbe fare il ministro dell'economia (quando può farlo, cioè con una BC a disposizione della nazione).
Questo per dire cosa?
Per dire che se ci riflettiamo solo un attimo potremmo renderci conto che la disoccupazione potrebbe essere realmente combattuta e vinta, e rimarrebbero disoccupati solamente coloro che proprio non hanno nessuna intenzione di lavorare.
Ma, cosa ancor più importante, tutti potrebbero avere un reddito col quale poter condurre una vita dignitosa per se stessi e per la loro famiglia.

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Se c'è tutta questa disoccupazione non è certo per i motivi che ci hanno raccontato per tutti questi decenni, e ora l'ho capito molto bene.
Ma è solo per scelte politiche, le quali hanno un unico scopo: impoverire tanti per arricchire pochi.

SONO SCELTE POLITICHE! NON C'E' NESSUN IMPEDIMENTO DI QUALSIVOGLIA MOTIVO TECNICO, PUNTO! (e se non credete a me potete sempre approfondire da qualcuno che ne sa  QUI)

A voi sembra poco? Cazzarola, più chiaro di così acceca.
Una Nazione che ha Sovranità può  tranquillamente raggiungere la piena occupazione se solo lo volesse (e potrebbe farlo in un modo più intelligente che non scavando oro  -- per esempio noi abbiamo un territorio devastato).

Ecco un Dummies cosa ha capito qualcosa di Keynes.