venerdì 27 novembre 2015

Un'altro tassello

Notizia di qualche giorno fa; secondo una classifica ocse l'italia sarebbe ultima per laureati.
E' colpa dell'euro? No, non c'entra una beata fava.
E' colpa della lotta di classe? Certo, anche; se non aiuto i giovani con spesa appropriata e mirata in tanti non ce la fanno. E non bastano le borse di studio, quelle coprono una parte della spesa, ma per alcuni risulta quasi impossibile frequentare visto lo strampalato e carente servizio pubblico di trasporti soprattutto nelle realtà più piccole.
Quando C. Pozzi dice che stiamo accentrando tutto in tre o quattro grandi città dice una semplice verità: "'ntu culu ai paesiell'" è un paradigma in voga.
A vedere la classifica pare non ci sia un denominatore comune a parte la spesa.
E a proposito della spesa sociale rimando al post: Eperlintanto; dove risulta chiaro l'indirizzo della spesa; a chi vanno i piccioli per dirla semplice anche se per alcune voci andrebbe fatto un lavoro di scomposizione.

Un'altro tassello che ci dice che, oltre alla lotta di classe, questo paese SE NE FOTTE DEI GIOVANI.
Tra l'altro mi è capitato di intervenire a Radio1 in una trasmissione di approfondimento che trattava di immigrazione quando questa era il must del momento. Avevo mandato un messaggio generico che rimandava a una prospettiva prettamente legata al lavoro. Mi hanno chiamato e mi hanno fatto intervenire; non so se si fossero resi conto di quanto stavo per dire, ma quando ho esordito dicendo che l'immigrazione è utile soprattutto al capitale per poter deflazionare i salari, la conduttrice ha cercato di intervenire ma io ho tirato dritto aggiungendo anche le deficitarie politiche degli ultimi trent'anni agli aiuti alla famiglia collegandole al prossimo fallimento del nostro sistema pensionistico.
In un attimo di pausa, la conduttrice, è intervenuta al volo e ha dato la parola ad un sottoportapette del governo togliendomi l'audio.
Avrei voluto aggiungere che gli immigrati aiutando la deflazione aiutano i rentier etc etc ma non ce l'ho fatta.
Il sottoportapette ha poi biascicato che è vero: "Ci aiutano a sostenere il nostro sistema pensionistico, dicendolo come se parlasse di tanti Gesù che ci vengono in aiuto, e poi la solita frase merdosa ( che per punizione meriterebbe l'ascolto di tutti gli album di Gigi D'alessio fino a crisi epilettica sopravvenuta) che loro, i gesù trasmigranti, fanno i lavori che i nostri giovani scartano (MA TI VENISSE UN CAGHERELLO A OGNI IMMIGRATO SBARCATO--questo dopo la crisi epilettica).
Questi sanno cosa stanno facendo, certo che sono degli incapaci servitori, e oltretutto pavidi, ma sanno.

giovedì 19 novembre 2015

Cosa mai avrà voluto dire Canfora?

Ci ho messo qualche giorno per capire e in parte l'ho fatto...in parte, ci sono cose non possono essere spiegate perché non c'è niente da capire.

Qualche giorno fa ho scritto un commento su Orizzonte48 relativo ad alcune affermazioni di Bazaar riportate nel post di Quarantotto. Cioè, Q.to. ha usato delle affermazioni di Bazaar per comporre il post.
Bazaar ha spiegato alcune situazioni che riguardavano il (neo)federalismo nascente in Europa; Catalani, Lega etc etc, dicendo cose più che giuste, poi, come già gli feci notare al riguardo del sionismo, alla fine mette sempre il prezzemolo.
Stavolta era su Marx; lo mette dappertutto, Marx di quà, Marx di là, di su, di giù, lotta di classe, lotta di classe, lotta di?...classe!
Ho scritto un commento per far notare che il problema della lotta di classe è un problema atavico e che Marx ha cercato di rendergli giustizia in modo filosofico, ma sostanzialmente non ci è riuscito.

Non si possono sanare differenze di grado con la filosofia. Le differenze di grado sono un problema antropologico...ma ci torneremo, non è questo il punto.
Il punto è che; apriti cielo, sono partiti con una serie di tautologie una meglio dell'altra.

Tanto per chiarirci, dato che probabilmente pensano di essere gli unici ad aver capito come funziona il mondo; l'ho capito anche io, nonostante sia imbecille (Bazaar dixit), che il problema principale è la lotta di classe, e tutto quello che sta accadendo politicamente a livello mondiale parte da questo. Chi ha il potere, cioè il denaro, sta mettendo in atto tutta una serie di azioni, giuridiche, economiche e politiche, che stanno cristallizzando la mobilità sociale e impoverendo la parte medio bassa della piramide.
Ci siamo Baz? Lo so, stai tranqui; e lo so, probabilmente da prima di te. Solo che visto il menefreghismo generale imperante nei famosissimi anni '80, mi ci ero abituato, ok? Nessuno in vista, o meno, si è mai esposto allora. Andava tutto bene.
Probabilmente te in quegli anni eri troppo occupato a scalarla la piramide, e così anche negli anni '90 e ancora in quelli '00, e sai perché...te lo dico?
Massì te lo dico (anche se lo sai benissimo): Perchè fino ad allora niente ti tanse (o tangette se preferisci). E' stato un continuo accumulare ricchezze e chi cazzo se ne frega se anche negli anni '80 c'era la disoccupazione al 12%, mica ti riguardava no?!
Poi il bugs ha iniziato a intaccare anche il tuo livello e ti sei accorto che la lotta di classe ti riguardava.
Pensa, dall'alto della tua sapienza, dall'alto della tua Ethos mai avresti pensato di dover cercare di convincere questi quattro imbecilli che il "padrone" sta cercando di ramazzare tutto quello che trova e non si fa scrupoli.
Te, che hai capito Marx ( che lo sforzo abbia intaccato la capacità critica?), che hai capito Keynes e mille altre cose, ti ritrovi sostanzialmente nello stesso problema che la parte più bassa della scala sociale, di cui faccio parte, ha da diverso tempo.

Ok, ce ne avete messo di tempo, ma ci siete arrivati anche voi, bravi!
Vi ringrazio davvero perché pensavo che il mio intuito avesse sbagliato, invece a sbagliare era solo la mia capacità di saper valutare i sistemi sociali. Pensavo che non sarebbe durata a lungo, e infatti nel '92 tutto cambiò, pensavo in meglio, non fu così. Ma ho sbagliato anche perché "voi", che tanto sapete, vi stavate facendo i cazzi vostri ( e che vi piaccia o meno le cose stanno così, così come ben prima di leggere Keynes avevo valutato Marx sopravvalutato, senza offesa per l'Illinois)
Certo, se non avessi fatto famiglia probabilmente sarei a farmi i cazzi miei in abbondanza.
Ma così non è, e visto che le menti di questa nazione hanno fallito, e lo han fatto per circa trent'anni, ora dovrebbero essere un pochetto più comprensivi con chi sta cercando di fare la sua piccola parte per riannodare i fili del tessuto sociale e cerca di farlo usando un linguaggio che sia comprensibile ai più.

Marx non lo è (comprensibile), e non lo è anche ai meno. Infatti non ho ancora trovato qualcuno che spieghi Marx in modo organico, funzionale e che non inizi a immaginarsi un'altro uomo.

Quando l'ho domandato a Baz sapete cosa mi ha risposto; si è appellato alla prima legge della termodidattica. Complimenti, che mente acuta, che logica inappellabile.
Te lo dico io perché non puoi spiegarlo; perché dice cose ovvie e risulteresti banale ( e tu non voi risultare banale, ma neanch'io e qui ti capisco).
Marx è come il cuscus: tanto sbattimento per un piatto che, certo è buono, ma non vale la candela.
Mi faccio una pasta fresca, meno tempo, è più buona e ho anche risparmiato la candela. Per uno che dice di capirne di economia non dovrebbe essere difficile.
Queste, sono cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate!

La lotta di classe è connaturata ai gruppi sociali che, dato un insieme di fattori diversi, sono riusciti a produrre e immagazzinare più cibo del necessario tramite la domesticazione di piante e animali.
Da quel momento sono nate le classi sociali, ma non c'è da sbiellare per questo, ripeto; è connaturato al progresso.
E voi non vi definite forse progressisti?
La differenza è sul come si intende gestirla, NON eliminarla. C'è un solo modo per eliminarla; tornare cacciatori/raccoglitori. Non è impossibile, ci sono ancora oggi gruppi sociali che non hanno differenze di classe. Ma a quel punto che ce ne facciamo di Marx? Di solito i primi edifici comuni sono quelli di culto, non le biblioteche.

Quarantotto in parte ha ragione, nel suo blog fa cosa vuole e cerca di sviluppare un discorso politico/giuridico di non facile comprensione, ok.
Ma Bazaar lo ha messo lui nel post e la frase su Marx l'ha pubblicata facente parte di un pensiero simile; infatti mi ha attaccato usando parecchi luoghi comuni che non c'entravano nulla. Dicendo poi che aveva una sensazione al mio riguardo da un non bene precisato "storico".
Ultimamente mi capita sovente che le persone con cui dialogo inducano nel mio pensiero concetti che sono i loro (o preconcetti).
A me pare che siano loro ad essersi fatto un modello mentale che posiziona automaticamente "fuori" tutto quello che non fa parte della tela, in primis chi cerca di portare all'attenzione argomenti considerati superlui (e dal loro punto di vista lo sono. Ma il loro punto di vista è anche quello che ha taciuto per vent'anni tutte le mosse strategiche del capitale...).

Poi mi ha detto che avrei sparato sulla costituzione perché ho detto; "Costituzione dei diritti".
Ma non è partito tutto da lì? : La Carta dei Diritti dell'Uomo (che poi sarebbe la carta dei diritti dell'umanità, ma dato che esistono profonde diversità di grado tra gli umani, è dei diritti delle comunità,).

Vabbè, non importa, piuttosto ho l'impressione che il discorso di Canfora al Goofy4 lo han capito in pochi (e degli intellettuali in pochissimi). Ci va una bella testolina per capire quelle cose, ma soprattutto non bisogna avere conflitto di interessi. E il fatto che, dal '81 al '85, a fronte di cinque anni di deficit continuo sopra il 10% di spesa pubblica, mentre di pari passo la disoccupazione addirittura aumentava e viaggiava sopra il 12% non abbia dato da pensare lo dimostra.
Però che nessuno in quegli anni (che io sappia solo Graziani) si sia speso per cambiare questa enorme ingiustizia sociale a danno della parte più bassa della società dovrebbe far capire perché a qualcuno certi argomenti "rimbalzino" ( naturalmente accusandoti di livore o invidia sociale. Sono loro che decidono quando come e cosa è giusto mettere in discussione ( a parte se stessi).)

Quindi, datevi una calmata, più umiltà, più pazienza e cercate di adattare le vostre idee alla nuova realtà.
Finalmente abbiamo gli stessi interessi, forse.





giovedì 12 novembre 2015

Povero Silvio e poveri noi

Nessuno ha notato l'ultimo tonfo di Mediaset mentre la borsa sale?

La verità è che siamo messi male. Salvini che si dà la zappa sui piedi connotando la giornata che dovrebbe unire le forze del futuro centro destra versus Renzi.
Lo stesso sbaglio che fece la asinistra, al tempo, indirizzando le proprie politiche contro qualcuno (il povero Silvio) e non cercando di proporre un modello di sviluppo accattivante e credibile( questo ragionamento è fatto nell'ottica ruffiana dei politichesi; vendere fumo d'arrosto come fosse arrosto. Che è quello che succede da tempo immemore).

Come sarebbe possibile costruire una forza credibile che avesse la capacità di veicolare un modello di società sapendo anche spiegare al corpo elettorale come sia possibile mantenere intatto il nucleo della nostra cultura, e cioè la nostra identità, senza "tornare in serie B", riformando un sistema che per decenni ha percorso; si, la giusta direzione, ma restando sempre al traino senza mai reagire ogni qual volta le scelte altrui erano dannose per la nostra nazione, sapendo che bisogna avere una certa forza economica e sapendo che oggi una forza economica, per restare tale, deve sottostare alle regole di chi ha interesse a mantenere le dinamiche attuali?

Insomma, basta guardare Berlusconi per capire che c'è un polo mediatico che potrebbe essere decisivo, ma che andrà al traino perché sotto ricatto "dei mercati" (diciamo così).
E assieme a lui tutto il nuovo centro destra.
Ecco, per chi si fosse illuso che votando lega e relativo programma no euro, avremmo intrapreso un nuovo percorso è bene che rifletta (non troppo, sennò non entra un briciolo di luce).
Un avviso non definitivo è stato lanciato. Non definitivo perché basta ricomprare le azioni Mediaset e il titolo torna nella Grande Famiglia Mercato (quella dove la classe più bassa e in minoranza, grazie ai beni capitali, riesce a sostenere tutta l'economia del superfluo che fà ciclo economico a sè).
Mi chiedo come reagirà Borghi quando capirà di remare da solo.

Son quasi sicuro che a qualcuno sarà venuta la fantastica sognata di immaginarsi il movimento dal basso (di solito con quel "movimento" ci si siede o ci si accuccia e si libera il movimento).
Andate a leggervi uno degli ultimi post di Bagnai dove cerca di spiegare come ci si dovrebbe comportare quando presi da un impulso di ammirazione si va dall'immaginifico eroe per stringergli la mano.
Quando ho letto l'addendum mi sono pisciato dalle risate.

Quando parla di disciplina ha perfettamente ragione; se combatti contro qualcuno che è superorganizzato, il minimo che dovresti avere è una disciplina.
Quando gli ebrei partivano per tornare in Palestina sapevano che avrebbero trovato una vita dura, ma erano spinti dalla certezza che se non lo avessero fatto sarebbero finiti come una bacinella di acqua salata in una piscina.
Agli italiani pare non importi, in barba a tutte le considerazioni su di essi che li hanno sempre dipinti come difficilmente omologabili.
La sinistra ha sempre perso per mancanza di disciplina e di scelta dell'immaginario di riferimento.
Avrebbe dovuto scegliere Gesù e ha scelto Marx, avrebbe dovuto scegliere una posizione e ha scelto l'opposizione.
L'opposizione all'omologazione è una omologazione all'opposizione.
Se non sei omologabile cammini per la tua strada, saranno loro a opporsi a te.

A me pare che anche Papa Francesco abbia ricevuto qualche avvertenza (tipo quelle dei libretti di istruzioni), vedremo in futuro se parlerà ancora di fabbriche della morte riferendosi alle fabbriche di armi.

La verità e figlia del tempo (cit).

martedì 10 novembre 2015

La mancanza dell'individuazione della causa e del senso è un problema generale, non solo sull'euro

Prendo spunto da un fatto che è accaduto in Malesia qualche tempo fa e che ha avuto una cassa di risonanza assoluta a livello mediatico aprendo tutta una serie di valutazioni generali e provenienti da ogni ambito sociale: l'incidente tra Valentino Rossi e Marc Marquez.

Tanto per intenderci a me Rossi mi sta anche un pò sulle balle; primo perché amo le Ducati, dalla prima che ho avuto è nato un "sentimento" (godimento) e un feeling unico  (anche provando le Jap nulla è mutato).
Secondo perché notai Stoner al suo debutto nel motomondiale in 250 quando aveva sedici anni andando velocissimo ed esibendosi in cadute che avevano delle dinamiche molto particolari.
Quest'ultima considerazione lascia immaginare una configurazione della ciclistica non convenzionale, la quale dà la possibilità, per chi sapesse sfruttarla, di avere un passo superiore (cosa che ha dimostrato ampiamente fino a quando ha avuto gli stimoli per volerlo fare).
Ecco Rossi ha iniziato a starmi sulle balle nel momento in cui ha iniziato a insinuare che la Ducati taroccasse il motore, e quindi Stoner vincesse per grazia ricevuta. Si era semplicemente trovata avanti nel cambio di cilindrata sviluppando un motore che è sempre stato un portento e Stoner continuò a vincere anche con una moto che non era più la migliore bastonando tutti (nell'era 800 cc è quello che ha vinto più gare di tutti) .
Poi è successo il fatto di Laguna Seca, che sinceramente è difficile da comprendere. Merita due righe.
Considerando il fatto in quanto tale non ci sono dubbi; Rossi andava penalizzato con un ride through o una penalità in secondi.
E' inutile cercare di argomentare fantasiosamente: prima gli taglia la traiettoria arrivando lungo -- se Stoner rispetta la giusta traiettoria Rossi lo centra --: poi taglia la chicane andando sulla terra, e per completare l'opera, rientra in pista ritagliando la giusta traiettoria di Stoner e danneggiandolo nuovamente.
Tre irregolarità in cinquanta metri. A quel punto, Stoner, è normale che si innervosisca vedendo che nessuno prendeva provvedimenti; sbaglia e capisce che avrebbe dovuto combattere anche contro il regolamento che non veniva rispettato. Se in un duello ad "armi pari" quello che osa di più non viene riportato nella carreggiata quando esagera, non si combatte ad armi pari.
Tutto sommato è comprensibile, stavano lottando per il mondiale e ci può scappare uno sbaglio.
Quello che non è comprensibile è che nessuno ha voluto intervenire.
Pare abbastanza chiaro che NON sono tifoso di Rossi.

Ora, per comprendere cosa ha fatto tecnicamente Marquez bisogna capirci un minimo di moto che girano in pista e traiettorie connesse. Ma non basta, bisogna anche capirci di sport e di cosa significhi giocarsi un mondiale.

Nel primo caso la faccenda sta in questi termini: Quando affronti una curva semplice, che abbia cioè un raggio di curva medio e costante bisogna sacrificare un pelo di velocità in inserimento per poter stringere la traiettoria fino ad un punto di corda che sia il più anticipato possibile rispetto all'uscita (senza sacrificare troppa velocità di percorrenza); cioè il punto di massima piega e minor velocità dal quale si inverte tutta la dinamica della moto.
Si passa da gas chiuso e moto che decelera ma sta ancora puntando verso l'esterno a moto che gira con raggio stretto iniziando a dirigersi verso il successivo rettilineo dando la possibilità di aprire il gas cercando di scaricare tutta la potenza disponibile per percorrere il rettilineo nel minor tempo possibile.
Torniamo alla fase di impostazione curva, quello è il momento propizio per effettuare il sorpasso; si sacrifica la traiettoria in entrata, restando più interni, e si entra leggermente più veloce attaccandosi ai freni e impedendo all'avversario di inserire la moto nella "giusta" traiettoria". In termini di tempo si perderà qualche decimo nel prossimo rettilineo, ma si è raggiunto lo scopo; metterci davanti.
Potrebbe darsi che l'avversario faccia uguale alla curva dopo e via di questo passo. Ma questo accade solo se siamo nei giri finali e chi insegue è abbastanza distante, dato che il protrarsi del duello in questi termini fa perdere un sacco di tempo. Solo piloti stupidi fanno questa cosa nei primi giri dato che il tempo perso non lo recuperi più; non vedrete mai un campione farlo nei termini su esposti, ti giochi la possibilità di vincere la gara.
E questo lo sanno tutti (che ne capiscono di corse).

Quello che Marquez ha fatto in Australia è stato possibile dato che aveva un passo gara sensibilmente migliore degli altri, e infatti dopo aver perso parecchio da Lorenzo rallentando Rossi e Iannone, lo ha ripreso e superato abbastanza facilmente.
Intendiamoci, Marquez quando è in giornata e la moto lo asseconda fa "cosa vuole".
Ecco il motivo perché il ragazzino ha fatto una cosa gravissima; ha deciso deliberatamente di sfavorire un pilota che, alle battute finali del campionato, si giocava il mondiale.
Credo anche sia un caso unico nella storia della massima espressione dello sport motoristico mondiale.
Quando Rossi ha iniziato ad esprimere quello che per lui è stato chiaro da subito, nessuno ci voleva credere, e pure io non ci volevo credere e mi domandavo se Rossi non avesse un inizio di rincoglionimento: proprio perché era e resta un fatto di una gravità estrema.
Eppure Marquez ha, incredibilmente, continuato a farlo dato che aveva capito che Rossi al 90% era in grado di gestire il vantaggio in campionato, e dopo Sepang la cosa diventa lampante.
Nell'incredulità generale tutti quelli che hanno la capacità di capire lo hanno fatto ( a parte quelli che avevano un interesse a non farlo).

Nessuno ancora pare essersi reso conto della enormità del "gesto" e della piccolezza umana del ragazzino spagnolo.
In futuro Marquez avrà ancora modo di dimostrare la sua "pochezza", dato che pare non essersene ancora reso conto.

p.s. Massimo Rispetto a Pedrosa, piccolo grande Uomo. Massimo Rispetto a chi si gioca un Mondiale.

p.p.s. Massimo rispetto a chi cerca di spiegare cosa ci sia all'ombra dell'euro.








mercoledì 4 novembre 2015

Come ne usciremo?

Mentre leggevo i commenti dell'ultimo post di Goofy mi imbatto in questo di Roberto Buffagni che, come suo solito, dà una reale lettura politica dei fatti che ci riguardano, anche indirettamente.

""".Per essere più chiaro, non si sa mai. Tiro fuori il video russo del Ministro della Difesa che ordina il minuto di silenzio per le vittime del disastro aereo di Sharm el Sheik perchè è un segnale, ufficioso ma fortissimo, che secondo il governo russo si è trattato di un attentato, la cui responsabilità ultima è in capo agli USA, attentato attuato per rappresaglia contro l'intervento militare russo in Siria e allo scopo di destabilizzare Putin e di rovesciarne il regime, nella speranza/persuasione che i russi si intimidiscano. Conta poco che sia questa la lettura veritiera dei fatti, fatto sta che per il governo russo lo è, anche se non lo può dire apertamente (perchè se lo dice deve dichiarare guerra agli USA). Ora, io non penso proprio che i russi si intimidiranno, perchè se non si sono intimiditi dopo Beslan, difficile si intimidiscano adesso (si sono invece intimiditi i ceceni che Beslan lo fecero, perchè i russi, conforme il pacato pronostico di Putin - "gli daremo la caccia e li strozzeremo nei cessi" - gli hanno raso al suolo la Cecenia). 
Segnalo il fatto perchè ha rilevanza in assoluto, e perchè ha rilevanza anche nella questione euro/dopoeuro. 
Il problema dell'uscita dall'euro, infatti, non è il problema se uscire da sinistra, da destra, da sopra o da sotto: il problema di uscire dall'euro è che chi voglia uscire entra automaticamente, lo voglia o no, nel mondo in cui le comunicazioni reciproche tra gli attori si svolgono anche su questo piano e in queste forme: aerei che esplodono, bambini che muoiono bruciati vivi, strangolamenti nei cessi, etc.
Il problema è questo qua, e sarebbe tempo di cominciare a pensarci tutti insieme, invece di perdere tempo con i quiz del codice stradale su chi dà la precedenza a chi. Circoleranno mezzi pesanti, cerchiamo piuttosto di capire come non farsi spiattellare. """"


La sua capacità di sintesi è fenomenale e tra le righe vi si può leggere l'altro senso che vorrei portare all'attenzione di quei pochi che capitano da 'ste parti; l'uscita dall'area euro non è solo una questione economica, anzi la parte  strettamente economica è minoritaria, e la questione sta all'incirca in questi termini: Per uscirne riuscendo a gestire le proprie politiche economiche bisogna anzitutto far tornare la B.C sotto le direttive del governo.
Significa gestire la propria moneta, certo, ma significa anche che ci possiamo scordare i capitali esteri, e i capitali esteri sono stati quelli che ci hanno permesso; anzitutto di ricostruire l'Italia (piano Marshall), poi di fare deficit con la nostra moneta e cioè di ripagare l'estero con moneta svalutata (ma è durata poco, a fine anni '70 nessuno più prestava capitali all'Italia), poi gli anni '80 sono andati come scrive Graziani e di cui ho ampiamente commentato, poi ancora coi capitali teutonici con l'entrata nell'euro.
Così stan le cose, volenti volanti o manubri.

Certo potremmo far valere la nostra rinnovata importanza strategica e costringere i supercapitalistidominatoridelmondo a finanziarci "alle nostre condizioni", cioè riportando la divisione tra banche di risparmio e banche commerciali, cioè avendo una minima sicurezza che i risparmi vadano sicuramente in investimenti diretti e duraturi che sostengano l'economia e il mercato interno anzitutto, e non l'azzardo e le bolle.
Certo è che un cambiamento sarebbe obbligato, ma non nel verso del credito facile e del mantenimento dello status quo (cioè riforme tanto per fare riforme ma che peggiorano la condizione globale della nostra nazione).
Ma quanti sarebbero disposti a dimenticarsi, seppur temporaneamente, le BMW etc, i superschermipiattissimissimi etc, i fantastici iPhone, tablet etc e tutta quella tecnologia che non abbiamo potuto/voluto sviluppare? (post vorrei toccare un argomento controverso ma che secondo me sta così: la FIAT e la CHIESA sono stati alla lunga un danno per questo paese).
E quanto cazzuta dovrebbe essere la nuova generazione per fare in modo che statisti veri o similveri, come Mattei e Moro, e imprenditori veri come Olivetti non vengano "incidentati" o "buttati nel dimenticatoio" ?
Quando dico " Io speriamo che me la cavo", non è per fregarmene del prossimo, è perché conosco il livello di consapevolezza medio dell'italiano e del fatto che "sale sui vagoni che lo aspettano" con allegra ignoranza o con rassegnata accettazione.

p.s. se la C.I.A legge queste robe sappia che non sono in grado neanche di ottenere un commento, figuriamoci consenso :-)

Graziani 2


In grassetto le parole di Graziani.

""" (...).Quando gli imprenditori si lamentano di questi oneri finanziari eccessivi, la Banca d’Italia risponde inflessibile che questo è necessario per evitare fughe di capitali, ed ha ragione, perché sostiene la manovra di importazione di capitali. Ma il risultato è, evidentemente, che gli oneri finanziari sono diventati un grosso peso per le imprese.
Ma le nostre autorità monetarie hanno pensato anche a questo. Noi tutti ricordiamo che, anni addietro, quando vi era un’inflazione ancora più elevata e vi erano tassi d’interesse assai elevati, gli oneri finanziari avevano quasi annullato i profitti industriali. Alcuni si lamentavano molto di questa situazione, altri facevano osservare che, in fondo, il profitto era sempre lì, solo che gli imprenditori lo avevano fatto scomparire dalla tasca industriale e lo avevano fatto ricomparire nella tasca finanziaria; profitti magri per il settore industriale, profitti grassi per il settore finanziario, nessun motivo di preoccupazione. In sostanza: avere pieno il cassetto di destra o quello di sinistra non sposta molto la situazione del grande capitale. (...) """

Quindi con l'inflazione l'industria faceva profitto e i disavanzi della bil. comm. erano compensati dal deficit della B.C, cosa che faceva svalutare la lira. Ma con l'entrata nello SME non è più possibile compensare gli squilibri facendo deficit con la propria banca, primo perché non puoi svalutare e secondo perché...non hai più una "tua"banca

""" (...).Se il settore pubblico viene gestito in pareggio, e cioè la spesa pubblica è coperta con le imposte, il settore pubblico non aggiunge e non toglie una lira di liquidità, si limita a prendere da una parte e a spendere dall’altra; le imprese ottengono liquidità aggiuntiva soltanto dal settore bancario con il conseguente indebitamento. Quando invece c’è un disavanzo nel settore pubblico, finalmente è lo Stato che s’indebita verso la Banca Centrale, con un allargamento della base monetaria, o si indebita verso i risparmiatori, aumentando la velocità di circolazione della moneta.
Ma in entrambi i casi le imprese ottengono flussi di liquidità che per loro non sono un debito, liquidità sulla quale non devono pagare interessi. È stato proprio il disavanzo del settore pubblico che ha riequilibrato i conti del settore industriale verso il settore finanziario.
Si parla molto del disavanzo nel settore pubblico e si osserva che questa offerta continua di titoli sui mercati finanziari, questo rastrellare di continuo liquidità dai risparmiatori per convogliarla verso i titoli pubblici e le casse dello Stato avrebbe spiazzato le imprese italiane dal mercato finanziario. Si osserva inoltre che con un’offerta di titoli pubblici a tassi d’interesse così vantaggiosi, le imprese industriali si sarebbero trovate nell’impossibilità di competere con la conseguenza che se non riuscissero più a finanziarsi sul mercato, sarebbero state spiazzate. Sarà anche vero, ma è irrilevante, perché con l’immissione di liquidità derivante dal disavanzo dello Stato le imprese realizzano profitti tali per cui non hanno più alcun bisogno di ricorrere al mercato finanziario. """

In buona sostanza noi tutti, tutti gli italiani, si sono accollati l'onere degli interessi sui capitali che l'industria avrebbe dovuto sborsare per investimenti/innovazioni. E anche questo è vero, così come è vero che ad approfittarne sono stati tutti, se lo stato spende a deficit i cittadini si arricchiscono e lo vediamo bene in questo grafico.
E' bene capire che la spesa a deficit è ricchezza per i cittadini (e anche per le industrie, va da se)!




Qualcuno mi ha fatto un ragionamento tipo: "Ma il rapporto Deb/Pil dipende da quanto è il tuo pil etc etc". E ho capito, ma se a un dato momento faccio 10% di deficit rispetto a Pil quello è! Il debito pubblico aumenta! Poi magari aumenta anche il Pil ma è ancora tutto da vedere.
Infatti per 4 anni il Pil resta sostanzialmente lì (quattro anni di deficit al 10/11%), solo nell'86 il Pil triplica. Ma....nell'86 ci sono altri dieci punti PERCENTUALI di deficit e così l'anno dopo e così l'anno dopo ancora e così via fino al '92. E certo che una parte di quel deficit andava a coprire le spese per interessi, ma una parte di quella parte tornava nelle tasche degli italiani, di quelli che investivano tutto in Bot. Ma vediamo un'altro aspetto della questione.


""" (...).Tuttavia, dobbiamo chiederci a che cosa conduce l’insieme di questa manovra; perché se è vero che conduce ad una profonda ristrutturazione nell’industria e ad un grado di disoccupazione, tutto sommato, tollerabile, però conduce a una trasformazione profonda nella struttura del mercato del lavoro: sempre meno occupati in attività produttive e sempre più occupati in altre due direzioni. O nel lavoro nero, disperso e frammentato — i cosiddetti lavoratori indipendenti — oppure nel lavoro improduttivo, nel settore terziario, dei servizi, banche, assicurazioni, studi commerciali, consulenti fiscali, aziendali e così via.
Allora è evidente che dal punto di vista della struttura occupazionale l’economia italiana sta facendo dei passi indietro, perché si carica sempre di più, da un lato, di lavoratori non protetti, e quindi di un settore che socialmente è inaccettabile, e dall’altro di lavoratori improduttivi, che sul piano normativo e del trattamento sono privilegiati, ma nel quadro dell’economia nazionale sono comunque un peso improduttivo. (...)."""

Questa credo sia la parte più interessante dell'analisi. E' talmente chiaro che solo un imbecille o uno "distratto" non possa vedere come mai di li a qualche anno l'Italia inizierà la sua fase calante.
NON C'E' STATA NESSUNA POLITICA INDUSTRIALE SERIA A FRONTE DI UN INDEBITAMENTO MASSICCIO FATTO SENZA POTER GESTIRE LA PROPRIA MONETA E TESO UNICAMENTE A FAVORIRE LE GENERAZIONI CHE VI HAN POTUTO PARTECIPARE!
Sulle spalle oltretutto di una parte della società (di cui vi facevo parte) che non essendo minimamente tutelata ha permesso a tutto il resto del sistema di mantenere prezzi (relativamente) competitivi -- infatti la bilancia commerciale era nonostante tutto in rosso -- e non colare a picco in pochissimo tempo.
Ci son voluti circa dodici anni: Poi fuori dallo SME -- rivalutazione della Lira -- pronti per essere "impacchettati" con moneta ben valutata e sbattuti in prima linea nella competizione mercantilistica della zona euro che sancirà la potenza egemone di un Europa pronta a tornare, a livello di mobilità sociale, nel medioevo.
A tanti non è ancora chiaro un punto: Senza spesa a deficit dello stato le posizioni acquisite nel sistema sociale si cristallizzano ( a tanti pare che quest'ultimo punto non interessi più di tanto, e pare sia quella parte che sfruttando gli anni '80 ha permesso ai propri figli di studiare e laurearsi per costituire una società dove i servizi la fanno da padrona. Oggi abbiamo schiere di ingegggnieri, architetti, dottori, professori etc etc che tutelano, o credono di poterlo fare, votando pd assieme ai loro genitori che hanno ricchezza nominale e pensioni da difendere).
Pare che si inizi a parlare di questo anche in Goofinomics.
Non intendo fomentare divisioni sociali, non ne sono in grado nè lo voglio, ma serve parlarne e serve raccontare la verità (questa frase mi pare di averla gia sentita...;-).