mercoledì 4 novembre 2015

Come ne usciremo?

Mentre leggevo i commenti dell'ultimo post di Goofy mi imbatto in questo di Roberto Buffagni che, come suo solito, dà una reale lettura politica dei fatti che ci riguardano, anche indirettamente.

""".Per essere più chiaro, non si sa mai. Tiro fuori il video russo del Ministro della Difesa che ordina il minuto di silenzio per le vittime del disastro aereo di Sharm el Sheik perchè è un segnale, ufficioso ma fortissimo, che secondo il governo russo si è trattato di un attentato, la cui responsabilità ultima è in capo agli USA, attentato attuato per rappresaglia contro l'intervento militare russo in Siria e allo scopo di destabilizzare Putin e di rovesciarne il regime, nella speranza/persuasione che i russi si intimidiscano. Conta poco che sia questa la lettura veritiera dei fatti, fatto sta che per il governo russo lo è, anche se non lo può dire apertamente (perchè se lo dice deve dichiarare guerra agli USA). Ora, io non penso proprio che i russi si intimidiranno, perchè se non si sono intimiditi dopo Beslan, difficile si intimidiscano adesso (si sono invece intimiditi i ceceni che Beslan lo fecero, perchè i russi, conforme il pacato pronostico di Putin - "gli daremo la caccia e li strozzeremo nei cessi" - gli hanno raso al suolo la Cecenia). 
Segnalo il fatto perchè ha rilevanza in assoluto, e perchè ha rilevanza anche nella questione euro/dopoeuro. 
Il problema dell'uscita dall'euro, infatti, non è il problema se uscire da sinistra, da destra, da sopra o da sotto: il problema di uscire dall'euro è che chi voglia uscire entra automaticamente, lo voglia o no, nel mondo in cui le comunicazioni reciproche tra gli attori si svolgono anche su questo piano e in queste forme: aerei che esplodono, bambini che muoiono bruciati vivi, strangolamenti nei cessi, etc.
Il problema è questo qua, e sarebbe tempo di cominciare a pensarci tutti insieme, invece di perdere tempo con i quiz del codice stradale su chi dà la precedenza a chi. Circoleranno mezzi pesanti, cerchiamo piuttosto di capire come non farsi spiattellare. """"


La sua capacità di sintesi è fenomenale e tra le righe vi si può leggere l'altro senso che vorrei portare all'attenzione di quei pochi che capitano da 'ste parti; l'uscita dall'area euro non è solo una questione economica, anzi la parte  strettamente economica è minoritaria, e la questione sta all'incirca in questi termini: Per uscirne riuscendo a gestire le proprie politiche economiche bisogna anzitutto far tornare la B.C sotto le direttive del governo.
Significa gestire la propria moneta, certo, ma significa anche che ci possiamo scordare i capitali esteri, e i capitali esteri sono stati quelli che ci hanno permesso; anzitutto di ricostruire l'Italia (piano Marshall), poi di fare deficit con la nostra moneta e cioè di ripagare l'estero con moneta svalutata (ma è durata poco, a fine anni '70 nessuno più prestava capitali all'Italia), poi gli anni '80 sono andati come scrive Graziani e di cui ho ampiamente commentato, poi ancora coi capitali teutonici con l'entrata nell'euro.
Così stan le cose, volenti volanti o manubri.

Certo potremmo far valere la nostra rinnovata importanza strategica e costringere i supercapitalistidominatoridelmondo a finanziarci "alle nostre condizioni", cioè riportando la divisione tra banche di risparmio e banche commerciali, cioè avendo una minima sicurezza che i risparmi vadano sicuramente in investimenti diretti e duraturi che sostengano l'economia e il mercato interno anzitutto, e non l'azzardo e le bolle.
Certo è che un cambiamento sarebbe obbligato, ma non nel verso del credito facile e del mantenimento dello status quo (cioè riforme tanto per fare riforme ma che peggiorano la condizione globale della nostra nazione).
Ma quanti sarebbero disposti a dimenticarsi, seppur temporaneamente, le BMW etc, i superschermipiattissimissimi etc, i fantastici iPhone, tablet etc e tutta quella tecnologia che non abbiamo potuto/voluto sviluppare? (post vorrei toccare un argomento controverso ma che secondo me sta così: la FIAT e la CHIESA sono stati alla lunga un danno per questo paese).
E quanto cazzuta dovrebbe essere la nuova generazione per fare in modo che statisti veri o similveri, come Mattei e Moro, e imprenditori veri come Olivetti non vengano "incidentati" o "buttati nel dimenticatoio" ?
Quando dico " Io speriamo che me la cavo", non è per fregarmene del prossimo, è perché conosco il livello di consapevolezza medio dell'italiano e del fatto che "sale sui vagoni che lo aspettano" con allegra ignoranza o con rassegnata accettazione.

p.s. se la C.I.A legge queste robe sappia che non sono in grado neanche di ottenere un commento, figuriamoci consenso :-)

Nessun commento: