giovedì 12 novembre 2015

Povero Silvio e poveri noi

Nessuno ha notato l'ultimo tonfo di Mediaset mentre la borsa sale?

La verità è che siamo messi male. Salvini che si dà la zappa sui piedi connotando la giornata che dovrebbe unire le forze del futuro centro destra versus Renzi.
Lo stesso sbaglio che fece la asinistra, al tempo, indirizzando le proprie politiche contro qualcuno (il povero Silvio) e non cercando di proporre un modello di sviluppo accattivante e credibile( questo ragionamento è fatto nell'ottica ruffiana dei politichesi; vendere fumo d'arrosto come fosse arrosto. Che è quello che succede da tempo immemore).

Come sarebbe possibile costruire una forza credibile che avesse la capacità di veicolare un modello di società sapendo anche spiegare al corpo elettorale come sia possibile mantenere intatto il nucleo della nostra cultura, e cioè la nostra identità, senza "tornare in serie B", riformando un sistema che per decenni ha percorso; si, la giusta direzione, ma restando sempre al traino senza mai reagire ogni qual volta le scelte altrui erano dannose per la nostra nazione, sapendo che bisogna avere una certa forza economica e sapendo che oggi una forza economica, per restare tale, deve sottostare alle regole di chi ha interesse a mantenere le dinamiche attuali?

Insomma, basta guardare Berlusconi per capire che c'è un polo mediatico che potrebbe essere decisivo, ma che andrà al traino perché sotto ricatto "dei mercati" (diciamo così).
E assieme a lui tutto il nuovo centro destra.
Ecco, per chi si fosse illuso che votando lega e relativo programma no euro, avremmo intrapreso un nuovo percorso è bene che rifletta (non troppo, sennò non entra un briciolo di luce).
Un avviso non definitivo è stato lanciato. Non definitivo perché basta ricomprare le azioni Mediaset e il titolo torna nella Grande Famiglia Mercato (quella dove la classe più bassa e in minoranza, grazie ai beni capitali, riesce a sostenere tutta l'economia del superfluo che fà ciclo economico a sè).
Mi chiedo come reagirà Borghi quando capirà di remare da solo.

Son quasi sicuro che a qualcuno sarà venuta la fantastica sognata di immaginarsi il movimento dal basso (di solito con quel "movimento" ci si siede o ci si accuccia e si libera il movimento).
Andate a leggervi uno degli ultimi post di Bagnai dove cerca di spiegare come ci si dovrebbe comportare quando presi da un impulso di ammirazione si va dall'immaginifico eroe per stringergli la mano.
Quando ho letto l'addendum mi sono pisciato dalle risate.

Quando parla di disciplina ha perfettamente ragione; se combatti contro qualcuno che è superorganizzato, il minimo che dovresti avere è una disciplina.
Quando gli ebrei partivano per tornare in Palestina sapevano che avrebbero trovato una vita dura, ma erano spinti dalla certezza che se non lo avessero fatto sarebbero finiti come una bacinella di acqua salata in una piscina.
Agli italiani pare non importi, in barba a tutte le considerazioni su di essi che li hanno sempre dipinti come difficilmente omologabili.
La sinistra ha sempre perso per mancanza di disciplina e di scelta dell'immaginario di riferimento.
Avrebbe dovuto scegliere Gesù e ha scelto Marx, avrebbe dovuto scegliere una posizione e ha scelto l'opposizione.
L'opposizione all'omologazione è una omologazione all'opposizione.
Se non sei omologabile cammini per la tua strada, saranno loro a opporsi a te.

A me pare che anche Papa Francesco abbia ricevuto qualche avvertenza (tipo quelle dei libretti di istruzioni), vedremo in futuro se parlerà ancora di fabbriche della morte riferendosi alle fabbriche di armi.

La verità e figlia del tempo (cit).

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