venerdì 23 settembre 2016

Travaglio vs Renzi

Per ora ho potuto vedere solo 20:00 min. del confronto e, sconsolatamente, devo rilevare che fino a quel punto è 2 a 0 per Renzi.

Purtroppo per lui, Travaglio non capisce una beneamata minchia di economia, e come aggravante, ha anche il supermoralismo.

Ripeto: per ora 2 a 0 per Renzi (ed è tutto detto per quanto riguarda l'opposizione ai garzoni delle oligarchie che dominano il mondo)
Tristezza assoluta....

Addendum

Ok, ora l'ho visto tutto e Travaglio, nonostante avesse campo libero (tipo 11 contro nove) sulla questione costituzionale non è riuscito a mettere all'angolo il cazzaro di Rignano che ha iniziato a tenere la palla e a buttarla sistematicamente out specialmente dopo aver subito l'insaccata sulla stesura dell'articolo 70 scritto coi piedi (anche peggio di come scrivo io).
Poi addirittura hanno iniziato a farsi scaramucce e dispetti fregandosene bellamente della Gruber, che per l'occasione si era fatta tirare, levigare e gonfiare come un canotto, e che cercava di richiamarli come fa una maestrina con due bambini discoli quali in effetti sono.

Ne sono usciti male entrambi.
Travaglio è monotematico, tutto tagli; alla spesa, ai rimborsi...in pratica allo stato, e non capisce che Il cazzaro è lì apposta; deve ridimensionare lo stato privatizzando tutto il possibile ma anche l'improbabile iniziando proprio dalla costituzione che tanto fastidio dà alle potenti oligarchie che dominano quasi indisturbate (appunto l'unico disturbo che è rimasto è la costituzione).

Quello che demoralizza è che a contrastare questi garzoni mandano solo quelli della supermorale che in quanto tali svolgono la parte degli utili idioti del grande capitale internazionale.

2 a 1 per Renzi in una partita di scarsi contenuti umani, tecnici e etici.

giovedì 22 settembre 2016

La fine del mondo classico! (?)

Dopo la famiglia, un'altro dei pilastri dell'identità è la cultura classica.
Anzi, la cultura classica è LA cultura dell'identità, dove la storia narrata è costellata dalle scelte compiute dagli individui. (è un modo di raccontare la storia parziale, ma questo è)

La dimensione dell'uomo classico è una sfera molto soggettiva che raggiunge il suo picco massimo in Cartesio: "Cogito ergo sum". (un eccesso di sboroneria classica)
La confusione fra parte e tutto è notevole ma è la nostra "cifra", il nostro modo di essere, la nostra identità. Certo si può e si deve migliorare, e infatti la fisica quantistica ha fatto fare passi avanti...mmmh...forse indietro, anzi, certamente indietro.
Infatti si è dovuto rispolverare Aristotele e il suo principio di "potenza"...Aristotele, più classico di così!!!?
Perché tiro in ballo il "mondo classico"?
Perché è nella "sfera" classica che trae origine e continuità la nostra identità.
E dov'è che si insegna e tramanda la nostra cultura? (classica)
Ma a scuola no?!
E allora se, nella mia mente malata di elites dominantecheintendedominareilmondo, individuo nell'identità l'impedimento maggiore al mio disegno di mondodiconsumatoriglobale che deve accettare e consumare il mio prodotto di scarsa qualità ad un prezzo elevato, allora, se intendo usare la mia logica classica, esattamente proprio quella che mi ha permesso di dominare le altre culture, devo cercare di sfilacciarla piano piano, un pezzo alla volta. (è comunemente detto paradosso, ma in realtà è sadomasoipocrisia alla massima potenza)
E quindi?

E quindi cercherò il modo, la maniera e un sistema per dissolverla nel tempo...piano piano...pezzo a pezzo.

Oltre al revisionismo storico c'è anche questo.

E intanto la maggioranza dei nostri intellettuali di sx...ronf ronf...dream dream...ronf ronf... zzzzzz.

martedì 20 settembre 2016

La privatizzazione del mondo (2)

 Seconda puntata tratta dal libro di J. Ziegler                                    



                                                    L'ideologia dei signori

(...) I signori regnano sull'uiverso sia attraverso i loro enunciati ideologici, sia attraverso la costrizione economica sia attraverso il dominio militare. La figura ideologica che guida la loro prassi porta un nome anodino: "consenso di Washington".
Si tratta di un insieme di accordi informali, di gentleman's agreements conclusi nel corso degli anni ottanta e novanta tra le principali società transcontinentali, banche di wall street, Federal Reserve Bank americana e organismi finanziari internazionali (Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale ecc).
Nel 1989 il "consenso" è stato formalizzato da John Williamson, economista capo e vicepresidente della Banca Mondiale. I suoi principi fondatori sono applicabili a qualsiasi periodo della storia, a qualsiasi economia e a qualsiasi continente. Mirano tutti a ottenere, il più rapidamente possibile, la liquidazione di qualsiasi norma regolatrice statale o di altro genere, nonchè la più totale e rapida liberalizzazione di tutti i mercati (di beni, di capitali, di srevizi, di brevetti) e l'instaurazione finale di una stateless global governance, di un mercato mondiale unificato e totalmente autoregolato.

Il "consenso di Washington mira alla privatizzazione del mondo, ecco i princìpi sui quali poggia:

1) In ogni paese debitore è necessario impostare una riforma della fiscalità che segua due criteri di base: riduzione del carico fiscale sui redditi più elevati al fine di incitare i ricchi a fare più investimenti produttivi e allargamento della base dei contribuenti; in altre parole, soppressione delle esenzioni fiscali per i più poveri al fine di accrescere il voluma dell'imponibile.
2) Liberalizzazione dei mercati finanziari nel modo più veloce e completo possibile.
3) Garanzia di eguale trattamento per investimenti autoctoni e investimenti stranieri, per accrescere la sicurezza e dunque il volume di questi ultimi.
4) Smantellamento, il più ampio possibile, del settore pubblico attraverso la privatizzazione di tutte le imprese di proprietà dello stato o di enti parastatali.
5) Massima deregolamentazione dell'economia del paese per garantire il libero gioco della concorrenza  tra le diverse forze economiche.
6) Rafforzamento della protezione della proprietà privata.
7) Promozione della liberalizzazione degli scambi al ritmo più sostenuto possibile: l'obiettivo è abbassare le tariffe doganali del 10% ogni anno.
8) Dato che il libero commercio progredisce attraverso le esportazioni, è necessario favorire in maniera prioritario lo sviluppo dei settori economici capaci di esportare i loro beni.
9) Limitazione del deficit.
10) Creazione della trasparenza del mercato: i sussidi dello stato agli operatori privati devono essere soppressi ovunque. I paesi del Terzo mondo che sovvenzionano, per mantenerli a un livello basso, i prezzi degli alimenti di base devono rinunciare a questa politica. Per quanto riguarda le spese statali, quelle destinate al rafforzamento delle infrastrutture, devono avere la priorità su tutte le altre. (...)

(...) ...il neoliberismo pretende di tradurre in termini simbolici le "leggi di natura" che regolano gli eventi economici. Pierre Bourdieu lo definisce così:

   Il neoliberismo è un'arma di conquista. si fa portavoce di un fatalismo economico contro
   il quale ogni resistenza sembra vana. Il neoliberismo è simile all'AIDS, distrugge il 
   sistema immunitario delle sue vittime.

(...) ...la dittatura del capitale impone la visione di un mondo chiuso e immutabile, rigetta ogni iniziativa umana, (...).  Esclude l'avvenire. Se la si guarda un po più da vicino, l'ideologia liberista si abolisce da sola in quanto ideologia, dato che vuole semplicemente essere la trascrizione delle cosiddette "leggi" che governano, da sempre e per sempre, il divenire economico. (...)

(...). Per effetto della privatizzazione del mondo e dell'ideologia neoliberista su cui si fonda, la società muore a poco a poco. Alain Turaine ricorre a una immagine pregnante:

   Tra il mercato planetario e globalizzato e le miriadi di movimenti identitari che nascono 
   ai suoi margini c'è un grande buco nero. In questo buco rischiano di precipitare la 
   volontà generale, la nazione, lo stato, i valori, la morale pubblica, le relazioni 
   intersoggettive, in breve: la società. 

(...). Ultima invenzione della società della cupidigia: brevettare la vita. Si tratta ormai di assicurarsi l'esclusiva dell'uso e della commercializzazione di una particolare pianta esotica, di una sostanza vivente o di una struttura cellulare. (...)
Per i paesi del Sud, dove vive l'81% dei 6.2 miliardi di esseri umani che popolano la terra ma anche per gli abitanti del Nord, l'era della giungla è iniziata.

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Bene, i paesi del terzo mondo hanno già "assaggiato" la pratica sottostante i paradigmi del cosiddetto "libero mercato" (paradigmi che nella pratica distruggono culture diverse e buona parte della popolazione che le compongono).
Ora l'attenzione dei signori del Mondo si è rivolta alle ricchezze cumulate dalla classe media dei paesi "occidentali". Purtroppo in Europa i paradigmi sono a "trazione" teutonica, il che li rende inevitabilmente medioevali e profondamente moralistici.

Possiamo contare sulla cupidigia di questa benedetta classe media "occidentale" nella speranza che si ribelli a questi paradigmi, o si è completamente rincoglionita nella convinzione che, dopo il passaggio compiuto rispetto ai loro genitori che erano operai -- mentre loro ora sono classe media --  i loro figli diventeranno benestanti a tutti gli effetti?

(...ho la sensazione che il rincoglionimento li proietti in un Fogno in cui i loro figli chiaccherano amabilmente con le elites mondiali. Daltronde l'esempio ce l'hanno dai loro rappresentanti politici, sia attuali che del passato, che fanno la parte del culo alla camicia delle oligarchie).




venerdì 16 settembre 2016

Uno in meno

E' schiattato uno dei figli SFondatori della nostra nazione (oltre ad essere figli di p....).
Va ad aggiungersi a quelli che per fortuna ci hanno già lasciato; Andreatta, Padoa Schioppa  e molti altri.

Questo l'ho preso al volo digitando; divorzio tesoro banca d'Italia.

Nel 1981 Andreatta, ignorando la sovranità del Parlamento, ed anzi trovando il modo per aggirare le norme vigenti si comportò in modo davvero insensato. Provate ad immaginarvi un imprenditore che, improvvisamente uscito di senno, decidesse di andare presso la Banca con cui ha stipulato un contratto di fido per chiedere la riduzione del fido stesso, peraltro subordinandola all’insindacabile giudizio della Banca. Ebbene Andreatta ha fatto esattamente questo!
Anzi la realtà è pure peggiore: l’imprenditore di solito non è anche il proprietario della Banca a cui chiede il credito, mentre nel 1981 Andreatta era il Ministro di uno Stato che era per definizione il proprietario della Banca stessa e decideva sovranamente la quantità di moneta da immettere nell’economia attraverso la spesa pubblica!



Benissimo, possiamo leggervi due passaggi fondamentali.
Il primo è che se ne fotterono ampiamente della sovranità del popolo.
Il secondo è che regalarono la nostra istituzione Banca della Nazione a una serie di banche private facenti gli interessi di pochi privati.

Penso che non accenderò la tele o che guarderò uomini e donne (che è tra le altre, diventato uomini e uomini, quindi non lo guarderò a meno che non sia quello degli anziani o maturi, dove di solito posso farmi quattro risate) così mi evito la nausea.

Che dire, il male non si augura a nessuno, diciamo che ci sarebbero delle aspettative nei riguardi anche di (metto i primi che mi vengono in mente eh) : Napolitano, Prodi, Draghi, Amato e il supersparacazzateatomicoatradimento, il nostro beneamatissimo (come la beneamatissima minchia) Scalfari (il DNA fascista non si scrosta in nessun modo 'geniu).
Tutti pronti a tradire il popolo italiano e soprattutto le sue classi più deboli per dare una sistematina alla propria posizione sociale (la Storia e uno sciacquone vi seppellirà).

In tempo di guerra i traditori si mettevano al muro, in tempo di guerra economica si dovrebbe metterli nel cesso.


mercoledì 7 settembre 2016

Supercazzole e supercazzolari

POLITICA IL PREMIER A "PORTA A PORTA" RENZI: AIUTI PER LE PENSIONI MINIME E PER L'ANTICIPO. PIÙ SOLDI PER GLI STATALI
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Il referendum sulle riforme si terrà "tra il 15 novembre e il 5 dicembre". Renzi si dice disponibile a cambiare la legge elettorale (l'Italicum) "se ci saranno i voti in Parlamento". Il caos in Campidoglio? "Scene indecorose, mai viste tante bugie, ma non festeggio" - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Renzi-aiuti-per-le-pensioni-minime-e-per-anticipo-Piu-soldi-per-gli-statali-1b88b4c4-b9c2-4d1f-928b-744d090f1f1d.html

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Scusate, ma non ci avevano raccontato che bisognava sganciare la Banca centrale dal Tesoro per fare in modo che la classe dirigente non usasse più i soldi del Paese per interessi di parte o per assicurarsi voti all'occorrenza? (come già fece con gli ottanta euro?)

Ogni volta che senti parlare di morale in politica cerca di stringere il più possibile le chiappe che qualcosa sta per arrivare.

martedì 6 settembre 2016

La privatizzazione del mondo -- J. Ziegler

Stavo leggendo il blog Orizzonte 48, quando mi stuzzicò la memoria leggere tra le frasi l'espressione; "Washington consensus" .
Quindi a forza di pensarci mi ricordai di questo libro che avevo letto nel 2004/5 circa. Lo cercai e poi mi rimisi a leggerlo...checcavolo, dopo le prime pagine avrei avuto voglia di bastonarmi da solo: era già tutto scritto e ben spiegato allora. Solo che trent'anni di propaganda e il non sentire nessuna voce fuori dal coro tra i nostri intellettuali mi avevano anestetizzato l'intuito. La mia inutilità ha fatto il resto.

Intanto lo consiglio a tutti, ma vorrei anche iniziare a copiarne alcune parti fondamentali qui.

Jean Ziegler: Dopo aver insegnato sociologia all'Università di Ginevra ed essere stato membro del parlamento svizzero, è oggi relatore speciale all'ONU per il diritto all'alimentazione ed ha scritto numerosi saggi con cui ha criticato la politica e il sistema finanziario del suo paese.

Eccone alcuni passaggi:

                                   La privatizzazione del mondo

                                              1 Un'economia di arcipelago

(...) I signori del capitale globalizzato esercitano su (...) miliardi di  persone un diritto di vita e di morte. Con le loro strategie di investimento, le loro speculazioni monetarie, le loro alleanze politiche, decidono, giorno dopo giorno, chi ha diritto di vivere su questo pianeta e chi è condannato a morire.

 (...) Le loro armi sono le fusioni forzate, le offerte pubbliche di acquisto ostili, la costituzione di oligopoli, la distruzione dell'avversario tramite dumping o tramite campagne di diffamazione ad hominem. L'assassinio è più raro, ma i signori non esitano a farvi ricorso all'occorrenza.

(...) Con la caduta del muro di Berlino, la disintegrazione dell'URSS e la parziale degenerazione dell'apparato burocratico cinese, la globalizzazione capitalista ha spiccato il volo, e con lei la precarizzazione del lavoro e lo smantellamento della protezione sociale acquisita a caro prezzo. Numerosi partiti socialdemocratici (per esempio il partito socialista italiano) si sono disgregati, altri si sono fortemente indeboliti e hanno perduto ogni credibilità. I laburisti inglesi e la SPD tedesca si sono trasformati in partiti reazionari che celebrano l'ideologia neoliberista e cercano ad ogni costo di ottenere l'approvazione dei padroni dell'impero americano. Tutti subiscono in pieno il determinismo del mercato globalizzato. (...)
L'applicazione del teorema dei costi comparati di produzione e di distribuzione si generalizza. Qualsiasi bene, qualsiasi servizio sarà prodotto laddove i costi saranno inferiori. Il pianeta intero diventa così un gigantesco mercato in cui i popoli, classi sociali e paesi entrano in competizione fra loro. Tuttavia, nel mercato globalizzato, quello che perdono gli uni -- in termini di stabilità dell'impiego, di minimo salariale, di sicurezza sociale, di potere d'acquisto -- non è automaticamente conquistato dagli altri. La madre di famiglia di Pusan, nella Corea del Sud, che svolge un lavoro sottopagato, e il proletario indonesiano che, per un salario misero, si logora in una catena di montaggio nella zona franca di Jacarta, migliorano solo di poco la loro situazione, mentre l'operaio meccanico di Lilla o il lavoratore tessile di San Gallo vivono sotto la continua minaccia della disoccupazione. (...)

(...) Stiamo entrando nell'epoca dell' "economia di arcipelago" , un modello a "velocità multiple" che conduce alla progressiva distruzione di tutti i tipi tradizionali di società e di socialità e segna, senza dubbio per lungo tempo, la fine del sogno di un mondo infine unificato, riconciliato con se stesso e in pace.
Il mondo globalizzato consiste in realtà in una serie di isolotti di prosperità e di ricchezza che fluttuano in un oceano di popoli in agonia.

                                                        2 L'impero

(...) I diritti umani, i diritti all'autodeterminazione e alla democrazia, così come vengono formulati nella dichiarazione universale del 1948 e nei quindici Patti successivi che li precisano e li concretizzano, costituiscono un'importante conquista della civiltà e definiscono l'orizzonte dei popoli: una società planetaria più giusta, più degna, più libera.

(...) Parafrasando Hegel, vorrei aggiungere che i diritti umani, i diritti civili e politici, così come i diritti economici, sociali e culturali, costituiscono l'Assoluto in relazione, l'Universale concreto, e rappresentano oggi, l'orizzonte della nostra storia.

(...) Invece di affidare la produzione e la distribuzione dei beni del pianeta a un'economia normativa, capace di tenere conto dei bisogni elementari degli abitanti, si sono affidati alla "mano invisibile" del mercato mondiale integrato su cui esercitano un totale controllo.(...) Scegliendo l'impero americano contro la democrazia planetaria, i nuovi padroni hanno fatto fare all'umanità un passo indietro di parecchi secoli. Tra tutte le oligarchie che costituiscono il cartello dei padroni del mondo, quella nordamericana è di gran lunga la più potente, la più creativa, la più vitale. Ben prima del 1991 aveva sottomesso lo stato trasformandolo in un prezioso e efficace ausilio per la realizzazione dei suoi interessi privati.
Considerare gli Stati Uniti come un semplice stato "nazionale" non ha alcun senso, Gli Stati Uniti sono a tutti gli effetti un impero le cui forze armate, terrestri, navali, aeree e spaziali, insieme ai sistemi di intercettazione internazionali e al gigantesco apparato di spionaggio e di informazione, garantiscono l'espansione costante dell'ordine oligarchico su tutto il pianeta. Senza questo impero e la sua potenza militare e poliziesca il cartello dei signori universali non potrebbe sopravvivere. (...)

(...) "Noi siamo al centro del mondo e intendiamo restarci (...) Gli Stati Uniti devono dirigere il mondo portandovi la fiaccola morale, politica e militare del diritto e della forza, e servire ad esempio a tutti i popoli".
Chi ha pronunciato queste parole? Un oscuro fanatico appartenente a una delle innumerevoli sette xenofobe e razziste che pullulano negli Stati Uniti? Un membro protofascista della John Birch Society o del Ku Klux Klan? 
Niente affatto! L'autore si chiama Jessie Helms; dal 1995 al 2001 ha presieduto la Commissione per gli affari esteri del senato americano ed è stato dunque uno dei protagonisti della politica estera di Washington. (...)

(...) Thomas Friedman, consigliere speciale del segretario di stato Madeleine Albright durante l'amministrazione Clinton, è ancora più esplicito:
"Perché la globalizzazione funzioni, l'America non deve temere di agire come l'invincibile superpotenza che in realtà è (...) La mano invisibile del mercato non funzionerà mai senza un pugno invisibile. McDonald's non può diffondersi senza McDonnel Douglas, il fabbricante di F15. E il pugno visibile che garantisce la sicurezza mondiale della tecnologia della Silicon Valley si chiama esercito, aviazione, forza navale e corpo dei marines degli Stati Uniti."
Il dogma ultraliberista diffuso dai dirigenti di Washington e di Wall Street è ispirato da un terribile egoismo, da un rifiuto pressochè totale di qualsiasi forma di solidarietà internazionale e dall'assoluta volontà di imporre il proprio punto di vista a tutti i popoli del pianeta.(...)
                                           
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Già da questi brani è possibile comprendere il metodo col quale le politiche messe in opera in quegli anni dagli USA stiano corrodendo piano piano tutte le economia mondiali, anzitutto partendo da quelle più povere, come avremo poi modo di vedere nello specifico quando inizierà a spiegare come la Banca mondiale e il FMI disintegrino le economie più deboli attraverso un misto di incompetenza, ignoranza e malafede, e di come questo grande Bugs, questo immenso tarlo mondiale stia iniziando ad intaccare anche le economie più sviluppate.

(seguirà)

giovedì 1 settembre 2016

Franceschiell'

Proprio adesso al TG3 titola:

 IL PAPA: CAUSA DELLE MIGRAZIONI, IL CAMBIAMENTO CLIMATICO!

Ma...ma...ma va' caghe'!!!

(Mi sto solo  chiedendo se lo hanno minacciato oppure se aveva bevuto troppo vin santo a pranzo)