domenica 31 gennaio 2016

Banche si, banca no.

Oltre il danno, la beffa.

Non solo gli Italiani non hanno più una loro banca (sapete, il divorzio), e quindi devono finanziare il loro stato sociale e ogni cosa che è pubblica dal mercato mondiale del credito-- cioè gli sciacalli del libero mercato.
Adesso devono pure coprire le sofferenze che le stesse banche creano dando credito a quelle classi del sistema sociale che gli mancano spesso di rispetto augurandogli la durezza del vivere e una più efficace selezione naturale.

Ma la grancassa mediatica urla dai megafoni che ci fan salire sui treni per portarci in una nuova e più consona sistemazione, dove il lavoro finalmente renderà liberi (il bello è che la gente ci sale senza lamentarsi troppo).

p.s. La beffa era la scritta all'entrata nei campi.

Tu che sei l'ammericano...whisky soda e rock'&'roll

Un caro saluto ai lettori americani (che rendono questo blog internazionale).
Sappiate che siete un quinto delle mie visualizzazioni (che sono molto poche, certo) e che credo sia un dato in percentuale che pochi altri blog possano battere (è poco ma mi accontento).

Mi immagino anche che la maggioranza dei visitatori siano giovani e siano Italiani. Beh, sappiate che siamo messi davvero molto male. Ben poche sono le persone che hanno una consapevolezza di quello che sta capitando, e sarà molto dura per le nuove generazioni vivere in questo Paese.
Forse fate bene voi se state cercando una sistemazione da quelle parti, ma se volete tornare è meglio che cerchiate di prendere coscienza dell'insieme delle dinamiche che stanno per andare a regime nella nostra società e che non porteranno a nulla di buono-- anche se la vostra classe sociale vi dà l'illusione che il peggio non andrà a toccarvi.

I commenti sono liberi e non metto censura alcuna (e d'altronde ognuno si mostra per quello che è) e sarebbe interessante sapere quali siano le condizioni generali del sistema americano raccontate da un punto di vista che sta dentro quel sistema.
Questo post ve lo dovevo.

A risentirci e ciao.

sabato 30 gennaio 2016

Cultura vs natura?

Un passaggio di un'intervista a P.Giorgio Odifreddi.
""" I teoremi e le teorie matematiche si scoprono o si inventano?
PGO: Queste son sempre cose un po' difficili da raccontare, però io direi tutte e due le cose, nel senso che parte della matematica che sicuramente si scopre, e tutta la parte elementare è di questo genere: per esempio i numeri piccoli, sono, credo, addirittura innati. Ci sono degli esperimenti che si fanno con i bambini che non parlano ancora, a 2-3 mesi dalla nascita: si tirano delle palline dietro ad uno schermo, si mostra una pallina e la si nasconde e poi se ne estraggono due ed i bambini si stupiscono: vuol dire che hanno un senso innato per i piccoli numeri e riescono a distinguere uno, due, tre e forse oltre, non so fino a che punto. Per gli animali, idem. Quindi vuol dire che questo è innato, che queste cose sono a priori per l'individuo anche se, ovviamente – ha detto Darwin – a posteriori per la specie nel suo complesso: vale a dire che in qualche modo ce le siamo messe dentro il cervello con l'evoluzione della specie, e nasciamo avendole già. D’altro canto non si scoprono ma si inventano le strutture algebriche e così via."""
Già, se non è cultura la matematica...
Innati...e la domanda sarebbe: "Innati significa da sempre o...trasmessi tramite natura?"

domenica 24 gennaio 2016

http://goofynomics.blogspot.it/2016/01/la-conversione-liraeuro-e-tre.html

Quel post è da incorniciare, leggere e rileggere (quello nel titolo nè).
E' quello che avrei sempre voluto avere a portata di mano, e per un semplice motivo; fare lo spiegone in modo ineccepibile è un lavoraccio.
Avercelo cosi, in quattro tabelline come alle elementari non ha prezzo...anzi, un piccolo prezzo c'è; una donazione ad a/simmetrie.

Poi di quello che ne segue...a parte le risate e lo slero del prof non c'è molto da dire se non che i due blog hanno circa la stessa quantità di commenti (il suo volente, il mio nolente).
Se se ne dovesse andare all'estero non potrei certo biasimarlo.

(tasso Pomicino...ahahah, questa rimarrà definizione "storica")

giovedì 21 gennaio 2016

Demokratia

E' ora di evolvere anche nelle idee.

La fissazione delle idee è un meccanismo mentale che aiuta nella vita di tutti i giorni.
Pensate alle implicazioni pratiche se dovessimo ogni volta valutare "l'identità" del nostro soggetto e dargli un nome perfettamente aderente.
Sicuramente ci sarebbero molti imbecilli in meno in circolazione, questo lo si può capire senza fare troppi spiegoni, giusto?! Forse...
Ma ci saremmo anche persi per strada parecchia di quella tecnologia che ci ha permesso di emanciparsi dai bisogni più impellenti, perché un'altra delle capacità umane è quella di "vedere", "leggere", in poche parole capire il senso anche quando non è palese, un esempio facile è quello delle barzellette, o le frasi fatte i doppi sensi etc, ma applicata alle cose complesse ottiene dei risultati eclatanti.
Ecco due aspetti che ci aiutano a decifrare la realtà circostante.
Il primo aspetto però porta con se alcuni "effetti collaterali", uno è quello di illuderci che la maggior parte delle cose cui abbiamo dato un nome sia a tutti gli effetti quella cosa lì.
Tanto per capirci; all'incirca abbiamo tutti presente cosa sia l'evoluzione (spero non pensiate che l'evoluzione avvenga a balzi netti, cioè, prima era una cosa e poi, appena dopo, è un'altra).
Non è così, è un lento e continuo trasmutare su cicli lunghissimi--i quali cicli sono in relazione al ritmo riproduttivo relativo di ogni essere--in cui i cambiamenti possono manifestarsi una prima volta per poi rimanere nascosti e ripresentarsi successivamente fino a che le condizioni ambientali , in continua relazione con gli organismi, vanno a costituire una solida base costante nel tempo.
Una biforcazione evolutiva si ottiene quando vengono a crearsi degli impedimenti geografici o ambientali che bloccano una relazione continua tra  soggetti della stessa specie.
A quel punto la mancanza della rimescolazione continua dei geni lascia all'evoluzione la possibilità di intraprendere due differenti strade.

Che l'ambiente, nella sua interezza, sia determinante lo si capisce dal fatto che vi sia un'evoluzione differente. Se l'evoluzione fosse determinata solo dai geni stessi avremmo la stessa evoluzione anche in posti differenti. Oppure se fosse dovuta al caso--e non si capisce bene questo caso da dove derivi--avremmo cambi evolutivi diversificati e ovunque, ma non è così.
(Poi ci sono interpretazioni... diciamo...divertenti, tipo; "Abbiamo perso i peli perché abbiamo iniziato a vestirci." che scambiano la causa con l'effetto.
O domande demenziali tipo; "?Se deriviamo dalle scimmie, come mai loro son rimaste tali?).
Noi non deriviamo dalle scimmie, ma, con le scimmie, abbiamo un antenato comune;  mammifero, spina dorsale, scatola cranica e cervello, quattro arti etc etc.
Ora, tutto questo sta a significare che l'idea che noi abbiamo di un coniglio, o di un topo o di un cavallo, è un'idea statica che ci aiuta nella quotidianità, ma che non corrisponde più in maniera perfettamente aderente al coniglio reale o qualsiasi cosa esso sia.

Per analogia, i processi di consapevolezza, sia individuali che di insieme, e cioè sociali, hanno cicli abbastanza lunghi, e anche loro hanno una certa evoluzione e una certa trasmissibilità genetica a livello delle informazioni contenute nel gene-- e di cui non sappiamo ancora decifrarne il logos, e forse mai ci riusciremo-- la precomprensione delle norme di diritto costitutivo confermano questa lettura della storia umana. Se dovessimo far leggere la nostra costituzione ad un giurista di solo un millennio fa, probabilmente non capirebbe fino in fondo alcuni dei punti oggi considerati imprescindibili.
La "dimensione" mentale dell'uomo odierno e moderno, è una "forma" possibile cui l'uomo accede quando i suoi stadi di crescita vengono fissati dall'esperienza. Ma se non si possiede quella forma non è possibile raggiungerla neppure se ne viene compiuta l'esperienza diretta.
Ho già scritto della differenza di velocità tra cultura e natura, ma è una differenza illusoria, come le bolle finanziarie sono ricchezza nominale rispetto alla ricchezza reale. Entrambe hanno velocità differenti rispetto ai propri ambiti di riferimento, ed entrambe irrimediabilmente torneranno al loro centro di gravità relativo con quanta più forza tanto più vi si sono allontanate.

Se pensiamo agli albori della democrazia e alla società che ne ha visto la nascita, non possiamo non vederne la profonda differenza a livello morale con quella-- seppur sotto un costante attacco-- odierna.
Vi è stata una decisa evoluzione; pur se nei fatti ci sono gli schiavi anche oggi, in linea di principio sta scritto nella costituzione di molti stati che la schiavitù è una pratica assolutamente vietata. Questa è una differenza immensa e il fatto di non capire che è immensa è il sintomo  di una patologia intellettuale.
La morale è figlia del proprio tempo, e come il tempo è soggetta all'evoluzione della metafisica olistica della società di riferimento.

Credo sarebbe ora di voler evolvere il concetto di democrazia in un modo più inclusivo e meno esclusivo.

?Cosa significa? Proverò a spiegarlo...ma se qualcuno volesse aggiungere o togliere qualcosa...

p.s. com'è resta ed è stata una gran fatica.


venerdì 15 gennaio 2016

Il medioevo è alle porte

Non c'è mobilità sociale.
Le leggi le fanno le monopòlitocrazie.
Viaggiare è diventato un rischio elevato.

giovedì 14 gennaio 2016

C'era una volta tanto tempo fa...

C'era una volta tanto tempo fa..
Mica tanto tempo fa, diciamo quarant'anni, c'era un paese che, dopo essere uscito distrutto dall'ultima guerra mondiale, era riuscito a trovare il giusto compromesso tra la tendenza onnivora delle classi dominanti e la tendenza alla sciatteria e alla superstizione delle classi sottomesse.
Nella lotta ormai millenaria tra chi realmente produce ricchezza e chi realmente ne gode, e che negli ultimi tre secoli grazie alla scienza--tecnologia aveva aumentato in maniera esponenziale il surplus dei beni essenziali, --cosa che comportava, tra le altre, due tendenze contrastanti; aumento demografico e pianificazione del sistema--dicevamo, un paese aveva trovato la via di mezzo, che per chi ci capisce un minimo di realtà immanente, è quella che ha la giusta dimensione ontologica moderna (poi ci sono i postmoderni, i postontologici, e i postontologicimoderni).
Questo viene confermato da una serie di dati essenziali economici inequivocabili (per chi ne capisce un minimo di economia, nell'accezione di; gestione oculata delle risorse).
Ora questo tipo di società, anche in senso più ampio e internazionale,  produce un fatto singolare e determinante: La classe che è deputata a gestire e organizzare la società pone in essere un sistema nel quale si possono quantificare ricchezze "da favola" (o se preferite, da fogno). Queste ricchezze enormi diventano la droga che viene usata per corrompere la classe dirigente facendogli credere di poter passare ad un livello superiore della piramide sociale, e il tutto si trasforma in leggi e ordinamenti distopici via via crescenti (le guerre ne pongono fine).

E' chiaro che se la classe dirigente guadagna 20, diciamo pro capite, e la grande industria si divide 1.000 in diversa misura entro pochissime persone, è facilmente immaginabile che a quelle pochissime persone basta mettere pochi spiccioli per fare proposte allettanti per chiunque.

E già da questo semplice ragionamento si può capire che il paradigma; "Abbassiamo il livello di retribuzione dei politici!", è una "cacata pazzesca" (così accontento Celso).

Ora cambiamo prospettiva e diamo un'occhiata dall'alto alla nostra società e osserviamone la struttura comparandone due periodi prossimi, alquanto differenti ma significativi: dal '50 fin verso la fine degli anni settanta, e da fine anni settanta allo stato attuale.
Sostanzialmente, a livello strutturale e infra, è cambiato poco o niente; più persone sono attive nei servizi e meno in agricoltura e industria.
? Tutto quì ? Si.
Questo significa che il livello tecnologico ha ulteriormente emancipato l'umano dai bisogni essenziali lasciandogli più tempo a disposizione per; chi "guardarsi allo specchio", chi giocare/viaggiare, chi studiare un sistema per fottere gli altri. Ma i suoi strumenti sono sempre i soliti; le infrastrutture rimangono strade e binari percorsi da mezzi disparati e per la quasi totalità a ciclo combustibile fossile, sono aumentati i voli, e cioè sono cresciuti i vantaggi comparati degli aeroplani, si è ampliato e velocizzato lo scambio di informazioni e...e poco altro.

? Ma allora come mai ai miei genitori cresceva il reddito, si compravano casa, si facevano vacanze di almeno quindici giorni (e anche le famiglie numerose) e si riusciva a entrare nel mondo del lavoro anche in età relativamente giovane, tutta l'assistenza sanitaria era compresa, così come la scuola (e chissà cos'altro mi dimentico)?
Questo è il ragionamento che ho iniziato a fare circa sei anni fa.
E devo ringraziare per questo alcuni dei solerti rompicazzo della generazione che mi ha preceduto con tutti i loro bassi ragionamenti idioti sui "giovani di oggi" senza voglia di lavorare, drogati, apatici, menfreghisti etc etc bla bla--che, nota bene, trova albergo ad ogni generazione--i quali mi hanno spinto alla ricerca approfondita delle cause prime, dato che, per quello che riguarda la mia sfera personale, il saldo tra persone che si dan da fare e fancazzisti è nettamente a favore dei primi.

La domanda, per quello che riguarda i suoi aspetti più determinanti, ha avuto una risposta dettagliata ( se ancora non ci siete passati andate su Goofinomics oppure su Orizzonte 48, Icebergfinanza, dai quali potrete trovare tutte le analisi coerenti e aderenti alla realtà che aprono occhi, mente e cuore, e che ringrazio donando quel poco che posso quando posso) , la quale porta in dono un'altra domanda: "Come è potuto accadere che tanto buonsenso sia andato perduto in così poco tempo?".

Poi fai un attimo caso alla fauna che ti circola attorno e qualche idea te la fai. Per esempio ci sono quelli che stimano e apprezzano la cultura dell'Iran, della Palestina, dei Tuareg, quella Siriana, quella Turca, quella del Iocompraretuasorelladuecammeli e schifano e sputano la propria e chi argomenta diversamente (ho scritto argomentano perché loro scrivono frasi tautologiche infilandoci definizioni tipo; giusnaturalismo, oppure islamofobia. Gli chiedi ; ?What?, ma loro sono di buonumore, han trovato un coglione che vorrebbe avere una cultura identitaria (ogni riferimento a persone o fatti relmente accaduti e puramente casuale).
Sono come quelli che nel momento in cui tu vorresti avere un briciolo di sovranità ti dicono che sei nazista (secondo me si scrive co' due z, ma me lo da rosso). O quelli che quando fai notare che in alcuni settori del sistema non è possibile  che vi sia concorrenza--tipo le ferrovie; ?cosa faccio, metto un convoglio subito dietro a quello della concorrenza, oppure costruisco una ferrovia parallela? Ma anche le telecomunicazioni facendo un esempio banale; ?chi restaurerà le vecchie e obsolete linee nelle zone a bassa densità demografica dato che è impossibile avere un ritorno finanziario? Tua sorella? Non credo...-- ti danno del comunistastatalistaparassitario, salvo poi scoprire che approfittano di tutte le agevolazioni statali e poi ci sputano sopra.
Trovano queste definizioni fighe--giusnaturalismo, islamofobia, razzismo-- e le usano a cazzorandom.
Poi ci sono quelli che "I giovani bla bla (...) bla,  bla blablablabla..".e poi hanno tutti i loro averi che gli sta marcendo, ma vigliacc se gli fanno fare due lavoretti anche sottopagati.

A qualcuno roderà, ma a me capita di riflettere su alcuni aspetti generali, e poi leggere qualcosa scritto da menti eccelse che hanno fatto dei ragionamenti simili.
Certo, loro li hanno fatti prima e meglio, ma io mi accontento.
Così, da un pò, stavo considerando che dopo l'impero Romano c'è stato il medioevo. Capito?! il medioevo, ed è durato circa un millennio! ?Come è stato possibile?

Dal sapere alle tenebre è un attimo (per qualcuno, per altri il rischio non si corre:).





giovedì 7 gennaio 2016

L'ossimoro distopico

Diritto dittatoriale.
E' un bell ossimoro che ne dite. Ma anche: diamo diritti ai dittatori, non è male come paradosso.
Questo è il concetto che è insito in un un certo tipo di ragionamento che mi è capitato di sentire e leggere. Il ragionamento è all'incirca questo: "Se noi lottiamo per ottenere--e otteniamo--una più equilibrata distribuzione della ricchezza, certe paturnie riguardo all'immigrazione non avranno più tanto senso."

A tal riguardo ci sono due considerazioni da fare.
La prima è che questo ragionamento considera la cultura dominante sulla natura, ed è errata.
La seconda è quella di pensare che la cultura sia autoreferenziale e automatica--ed è conseguenza della prima.
? Perché diritto dittatoriale? Perchè la quasi totalità degli immigrati arriva da realtà che poco o niente hanno a che fare con la democrazia. Anzi, la democrazia per loro è una forma politica sbagliata, non risolve problemi e addirittura, per loro, ne crea altri.
La democrazia ha avuto bisogno di circa tremila anni di sedimentazione culturale, tentativo dopo tentativo, e ancora oggi per noi che l'abbiamo posta in essere non è ancora un obbiettivo raggiunto.

Un certo tipo di cultura, cioè quel tipo che scaturisce dallo sviluppo continuo delle civiltà che hanno la tendenza all'emancipazione dell'essere umano da ogni forma di schiavitù, si sedimenta e diventa bagaglio interiore, consapevole, radicato nell'inconscio come bagaglio mentale innato; che cioè non può essere instillato tramite l'ambiente in maniera diretta.
Non intendo dire che l'ambiente non conta, conta eccome, ma la consapevolezza interiore non si forma solo con l'ambiente, ma tramite una serie di fattori, tra i quali l'ambiente svolge una parte e lo fa solamente entro una finestra ristretta nel tempo, "posando" un piccolo mattoncino ad ogni generazione. E' una sorta di imprinting ma non come quello delle anatre di Konrad, che è di tipo non riproducibile, cioè non si trasmette alla generazione che seguirà. Quello culturale si sedimenta nell'inconscio e agisce tramite il principio di volontà modificando le capacità della mente e innalzandone il "baricentro" della parte metafisica che attiene alla morale (e quindi alla giustizia).
Ma non basta, le modificazioni genetiche non hanno una cadenza regolare, alcune si trasmettono ad ogni passaggio, alcune ne saltano uno, altri due e via così senza certezze.

Facciamo un esempio che uso spesso; molti dei terroristi che agiscono da noi sono cittadini europei, figli di seconda o terza generazione. I loro genitori sono nati e vissuti qui in Europa, o USA, si sono integrati , perlomeno quanto può integrarsi qualcuno che deve trasferirsi altrove ( pure io non sono completamente integrato nel mio paese in cui vivo--intendo paese di 7.000 anime--; facevo terza elementare e sono stato scartato da subito--e me ne son fatto una ragione senza fare attentati).
Hanno provato a studiare come lo hanno fatto gli "indigeni", come molti di essi non ce l'hanno fatta e sono senza lavoro o hanno altri problemi come tanti di noi, alcuni addirittura non avevano affatto problemi economici, ma a un certo punto della loro vita gli scatta qualcosa nella mente proprio a quel livello morale di cui sopra, e la loro cultura profonda, sedimentata, prende forma e diventa consapevolezza.
Diventa la strada da percorrere, il "richiamo della foresta", la scelta naturale.
NON E' UN PROBLEMA ECONOMICO, in Arabia Saudita hanno un reddito procapite da paura; eppure giustiziano i dissidenti, giustiziano le donne che non ubbidiscono, le donne che hanno avuto la colpa di avere qualcuno che gli ha testimoniato contro, hanno gli schiavi reali e Reali--altre etnie africane o indiane che vivono di briciole.
Il gene arabo è stato dis-seminato per svariati secoli per tutto l'impero arabo e anche in alcune zone dell'Europa, purtroppo.
Dove è stato scialacquato nel tempo da altri geni molto differenti si è attenuato, ma dove ha imperversato senza antagonisti, cioè in tutta quella fascia che va dall'Africa occidentale all'Asia sudoccidentale e che conta circa un miliardo di persone, si è radicato e si manifesta sempre in quelle parti della mente che attengono alle cose importanti della socialità--vedi morale.
E' incredibile che queste manifestazioni generalizzate ed evidenti non vengano tenute in dovuto conto da chi si occupa di politica, dimenticandosi in automatico che, soprattutto per quello che riguarda la giustizia, il livello di consapevolezza di un insieme sociale ( olistico, non dimentichiamolo mai soprattutto quando raccontate gli aneddoti tipo; mi cuggino ha ospitato un saudita o un siriano e vedessi che persona fantastica...) non può essere considerato come cultura strettamente ambientale e facilmente modificabile--del tipo esportazione di democrazia e stupidaggini affini-- senza capire che i cambiamenti culturali, per poter essere considerati stabili, devono attraversare la prova del tempo e dei fatti.
Per usare una metafora economica, potremmo trovare analogia con la ricchezza nominale e quella reale. Una bolla è ricchezza nominale, vedi quei numeri scritti su qualche indice e credi di essere ricco (alla stessa velocità si può "cambiare" una cultura), ma è solo una illusione psicologica, è la voglia di diventare ricco, di aver trovato la via della ricchezza, poi, immancabilmente la realtà fa rimettere i piedi per terra.
Non si instilla la cultura. La consapevolezza giuridica è una precomprensione che deriva dalla storia sociale delle comunità, e dato che la cultura è fragile, come gli ecosistemi, è bene limitare quelle specie "estranee" che distruggerebbero delicati equilibri--ecologici e/o culturali.
IL PROBLEMA NON E' STRETTAMENTE ECONOMICO, è di consapevolezza giuridica.
Quel gene può usare la democrazia per distruggerla--paradosso--, ed è successo ovunque la si è impiantata, vien da dire, di sana pianta.
Il "gene arabo" (ma non solo quello) non legge di diritto,  solo di dovere; dovere di pregare cinque volte al giorno, dovere di fare l'elemosina a chi è sfortunato e non ha alcun diritto di pretendere una condizione dignitosa, dovere di sostenere la ricchezza del sovrano e di accettarne ogni legge, etc etc.

? La Siria è uno dei pochi stati laici in medioriente? Si? Quando li hanno fermati alla frontiera e si sono ammassati hanno subito ritrovato la loro vera identità urlando minacciosi "Allah'u'kbar".
Eppure le elites intellettuali restano cieche--peccato non czecke.

Dare diritti a chi li vorrebbe cancellare è distopia pura.

p.s. Mentre scrivevo questo post guarda un pò  che cosa è successo in Germania e Finlandia.
Han fatto numero, e visti gli ultimi appelli califfati, seguiti da messa in opera in modalità random, si son sentiti in dovere di manifestare uno degli aspetti della loro natura: la mancanza di rispetto per gli esseri umani, soprattutto quelli di genere femminile.
E non è finita, aspettate che crescano di numero e si sentano scusati nei loro gesti da ragionamenti idioti che blaterano di colonialismo.
?!Ma che razza di cattivissimo colonialismo è il nostro; li rimpinziamo di dollaroni?!
Eh si, siamo proprio degli shathanassi.






sabato 2 gennaio 2016

Lo sapevi che...

? Alle volte può sfuggire...ma...lo sai cosa sei se non sei sovrano?
Ripeti con me: Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito! Se non sono sovrano sono suddito 
     Se non sei sovrano sei suddito! Se non sei sovrano sei suddito!
Se non sei sovrano sei suddito!
Se non sei sovrano sei suddito!
SE NON SEI SOVRANO SEI SUDDITO!
SUDDITO!!!

Buon anno.