giovedì 7 gennaio 2016

L'ossimoro distopico

Diritto dittatoriale.
E' un bell ossimoro che ne dite. Ma anche: diamo diritti ai dittatori, non è male come paradosso.
Questo è il concetto che è insito in un un certo tipo di ragionamento che mi è capitato di sentire e leggere. Il ragionamento è all'incirca questo: "Se noi lottiamo per ottenere--e otteniamo--una più equilibrata distribuzione della ricchezza, certe paturnie riguardo all'immigrazione non avranno più tanto senso."

A tal riguardo ci sono due considerazioni da fare.
La prima è che questo ragionamento considera la cultura dominante sulla natura, ed è errata.
La seconda è quella di pensare che la cultura sia autoreferenziale e automatica--ed è conseguenza della prima.
? Perché diritto dittatoriale? Perchè la quasi totalità degli immigrati arriva da realtà che poco o niente hanno a che fare con la democrazia. Anzi, la democrazia per loro è una forma politica sbagliata, non risolve problemi e addirittura, per loro, ne crea altri.
La democrazia ha avuto bisogno di circa tremila anni di sedimentazione culturale, tentativo dopo tentativo, e ancora oggi per noi che l'abbiamo posta in essere non è ancora un obbiettivo raggiunto.

Un certo tipo di cultura, cioè quel tipo che scaturisce dallo sviluppo continuo delle civiltà che hanno la tendenza all'emancipazione dell'essere umano da ogni forma di schiavitù, si sedimenta e diventa bagaglio interiore, consapevole, radicato nell'inconscio come bagaglio mentale innato; che cioè non può essere instillato tramite l'ambiente in maniera diretta.
Non intendo dire che l'ambiente non conta, conta eccome, ma la consapevolezza interiore non si forma solo con l'ambiente, ma tramite una serie di fattori, tra i quali l'ambiente svolge una parte e lo fa solamente entro una finestra ristretta nel tempo, "posando" un piccolo mattoncino ad ogni generazione. E' una sorta di imprinting ma non come quello delle anatre di Konrad, che è di tipo non riproducibile, cioè non si trasmette alla generazione che seguirà. Quello culturale si sedimenta nell'inconscio e agisce tramite il principio di volontà modificando le capacità della mente e innalzandone il "baricentro" della parte metafisica che attiene alla morale (e quindi alla giustizia).
Ma non basta, le modificazioni genetiche non hanno una cadenza regolare, alcune si trasmettono ad ogni passaggio, alcune ne saltano uno, altri due e via così senza certezze.

Facciamo un esempio che uso spesso; molti dei terroristi che agiscono da noi sono cittadini europei, figli di seconda o terza generazione. I loro genitori sono nati e vissuti qui in Europa, o USA, si sono integrati , perlomeno quanto può integrarsi qualcuno che deve trasferirsi altrove ( pure io non sono completamente integrato nel mio paese in cui vivo--intendo paese di 7.000 anime--; facevo terza elementare e sono stato scartato da subito--e me ne son fatto una ragione senza fare attentati).
Hanno provato a studiare come lo hanno fatto gli "indigeni", come molti di essi non ce l'hanno fatta e sono senza lavoro o hanno altri problemi come tanti di noi, alcuni addirittura non avevano affatto problemi economici, ma a un certo punto della loro vita gli scatta qualcosa nella mente proprio a quel livello morale di cui sopra, e la loro cultura profonda, sedimentata, prende forma e diventa consapevolezza.
Diventa la strada da percorrere, il "richiamo della foresta", la scelta naturale.
NON E' UN PROBLEMA ECONOMICO, in Arabia Saudita hanno un reddito procapite da paura; eppure giustiziano i dissidenti, giustiziano le donne che non ubbidiscono, le donne che hanno avuto la colpa di avere qualcuno che gli ha testimoniato contro, hanno gli schiavi reali e Reali--altre etnie africane o indiane che vivono di briciole.
Il gene arabo è stato dis-seminato per svariati secoli per tutto l'impero arabo e anche in alcune zone dell'Europa, purtroppo.
Dove è stato scialacquato nel tempo da altri geni molto differenti si è attenuato, ma dove ha imperversato senza antagonisti, cioè in tutta quella fascia che va dall'Africa occidentale all'Asia sudoccidentale e che conta circa un miliardo di persone, si è radicato e si manifesta sempre in quelle parti della mente che attengono alle cose importanti della socialità--vedi morale.
E' incredibile che queste manifestazioni generalizzate ed evidenti non vengano tenute in dovuto conto da chi si occupa di politica, dimenticandosi in automatico che, soprattutto per quello che riguarda la giustizia, il livello di consapevolezza di un insieme sociale ( olistico, non dimentichiamolo mai soprattutto quando raccontate gli aneddoti tipo; mi cuggino ha ospitato un saudita o un siriano e vedessi che persona fantastica...) non può essere considerato come cultura strettamente ambientale e facilmente modificabile--del tipo esportazione di democrazia e stupidaggini affini-- senza capire che i cambiamenti culturali, per poter essere considerati stabili, devono attraversare la prova del tempo e dei fatti.
Per usare una metafora economica, potremmo trovare analogia con la ricchezza nominale e quella reale. Una bolla è ricchezza nominale, vedi quei numeri scritti su qualche indice e credi di essere ricco (alla stessa velocità si può "cambiare" una cultura), ma è solo una illusione psicologica, è la voglia di diventare ricco, di aver trovato la via della ricchezza, poi, immancabilmente la realtà fa rimettere i piedi per terra.
Non si instilla la cultura. La consapevolezza giuridica è una precomprensione che deriva dalla storia sociale delle comunità, e dato che la cultura è fragile, come gli ecosistemi, è bene limitare quelle specie "estranee" che distruggerebbero delicati equilibri--ecologici e/o culturali.
IL PROBLEMA NON E' STRETTAMENTE ECONOMICO, è di consapevolezza giuridica.
Quel gene può usare la democrazia per distruggerla--paradosso--, ed è successo ovunque la si è impiantata, vien da dire, di sana pianta.
Il "gene arabo" (ma non solo quello) non legge di diritto,  solo di dovere; dovere di pregare cinque volte al giorno, dovere di fare l'elemosina a chi è sfortunato e non ha alcun diritto di pretendere una condizione dignitosa, dovere di sostenere la ricchezza del sovrano e di accettarne ogni legge, etc etc.

? La Siria è uno dei pochi stati laici in medioriente? Si? Quando li hanno fermati alla frontiera e si sono ammassati hanno subito ritrovato la loro vera identità urlando minacciosi "Allah'u'kbar".
Eppure le elites intellettuali restano cieche--peccato non czecke.

Dare diritti a chi li vorrebbe cancellare è distopia pura.

p.s. Mentre scrivevo questo post guarda un pò  che cosa è successo in Germania e Finlandia.
Han fatto numero, e visti gli ultimi appelli califfati, seguiti da messa in opera in modalità random, si son sentiti in dovere di manifestare uno degli aspetti della loro natura: la mancanza di rispetto per gli esseri umani, soprattutto quelli di genere femminile.
E non è finita, aspettate che crescano di numero e si sentano scusati nei loro gesti da ragionamenti idioti che blaterano di colonialismo.
?!Ma che razza di cattivissimo colonialismo è il nostro; li rimpinziamo di dollaroni?!
Eh si, siamo proprio degli shathanassi.






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