giovedì 21 gennaio 2016

Demokratia

E' ora di evolvere anche nelle idee.

La fissazione delle idee è un meccanismo mentale che aiuta nella vita di tutti i giorni.
Pensate alle implicazioni pratiche se dovessimo ogni volta valutare "l'identità" del nostro soggetto e dargli un nome perfettamente aderente.
Sicuramente ci sarebbero molti imbecilli in meno in circolazione, questo lo si può capire senza fare troppi spiegoni, giusto?! Forse...
Ma ci saremmo anche persi per strada parecchia di quella tecnologia che ci ha permesso di emanciparsi dai bisogni più impellenti, perché un'altra delle capacità umane è quella di "vedere", "leggere", in poche parole capire il senso anche quando non è palese, un esempio facile è quello delle barzellette, o le frasi fatte i doppi sensi etc, ma applicata alle cose complesse ottiene dei risultati eclatanti.
Ecco due aspetti che ci aiutano a decifrare la realtà circostante.
Il primo aspetto però porta con se alcuni "effetti collaterali", uno è quello di illuderci che la maggior parte delle cose cui abbiamo dato un nome sia a tutti gli effetti quella cosa lì.
Tanto per capirci; all'incirca abbiamo tutti presente cosa sia l'evoluzione (spero non pensiate che l'evoluzione avvenga a balzi netti, cioè, prima era una cosa e poi, appena dopo, è un'altra).
Non è così, è un lento e continuo trasmutare su cicli lunghissimi--i quali cicli sono in relazione al ritmo riproduttivo relativo di ogni essere--in cui i cambiamenti possono manifestarsi una prima volta per poi rimanere nascosti e ripresentarsi successivamente fino a che le condizioni ambientali , in continua relazione con gli organismi, vanno a costituire una solida base costante nel tempo.
Una biforcazione evolutiva si ottiene quando vengono a crearsi degli impedimenti geografici o ambientali che bloccano una relazione continua tra  soggetti della stessa specie.
A quel punto la mancanza della rimescolazione continua dei geni lascia all'evoluzione la possibilità di intraprendere due differenti strade.

Che l'ambiente, nella sua interezza, sia determinante lo si capisce dal fatto che vi sia un'evoluzione differente. Se l'evoluzione fosse determinata solo dai geni stessi avremmo la stessa evoluzione anche in posti differenti. Oppure se fosse dovuta al caso--e non si capisce bene questo caso da dove derivi--avremmo cambi evolutivi diversificati e ovunque, ma non è così.
(Poi ci sono interpretazioni... diciamo...divertenti, tipo; "Abbiamo perso i peli perché abbiamo iniziato a vestirci." che scambiano la causa con l'effetto.
O domande demenziali tipo; "?Se deriviamo dalle scimmie, come mai loro son rimaste tali?).
Noi non deriviamo dalle scimmie, ma, con le scimmie, abbiamo un antenato comune;  mammifero, spina dorsale, scatola cranica e cervello, quattro arti etc etc.
Ora, tutto questo sta a significare che l'idea che noi abbiamo di un coniglio, o di un topo o di un cavallo, è un'idea statica che ci aiuta nella quotidianità, ma che non corrisponde più in maniera perfettamente aderente al coniglio reale o qualsiasi cosa esso sia.

Per analogia, i processi di consapevolezza, sia individuali che di insieme, e cioè sociali, hanno cicli abbastanza lunghi, e anche loro hanno una certa evoluzione e una certa trasmissibilità genetica a livello delle informazioni contenute nel gene-- e di cui non sappiamo ancora decifrarne il logos, e forse mai ci riusciremo-- la precomprensione delle norme di diritto costitutivo confermano questa lettura della storia umana. Se dovessimo far leggere la nostra costituzione ad un giurista di solo un millennio fa, probabilmente non capirebbe fino in fondo alcuni dei punti oggi considerati imprescindibili.
La "dimensione" mentale dell'uomo odierno e moderno, è una "forma" possibile cui l'uomo accede quando i suoi stadi di crescita vengono fissati dall'esperienza. Ma se non si possiede quella forma non è possibile raggiungerla neppure se ne viene compiuta l'esperienza diretta.
Ho già scritto della differenza di velocità tra cultura e natura, ma è una differenza illusoria, come le bolle finanziarie sono ricchezza nominale rispetto alla ricchezza reale. Entrambe hanno velocità differenti rispetto ai propri ambiti di riferimento, ed entrambe irrimediabilmente torneranno al loro centro di gravità relativo con quanta più forza tanto più vi si sono allontanate.

Se pensiamo agli albori della democrazia e alla società che ne ha visto la nascita, non possiamo non vederne la profonda differenza a livello morale con quella-- seppur sotto un costante attacco-- odierna.
Vi è stata una decisa evoluzione; pur se nei fatti ci sono gli schiavi anche oggi, in linea di principio sta scritto nella costituzione di molti stati che la schiavitù è una pratica assolutamente vietata. Questa è una differenza immensa e il fatto di non capire che è immensa è il sintomo  di una patologia intellettuale.
La morale è figlia del proprio tempo, e come il tempo è soggetta all'evoluzione della metafisica olistica della società di riferimento.

Credo sarebbe ora di voler evolvere il concetto di democrazia in un modo più inclusivo e meno esclusivo.

?Cosa significa? Proverò a spiegarlo...ma se qualcuno volesse aggiungere o togliere qualcosa...

p.s. com'è resta ed è stata una gran fatica.


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