domenica 15 ottobre 2017

There is not alternative

E' chiaro che l'attuale classe dirigente, conscia o ignara, nolente o dolente, stia cercando di porre in essere condizioni generali di ingovernabilità.

Partendo dal presupposto che a nessuno di loro interessi sostanzialmente la sorte del Paese, chi per mero calcolo, chi per incapacità intellettiva, non ci si può stupire se a poco più di alcune settimane dal voto, essi non siano stati in grado di produrre una legge elettorale che rispetti le linee guida della Costituzione (che verrà quindi molto probabilmente delegittimata e esautorata, e sostituita da una scelta autoritaria del presidente della Repubblica (quello che non sa dire più di cinque parole di fila - provate a farci caso, sembra telecomandato. Sembra è in forma garantista).

Tralasciando chi non è in grado di immaginare scenari di Realpolitik internazionale e si accanisce politicamente agitando la questione morale (di cui ho la massima pena - non puoi occuparti di questioni socialmente determinanti riducendole ad una semplice e banale questione moralistica), possiamo considerare tutti gli altri (quelli che consapevolmente stanno cercando di creare quanto più caos possibile), alla stregua di traditori del Popolo italiano.
Essi sono consapevoli della loro condotta. Sanno valutare benissimo la situazione dal punto di vista del breve periodo; cioè sanno che per poter mantenere la loro posizione gerarchica nell'attuale organigramma europeo, devono ubbidire alle direttive che provengono dall'attuale sistema di potere europeo.
Scientemente svendono la Nazione a poteri sovranazionali ben sapendo che a farne le spese saranno le classi più deboli.

Prepariamoci, nel giro di qualche settimana dalle elezioni, ad assistere ad un intervento a gamba tesa dei poteri forti dettato dalla solita emergenza immaginaria, condita da una serie di considerazioni che avranno come base il dilagante paradigma del; "There is not alternative!"

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