mercoledì 18 ottobre 2017

Chi si fa pecora il lupo lo mangia

Diario di bordo 18/10/17

Oggi dopo alcuni anni ho viaggiato con Trenitalia. Tra porte che non funzionavano, orari ai quali il viaggiatore non può far altro che pregare per poter acchiappare una coincidenza (la stessa coincidenza è stata, nella maggior parte dei casi, dichiarata non tale per potersi cavare dagli impicci legali), abbandono delle aree pertinenti all'azienda, abbandono degli edifici dismessi, sporcizia e carenza di servizi; l'impressione che ho avuto è stata quella di un Paese abbandonato ad un destino che non è più nelle sue mani e che verrà spolpato boccone dopo boccone dall'istinto predatorio lasciato libero a se stesso.

Altra chicca di oggi; mentre aspettavo in ospedale per una visita, tra il pubblico è iniziata la "solita" discussione sui politici di Roma che prendono troppo, che sono disonesti e via dicendo da luogo comune a forcone comune.
Ad un certo punto ho detto: "Certo che è curioso che si parli sempre di quelli che prendono "seddicimilaeuroalmese" e non di quelli che ne prendono sedicimila all'ora".
Subito quella che tesseva le fila ha detto una cosa tipo..."Eh, vabbè...ma quelli...si sa..." ...

Ma che cazzo si sa??!! Che cazzo volevi dire??!!

Servirebbe richiudere i recinti e trovare una unità d'intenti.
Non conta la grandezza di uno Stato (peggio che mai un'accozzaglia di Stati), ma la sua unità identitaria naturale e culturale.

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