giovedì 25 febbraio 2016

Come coltivare piddini e distruggere quel poco di cultura che ci è rimasta

Non voglio indagare ulteriormente la questione per non regalare attenzione a qualcosa che ne ha avuta troppa.
Non voglio nemmeno ripetere quella parola, dico solo che fa rima con merdoso.
Però ne immagino la dinamica; una solerte maestra di comprovata e profonda piddinità ha avuto un'idea che le è parsa grandiosa, promuovere quel neologismo che le sembrava tanto bello e che soprattutto veniva da un suo alunno, così ha deciso di scomodare la Crusca e osare.

Intanto bisogna ammettere che Bagnai ultimamente ci azzecca anche quando non fa previsioni e che aveva ragione da vendere a riprendere i Cruscosi che vanno a mettere il becco dove non gli compete.
E l'aver dato per buona una parola solo per il fatto che venga pronunciata da molti da a capire che ultimamente abbiano smarrito la direzione.

Se così stan le cose, allora chiedo alla Crusca, o lo faccia chi ne ha voglia, di registrare anche verbi molto usati dai Neoborbonici quali; scendilo, piscialo, telefonalo: ma anche; di bisogno (l'ho sentito dire addirittura da Alfano quando era dall'Annunziata), ho scivolato, ho caduto, pazzerilli (stanno quelli che me mangeno tutta la zemenza n'dell'ort), locàlo (pizzeria, bar, ristorante), ci abbiamo veramente saziato (sempre nello localo), uguale uguaglianza, tranquilli e felicità, da me il primo, di così, all'impiedi, e molti altri che purtroppamente stanno dimenticati.

Massì, distruggiamo pure uno dei nostri pregi culturali e facciamolo pure nel nome del buonismo bambino, e quando avremo distrutto tutto quello che resta di un'identità e ci preserva dalle stronzate a nastro che ci propinano, ci butteremo nel cesso e l'ultimo dei piddini tirerà l'acqua con vagonate di "mi piace" sui social.

Che siate maledetti (seguono parolacce...).

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