sabato 2 luglio 2016

Psicosi

Ormai siamo alla psicosi collettiva generalizzata.
Le emergenze sono diventate la norma (e quindi non dovrebbero più essere emergenze) e qualsiasi cosa accada, al di fuori del futuro prossimo che le elites ci hanno programmato , soprattutto per quello che riguarda l'aspetto economico, diventa materia per psicoanalisti.

(Sotto un certo aspetto è comprensibile; se lasci che le dinamiche sociali tra i popoli possano autodeterminarsi -- e cioè lasci alle leggi "naturali" il governo degli eventi -- è "travirgolette" normale che l'opinione pubblica, che è giusto ricordare non ha una coscienza soggettiva ma soggettivizzata, si smarrisca e abbia paura di se stessa.
E questo perché non ha consapevolezza di se stessa, non si riconosce.
E come potrebbe riuscirci se ogni tre per due viene continuamente indotta a credere che i suoi tratti caratteristici culturali  identitari siano sbagliati?)

Basta che succeda una cosa qualsiasi, e al mondo ne succedono di cose, che il libero mercato sclera, le borse iniziano a crollare e via di questo passo finchè tutto quello che è imprevedibile diventa paura.
Oramai siamo arrivati all'isteria di massa (che è femmina e quindi "mobile").
Le borse crollano ogni scoreggia a piè sospinto, stanno iniziando ad agitarsi ora per il referendum di ottobre paventando disgrazia tragedia sciagura etc etc nel caso vinca il no.

Io mi chiedo come faccia laggente a reggere a tutti questi allarmi che manco in tempo di guerra le sirene suonavano a questi ritmi incalzanti.
La road map è tracciata e non è possibile deviare o scostarsi da un futuro che più determinato non si può.
Come è possibile acccettare un futuro senza alternativa alcuna?
Come han fatto a portarci a questo punto?
Il treno è lanciato, è senza pilota (e fan di tutto per farci credere che senza pilota è meglio) e non può deviare dalla linea retta senza provocare un disastro (questo è quello che vogliono farci credere e ci stanno riuscendo).
Purtroppo nella sua folle corsa travolge chiunque non riesca a stare al passo senza alcuna pietà.

Come invidio quel poco di saggezza che la generazione anziana inglese è riuscita a mantenere sganciandosi alla prima occasione che gli è stata data. Quanto abisso tra i loro "vecchi" e i "nostri".
Per questo sono molto pessimista (realista) sul futuro che aspetta l'Europa, alle nazioni pilastro dell'economia europea non sarà più concessa alcuna possibilità di scelta (bisogna dire che a noi italiani questa opportunità non hanno mai, nemmeno in sogno, pensato di darcela).

Come penso da alcuni anni, l'unica reale speranza proviene dalla Francia (e accetto scommesse se qualcuno ne avesse il coraggio! Ma si sa, il coraggio lo si ha e non è possibile darselo).

Sclerate gente...sclerate...







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