venerdì 22 luglio 2016

Scontro di civiltà? No, ma...

Facciamo una cronologia?

Libano: dal '75 La questione Libano è molto complessa e non può essere messa univocamente sotto la lente dell'integralismo islamico.
Ma uno dei risultati furono gli Hezbollah . Ad oggi risulta essere una zona sotto il controllo dell'integralismo.


Iran: (...) dal '78: La rivoluzione islamica iraniana fu tutta una serie di sconvolgimenti politici e sociali, avvenuti nel periodo 1978-1979[1] in Iran, che trasformò la monarchia del paese in una repubblica islamica, la cui costituzione si ispira alla legge coranica (sharia).


Algeria: (...) Le elezioni legislative del 1991 videro una forte ascesa delle formazioni che si ispiravano al fondamentalismo islamico, in particolare del Fronte Islamico di Salvezza. Con ogni probabilità, il secondo turno delle elezioni avrebbe assegnato ai partiti islamisti una consistente maggioranza parlamentare, consentendo loro di emendare la Costituzione laica del 1976 e di istituire una repubblica islamica.
In tale prospettiva, l'esito elettorale fu annullato e l'11 gennaio 1992alcuni generali dell'esercito (janviéristes) misero in atto un colpo di Stato, costringendo Bendjedid alle dimissioni.
Io aggiungo solo che l'integralismo è vivo e vegeto e sta rinfocolando sotto le ceneri.

Libia: Quello che è accaduto e sta accadendo è sotto gli occhi di tutti. Pare sia l'unica altra zona in cui l'isis sia riuscito a stabilire un dominio .

Tunisia : (...)Ciò che vorrebbe sembrare una rivoluzione sociale, almeno inizialmente, e gli integralisti , astutamente, sono rimasti silenziosi durante gli eventi, iniziano adesso a spuntare fuori. Già venerdì, le moschee erano colme per ascoltare i sermoni dei predicatori, apparsi come per miracolo, dedicati ai “ martiri della rivoluzione “ , e quando i musulmani iniziano a parlare di martiri, sono dolori…. 

Il tipo di linguaggio utilizzato è cambiato, adesso è molto più violento ed aggressivo e non dobbiamo dimenticare che alle elezioni del 89 e malgrado la repressione, il partito islamista Al Nahda aveva ottenuto il 20 per cento dei voti. Il consenso non è certo diminuito, anzi! (...)
                                                             
Bisogna ammettere che fino ad oggi assieme al Marocco è la nazione con meno radicalismo islamico.

EgittoMuḥammad Mursī ʿĪsā al-ʿAyyāṭ (in arabo: محمّد مرسى عيسى العياط‎; El-Adwah, 20 agosto 1951) è un politico egiziano, del Partito Libertà e Giustizia(il partito dei Fratelli Musulmani).
Ingegnere chimico con una laurea all'Università del Cairo (1975), un master (1978) e un PhD alla University of Southern California (1982), ha operato alla California State University, Northridge, dal 1982 al 1985, anno in cui è tornato in Egitto.
È divenuto Presidente a seguito delle elezioni presidenziali del 2012 ed è stato il primo ad assumere tale carica con elezioni democratiche[1]; è rimasto in carica per circa un anno, fino al 3 luglio 2013[2], quando venne deposto da un colpo di Stato militare.
A votazione democratica la vittoria va all'integralismo dei Fratelli Mussulmani.
Se non sapete chi sono e cosa vogliono i Fratelli Mussulmani non potrete capirci molto da questo post !
Per quello che riguarda: Iraq, Siria, Arabia Saudita, Yemen, Pakistan, Afganistan, Turchia, Nigeria, Sudan e molti altri stati che non sono sotto la lente di ingrandimento, non c'è bisogno di dire molto.
Quello che non riesco a capire è come facciano in molti a continuare a dissimulare un qualcosa che non può essere più mascherato o mimetizzato: La reazione spontanea di "quelle culture" -- ma viene da dire; "quella cultura"  -- alla penetrazione della cultura occidentale in genere, oggi declinata in capitalismo senza regole e angloamericana più specificatamente, è l'islam, soprattutto quello integrale sunnita o sciita che dir si voglia.
Non è una manifestazione sporadica e ristretta come qualcuno continua ottusamente a proclamare.
Certo non è uno scontro di civiltà, per un simile scontro ci vorrebbero almeno due civiltà.
In questo caso possiamo parlare di cultura ma non di civiltà, è sottointeso che una civiltà progredisca e nessuno può affermare che l'islam sia progredito dalla sua comparsa, anzi, possiamo affermare che in questo particolare momento ci sia una regressione.
Ma il mio punto di vista relativo è che più che una questione di cultura, sia una questione di natura, di genetica.
E' abbastanza intuibile dalle reazioni sia generali che particolari, che c'è una forte componente extraculturale che risulta spesso ingestibile dalla cultura stessa.
Esistono certamente persone mussulmane molto intelligenti e capaci di interpretare i libri rivelati (per quanta importanza possiamo assegnare a questa pratica) con la giusta moderazione e capacità adattative adeguate, ma il risultato maggioritario è quello di una visione ipermoralistica degli eventi. Posizione che si allontana dall'etica e si avvicina alle pulsioni animali che ancora albergano nell'uomo, nel senso che la morale diventa solo lo spunto per poter scatenare e lasciar fluire le pulsioni della materia .
Per chi legge questi eventi con la sola lente culturale la realtà diventerà sempre più intangibile e incomprensibile a cui sarà necessario trovare nuove e fantasiose teorie astruse e sconclusionate che pare non si accorgano dell'univocità del carattere delle manifestazioni.
Per chi sa che la cultura non è il solo e unico modo di leggere gli eventi non sarà difficile comprendere le ragioni insondabili di parte degli eventi.
Ai miei occhi è abbastanza chiaro che la causa principale di queste manifestazioni non può essere ascritta al capitalismo globalizzante senza freni delle elites, in quanto tale capitalismo agisce oramai in ogni parte del mondo, ma non in ogni parte la reazione è quella di cui abbiamo parlato finora.

p.s. Mentre scrivo ho notizia dei fatti di Monaco di Baviera....
E  pensare che gli organi di comando europei sta cercando in ogni modo di convincerci ad accogliere quanto più possibile di "questi" mussulmani.
Dicono che sono una risorsa...

Stupet homo me ingredi non cessabis

Il latino ha un non so che di solenne. (trad. di google)




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