domenica 31 luglio 2016

Keynes for the dummies

Riposto, riveduto e corretto, un vecchio post.
Alcuni di quelli che frequentano il blog lo troveranno scontato e risaputo, ma altri che leggono provengono da altre posizioni e credo che possa aiutare ad avere un'idea di economia.
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Anzituttoprimaditutto (come dice il piccolo Savoia) per spiegare Keynes ai dummies bisogna esserlo.
Bagnai non lo è abbastanza e forse i dummies non riescono a coglierne l'essenza del concetto tramite equazioni e complessi ragionamenti generali.
Il punto centrale del ragionamento, il fulcro verrebbe da dire, è quello delle buche. Si, quello che i libberisti  (col culo degli altri) tanto si divertono a dileggiare senza averci capito una beneamatissima minchia. Primo perché non hanno mai letto La Teoria Generale, secondo perché anche se l'hanno letta non ci hanno capito la beneamatissima di cui sopra.

Un sistema,sociale per reggere deve essere anzitutto sostenibile, deve cioè sostanzialmente soddisfare i bisogni primari che sono; bere, mangiare, avere vestiti adeguati al clima, avere un rifugio per ripararsi dai pericoli e dalle intemperie e riposare l'organismo, e mezzi di trasporto per poter distribuire questi beni necessari.
Una volta soddisfatti questi bisogni essenziali tutto il resto è superfluo dal punto di vista della sostenibilità.
Se noi valutiamo il sistema in quanto tale e tralasciamo le diverse pulsioni umane (che rientrano in altri ambiti di osservazione; culturale, genetico, psicologico etc etc) un sistema sociale regge tranquillamente soddisfando quei pochi e miseri  bisogni.
Allo stato attuale della tecnica, così a spanne, credo che per soddisfare tali bisogni possa bastare un terzo delle persone in età di occupazione.
Addirittura, se standardizzassimo tutto ciò che è prodotto artificialmente (ma ad oggi abbiamo raggiunto un tale livello scientifico che abbiamo standardizzato anche ciò che viene prodotto dalla natura), dall'abbigliamento, alle abitazioni e tutto ciò che contengono, i mezzi di produzione e trasporto credo che il numero delle persone occupate scenderebbe tranquillamente ad un quarto o anche meno.

Ora, rimaniamo strettamente in ambito economico nell'accezione di: "(...) organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali o collettivi, (...) " e dimentichiamoci per un attimo le pulsioni umane e certa metafisica; al posto di lavorare quaranta ore la settimana, facendo a rotazione, ne lavoreremmo probabilmente dieci; da un punto di vista sostanziale ci gratteremmo per lunghe giornate (il paradiso dei comunisti) e potremmo diventare tutti filosofi alla Catalano per passare il tempo: "E' meglio vivere tanto e bene, che poco e male!".
Ma anche: "E' meglio guadagnare più denaro e abbondare, che guadagnarne poco e vivere nell'insufficienza!".
Ehi, ferma un attimo; i soldi non ci sono, non servono. Lavorando a rotazione e con l'attuale livello di tecnica abbiamo soddisfatto le esigenze primarie con scarso impegno di tempo e fatica.
Ma allora a cosa servono i soldi? Semplice, a soddisfare il superfluo. Servono cioè a soddisfare il nostro ego e le nostre pulsioni, passioni e piaceri.

Quindi potremmo avere un sistema decisamente pianificato, quello che produce cibo indumenti abitazioni etc etc, che soddisfa i bisogni sostanziali, che è molto efficiente e dove al posto del denaro basterebbe una card dove risulta che le dieci ore settimanali (cifra messi li ad occhio) standard sono state svolte e ottenere l'essenziale per sopravvivere.
Ma all'uomo sopravvivere non basta, la sua peculiarità, la sua "natura" e il suo senso di conoscenza lo spingono a fare, pensare, provare, capire (ma anche giocare, baciare, lettera e testamento).
Così ha "scoperto" il fuoco, la ruota, la bellezza e la qualità. Tutte cose difficili e/o pericolose, che richiedono dispendio di energie e di salute ma che innescano forti desideri.
Ecco, i soldi rappresentano i nostri desideri.
E infatti, paradossalmente, i beni essenziali sono quelli che valgono meno (anche una casa essenziale costerebbe relativamente poco) tanto è vero che il settore primario deve sempre essere sovvenzionato istituzionalmente per gli investimenti, altrimenti crollerebbe sotto il peso della stupidità (eh si, dato che stupidità significa restare stupiti, ecco che l'umano riversa le sue energie nelle cose che lo stupiscono, e spesso instupidiscono, e si "dimentica" di ciò che è fondamentale).
Così le istituzioni DEVONO intervenire per sopperire alla stupidità del libero mercato (ma questa è in parte una divagazione).

L'importante è aver capito che un sistema potrebbe soddisfare il necessario facendo lavorare poche persone, e non servirebbero neppure i soldi in quanto quelle poche esigenze sarebbero facilmente soddisfatte.
Se torniamo indietro nel tempo invece servivano molte più persone per produrre il necessario. E via via che risaliamo la storia, la maggioranza delle persone era occupata a produrre l'occorrente. Ma anche questa affermazione è in parte errata.
Infatti già all'epoca dei Faraoni una parte del popolo si "trastullava cazzeggiando" attorno a dei grandi cubi di pietra accumulandoli uno sull'altro e facendone delle piramidi giganti.
Pensa che spreco; non le fecero nè per il turismo e nè per produrre qualcosa.

Attenzione, ci siamo: al posto di scavare buche e ricolmarle, staccavano massi enormi dalle montagne, li trasportavano su barconi e li impilavano uno sull'altro con un dispiego di energia che risulta ancora oggi di difficile comprensione e per cosa? Ne avevano un ritorno in qualche bene essenziale per il sostentamento?.
No, erano tombe. Un dispiego enorme di energia per erigere degli immensi soprammobili.
E' un tempo troppo lontano? quasi incomprensibile?
Ok, allora andiamo nel sedicesimo secolo.
Una delle monarchie dell'epoca, la Spagna, "scopre le Indie" e assieme ad esse patate, pomodori e poco altro...ah si, un metallo molliccio ma che possiede proprietà quasi uniche: l'oro.
Un gran bel metallo, mantiene quasi inalterate le sue proprietà, non si ossida e una volta strofinato splende come il sole. Non serve quasi a un cazzo; non puoi farci armi, niente a cui serva un minimo di rigidità e durezza, e non è commestibile.
Ci puoi placcare i denti...qualche altra cosuccia da attaccare alle orecchie o al collo...e altre cazzate del genere (non esistevano ancora i microcircuiti).
Eppure per quel metallo quasi inutile (se vogliamo dirla tutta, oggi sappiamo che assieme ad altre "pietre preziose", l'oro e pochi altri metalli,  si sono formati milioni e milioni di anni fa per lo scatenarsi di energie difficilmente misurabili immaginabili e sicuramente irripetibili). Sarà quel che sarà, ma se togliamo la mistica e la metafisica, a livello economico (nell'accezione di cui sopra) l'oro è un dispiego di energie poco comprensibile. Infatti è stato calcolato che non ha ripagato tutti gli investimenti fatti.
Eppure il solo pensiero di poterne possederne anche solo una piccola quantità, smuove la gente a "fare"!
Cosa è cambiato a livello di sostenibilità del sistema Spagna? Una blasonatissima M....

Ripeto: se togliamo la mistica e la metafisica l'oro serve a ben poche cose e quasi tutte superflue.
Il fatto che la gente vada fuori di biella per averlo non è un punto strutturale a livello strettamente economico. La credenza che fosse il metallo divino per eccellenza risale a ...mila anni fa e andrebbe ascritto sotto alla voce "folklore pop".
Io sono rimasto allibbito (co' due bbi) quando qualche anno addietro, cercando di capirci qualcosa sotto la voce economia, ho scoperto che il sistema aureo era in "voga" poco tempo fa., e questo significa che ancora pochi decenni orsono si dava fondamentale importanza a quanto oro detenesse una nazione..
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Ma torniamo all'economia delle buche: Keynes, in buona sostanza, dice che nel momento in cui una crisi rallenti il processo economico innescando una dinamica deflattiva (cioè un abbassamento dei prezzi al consumo), e non importa se reale o nominale, tanto nel medio periodo la dinamica deflattiva risulterà comunque reale, l'unico agente che possa intervenire nel processo economico invertendone il ciclo (in questo caso deflattivo. ma lo stesso può valere anche in un ciclo inflattivo ma invertendone l'azione, cioè drenando liquidità) è lo Stato Sovrano attraverso la propria Banca Centrale (B.C.)
Il motivo è facilmente comprensibile; nessun privato, neppure una S.P.A o altra società a responsabilità limitata, è disposto a investire capitali in un ciclo economico che distrugge ricchezza.
Solo lo Stato attraverso la propria B.C. può immettere liquidità nel sistema facendo in modo che questa venga spesa (infatti tutti i tentativi della BCE di immettere liquidità nel sistema sono falliti miseramente -- per noi -- perché in base ai trattati la BCE non può intervenire con spesa diretta e neppure all'acquisto di titoli -- ma a questo proposito la questione è un pò più incasinata).

A mò di provocazione Keynes usa gli investimenti che, alla sua epoca, il governo inglese impegnava nelle imprese che scavavano buche in giro per il mondo alla ricerca di oro come pietra di paragone per dimostrare che sarebbe la stessa cosa, a livello di sostenibilità, se fossero stati impegnati nello scavare buche per poi ricolmarle.
Addirittura lo stato potrebbe lanciarli per davvero dall'elicottero e il risultato a livello economico nel breve periodo sarebbe sempre lo stesso (non a livello sociale dato che la gente si scannerebbe per strada).
E c'è un motivo specifico; in una economia equilibrata, cioè nè lasciata libera a se stessa nè controllata ossessivamente, per ogni euro immesso nel sistema economico, alla fine dei conti, cioè misurando il PIL alla fine dell'anno, questo euro risulterà essere diventato un euro virgola qualcosa. Dipende, questo virgola qualcosa, dalle condizioni di quel sistema economico.
Ma ciò che conta è che avrà invertito il ciclo economico depressivo. Questo è quello che "molto semplicemente" dovrebbe fare il ministro dell'economia (quando può farlo, cioè con una BC a disposizione della nazione).
Questo per dire cosa?
Per dire che se ci riflettiamo solo un attimo potremmo renderci conto che la disoccupazione potrebbe essere realmente combattuta e vinta, e rimarrebbero disoccupati solamente coloro che proprio non hanno nessuna intenzione di lavorare.
Ma, cosa ancor più importante, tutti potrebbero avere un reddito col quale poter condurre una vita dignitosa per se stessi e per la loro famiglia.

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Se c'è tutta questa disoccupazione non è certo per i motivi che ci hanno raccontato per tutti questi decenni, e ora l'ho capito molto bene.
Ma è solo per scelte politiche, le quali hanno un unico scopo: impoverire tanti per arricchire pochi.

SONO SCELTE POLITICHE! NON C'E' NESSUN IMPEDIMENTO DI QUALSIVOGLIA MOTIVO TECNICO, PUNTO! (e se non credete a me potete sempre approfondire da qualcuno che ne sa  QUI)

A voi sembra poco? Cazzarola, più chiaro di così acceca.
Una Nazione che ha Sovranità può  tranquillamente raggiungere la piena occupazione se solo lo volesse (e potrebbe farlo in un modo più intelligente che non scavando oro  -- per esempio noi abbiamo un territorio devastato).

Ecco un Dummies cosa ha capito qualcosa di Keynes.

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