domenica 8 maggio 2016

"Scusi, una domanda: Potrebbe fare un'offerta?"

Avviso, post incasinato.

In questi giorni ho avuto scambi di opinione "vivaci" con; mia moglie (e uno può dire "e sti cazzi?"), giusto saranno cazzi miei.
Con il gruppo culturale cui partecipo (ma sono stato un signore restandomene zitto buono e a cuccia), e uno potrà dire "e sti cazzi?", giusto saranno...
Con "Bazaar" e L. B. Caracciolo per motivi differenti (e sempre illo potrà dire "e sti ...?), giusto! Ma allora perché non vai a fare ...un giro da un'altra parte? C'è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno (cit).

Per tutte e tre la speranza è che vadano a ricomporsi (specie per la prima :).
La seconda è brevemente raccontata nel post  precedente.
La terza è un pochetto più tecnica con ampi spunti filosofici.
La base di partenza della polemica è quì, nei commenti:  http://orizzonte48.blogspot.it/2016/04/helicopter-money-le-soluzioni-nascoste.html
(tra l'altro la "discussione" ha poi ispirato il post successivo con più di trenta commenti, che per un post sulla metafisica dei mercati non è male)

Non sto lì a fare la parafrasi del testo; lui scrive un commento e fa una riduzione estrema e io glielo faccio "notare" (col dovuto garbo, è suscettibile).

Lui, e qui sta il bello, tra le righe mi fa notare che ho peccato di troppo riduzionismo, poi spiega a me quello che cercavo io di fargli capire a lui; i piani di lettura sono due (e lo dico chiaramente). In aggiunta non sopporta che gli si prospetti un problema antropologico (meglio tenere tutto sull'astrazione pura).

Poi gli tratteggio i contenuti "ristretti" del mio commento e restringo al massimo il concetto di domanda e offerta.
E qui arriva il bello; prima sposta l'attenzione su di me mettendoci il carico dell'amoralità, poi sillògia ad penum tirando in ballo privatizzazioni, sanità,  pensioni, diritto di giustizia, forte e debole (sia detto tra parentesi, stiamo dalla stessa parte :))).
Mi fa credere che ha un dubbio su chi dei due non capisce , e mi da un consiglio (bene accetto).

Io mi altero un attimino perché non è la prima volta che ha una precomprensione dei miei commenti (tant'è che c'è un'altro post che suggella i nostri scambi: http://ceccatosan.blogspot.it/2015/12/ciao-baz.html).


Lui si scalda assai e riparte la precomprensione e tira fuori (non so da dove ) nazionalizzazioni e privatizzazioni (per fortuna scripta manent).

Poi tiro il fiato e capisco che sto parlando con un'entità e non con una persona reale e quindi mi regolo di conseguenza. Per "fortuna" interviene Quarantotto (B. Caracciolo) e interrompe lo scambio.
Secondo me la mia voleè sul suo top spin incrociato era dentro, ma il "giudice" di sedia mi dice che era fuori...dopo tanta fatica girano le balle :), così espongo un reclamo a caldo, ma il "giudice", mentre mi cazzia, non mi guarda neppure (lo capisco, sembriamo due adolescienti che sgallettano :).
In pratica gli ho risposto un pochetto incazzato dicendo che alla teoria del valore  mancava un pezzo, e anche che non è accettabile che "gli intellettuali" si pongano sempre con una certa altezzosità nei confronti dei "manovali" come me, soprattutto quando fanno certi riduzionismi indegni.
Gli ricordo ancora una volta che se il paese è in queste condizioni la responsabilità maggiore ce l'hanno loro, "gli intellettuali", eh si, perché è a loro che spetta il compito di informare il popolo quando sta per arrivare la fregatura, e non fare i giocherelloni perché c'è abbondanza.
Ma tiremm 'n'nanz.

Il punto è la teoria del valore; per quello che ho capito, loro vedono il valore solo come l'opera di qualcuno e basta, in pratica il lavoro, qualsiasi esso sia.
Io penso che anche la materia prima abbia un valore a se stante e quindi anche una parte nella  teoria stessa.
La materia prima è (anche) bene di scambio. Il denaro è  bene di scambio, ergo possiamo, se serve, considerarla alla stregua della materia prima (e di qualsiasi altro bene).
E' una delle funzioni della moneta; mezzo di pagamento (bene di scambio), unità di misura (economica) e riserva di valore.

 (Faccio una piccola digressione per mettere lì due o tre "cosette" che potrebbero servire per capire come mai, prima l'oro e poi la moneta ma anche i titoli di stato, obbligazioni ec etc vengono preferiti a qualsiasi altro bene per gli scambi e i pagamenti, specialmente quelli futuri.
Questo passaggio è solo per far capire che non sono un pazzerello che si immagina teorie balzane. Questo passaggio è tratto da: TEORIA GENERALE DELL'OCCUPAZIONE E DELLA MONETA.
(J. M. Keynes)

Vediamo ora in cosa consistono i vari tassi d'interesse in termini di merce per un periodo ad esempio di un anno per diversi tipi di beni capitale. (...)
Vi sono tre attributi che i diversi  tipi di beni capitali posseggono in grado diverso.
I) Alcuni di essi, coadiuvando qualche processo di produzione o fornendo servizi ad un consumatore, producono un reddito o un prodotto(...) misurato in termini del prodotto medesimo.
II) La maggioranza dei beni capitali, salvo la moneta, vanno soggetti ad un certo deperimento o implicano qualche costo a causa del semplice trascorrere del tempo (...) indipendentemente dall'essere o no impiegati nel produrre un reddito (...) (in verità oggi mantenere la moneta ha un costo. nota mia)
III) Infine il potere di disporre di un bene capitale per un certo periodo può offrire una comodità o sicurezza potenziale che non è uguale per le diverse specie di capitali, anche se abbiamo ugual valore iniziale.
L'ammontare (...), che la gente è disposta a pagare per la comodità o sicurezza potenziale data da questo potere di disponibilità (...), sarà da noi chiamato il suo premio per la liquidità.

(In pratica e di molto semplificato, la moneta è quella che ha i costi minori per il mantenimento della ricchezza) Questi sono i fattori per i quali la moneta o l'oro o i titoli di stato o etc etc, vengono preferiti a tutti gli altri beni e sono fondamentali per questo tipo di società (altrove ho spiegato come mai tutta questa "carta" NON HA ALCUN VALORE SE DIETRO NON VI E' UN SISTEMA FUNZIONANTE, EQUILIBRATO E CHE SAPPIA PRODURRE RICCHEZZA REALE! ) 

Ma se è bene di scambio come fai a dire che il valore è dato solo dal lavoro? Una parte, magari scarsa, è data dai beni medesimi.

E ora passiamo alla questione "madre" del contendere; Domanda e Offerta.
Secondo Bazaar dipende dalla visione metafisica con la quale interpretiamo la dinamica tra i due.
Se la vedi dall'offerta allora le classi alla base della piramide hanno molta importanza e quindi una uguaglianza formale e sostanziale di diritti.
Se la vedi all'opposto, dal lato dell'offerta, la domanda (cioè la "gente", la massa, quella che consuma e spende, che lavora) è marginale e quindi ...che vadano a farsi fottere, sono pedine scrificabili etc etc.
Io non semplificherei fino a questo punto (o per meglio dire; io lo posso fare, da un  intellettuale ci si aspetta altro). La dinamica economica non può determinare se sia più importante l'una o l'altra, o se si possa far prevalere una visione piuttosto che l'altra.
L'una non esisterebbe senza l'altra.
Ma volendo essere pignoli (cioè rompendo i coglioni a quelli che vogliono tirare troppo la giacchetta e fare i supersapientoni) potremmo ragionarci sopra per capire da dove ha inizio la "faccenda": è nato prima l'uovo o la gallina?
Oggi lo sappiamo: l'uovo (tra l'altro grazie all'inflazione del processo chiamato gastrulazione).
Così allo stesso modo il capitalismo moderno ha una specie di sua blastula (certo, la blastula c'è perché c'è l'uovo, il seme etc etc, ma dal nulla nulla cresce).
Ma le due dinamiche non sono simultanee, si esplicano in tempi diversi, quindi c'è un punto di partenza (se esiste una causa esiste un effetto e quindi anche il tempo. Se non c'è causa non c'è effetto e quindi neppure il tempo)  .

All'inizio del XX° sec. l'organizzazione del lavoro meccanizzato a catena trova la sua dimensione pratica grazie ad H. Ford..
E' un cambio copernicano di visione di sistema; prima si produceva su ordinazione, quindi l'acquirente possedeva il denaro necessario prima della produzione, e il lavoro non era continuativo.
La produzione di massa stravolge il concetto perché per funzionare e tenere bassi i costi deve fare grandi numeri. Ma subentra un problema; chi comprerà i prodotti se la massa non possiede la capacità finanziaria per comprare beni che hanno comunque un costo relativamente elevato tipo l'automobile?
Qualcuno doveva pur aver capito che il sistema poteva reggere solo se gli operai avessero avuto la certezza di lavorare -- ma non solo -- di lavorare sicuramente per anni e con una paga certa e abbondante per sostenere la domanda (all'epoca Ford raddoppio le paghe degli operai.)
Ecco che cambia il mondo del lavoro dalle  basi; per reggere, il sistema, deve garantire lavoro e paghe adeguate.

Ha inizio nella pratica l'era moderna.


Beh, se le cose stanno così inizia con l'offerta (per quanto possa valere), ma questo non significa molto, il sistema è complesso, c'è il pubblico, il privato, le istituzioni miste, non si può ridurre tutto a Domanda e Offerta, libero mercato o sistema pianificato.
Il periodo migliore, per noi italiani, è stato una via di mezzo.E all'inizio c'è il credito (che visto dall'altra parte si chiama debito, ed essendo la stessa cosa ha pari valore morale. Di solito consideriamo il debito brutto e cattivo ma se desideriamo che il sistema funzioni dovremmo imparare a dargli il giusto valore, cioè uguale al credito; sono la stessa cosa.)


Quindi abbiamo la prima blastula che è capitale investito a credito.
Certo potremmo nazionalizzarlo quel capitale, ma sappiamo bene tutti, anche i marxisti radicali, che non sarebbe giusto farlo in nome di una Storia di cui nessuno può avere certezza assoluta per come sia andata. Possiamo cercare di sistemare l'arte delle cose allo stato attuale, ma non tracciando una linea che divida la Storia; i buoni di qua, i cattivi di là.

Che esista un grande problema col capitale lo sappiamo tutti (spero), per fortuna ci sono soluzioni di equilibrio da poter applicare.
La Sovranità è una di queste, naturalmente la sovranità si traduce anche e soprattutto nell'avere una banca che gestisca la moneta.
I capitalisti vogliono farsi pagare ad un prezzo troppo alto la loro moneta? Ce la stampiamo.
Loro svendono buona parte della moneta svalutandola troppo? La compriamo senza svenarci e la trasformiamo in buoni di sviluppo interni tesi a risanare il territorio di questo bellissimo paese, o qualcos'altro, l'importante è poter scegliere, avere la libertà di poterlo fare.
Comporterà qualche sacrificio? e perché, adesso abbiamo invece davanti a noi un futuro radioso?
E' forse meglio avere come prospetto lavorare fino a settantacinque anni con paghe da fame, sanità privata e non per tutti, cibo di plastica e periferie che sono ghetti impenetrabili e letali?

I garzoni che stanno svendendo la gente che lavora al miglior offerente, cioè al libero mercato, prima o poi ne dovranno rendere conto, spero.

p.s. il primo pare si sia ricomposto (temporaneamente :).
Il secondo si vedrà.
Il terzo ...



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