mercoledì 25 maggio 2016

Paradosso della settimana enigmatica

Mi son sempre chiesto come abbia fatto la Polonia ...anzi i Polacchi a rimanere tali schiacciati tra due delle superpotenza della storia europea quali la Germania e la Russia.
Invasi a ciclo continuo dagli uni e dagli altri e probabilmente, la butto lì senza sapere, anche dall'impero austroungarico e chissà ancora da chi altri.
Eppure hanno tenuto duro e hanno mantenuto una loro identità assieme alla voglia, alla determinazione, alla cocciutaggine, al sacrificio, alle tragedie di restare quello che si sentono di essere.
Anzi, è proprio ultimamente che hanno dimostrato che da loro gli zebedei non sono giunti per niente al crepuscolo; dice no all'euro, no ai migranti in libertà e no all'austerità (per ora, poi si sa, iniziano ad arrivare "liberi" capitali "occidentali" che inizieranno un'opera di "convincimento" verso la classe dirigente, e se non dovesse funzionare si passa tramite università e mondo del webbe. Ma per il momento la mia stima ai polacchi -- per quel nulla che vale).

Incredibilmente, proprio da tanta cocciutaggine viene l'idea balzana di una lingua universale per le occasioni impellenti di internazionalismo.

Non è paradossale? Lotti tanto per l'identità, e poi, proprio da lì viene uno che vorrebbe che tutti parlassero una lingua inventata.

Come ho sentito dire da una napoletana: " 'A ggent'è shtrana (con la esse di scivolo)".

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