giovedì 12 maggio 2016

L'Erasmus dei garzoni delle elites

(...) A leggere il resoconto del recente viaggio a Londra di Luigi Di Maio, esponente di spicco del Movimento 5 stelle (M5s) e vicepresidente della camera, non c’è tanto da stupirsi che né il sindaco Boris Johnson né l’alleato al parlamento europeo Nigel Farage si siano presi la briga di incontrarlo. Mentre questi sono impegnati a difendere il voto per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea al referendum del 23 giugno, il leader italiano è arrivato sulla sponda del Tamigi per dichiarare che non è d’accordo con la Brexit.
Questa propensione per la permanenza di Londra tra i 28 paesi dell’Unione non è frutto di una consultazione in rete. Sembra invece una presa di posizione personale di Luigi Di Maio, ma rappresenta comunque una notevole evoluzione nella linea politica dei cinquestelle. La giovane formazione sta provando a normalizzarsi e a istituzionalizzarsi – sfruttando soprattutto incontri con ambasciatori stranieri a Roma e visite ufficiali all’estero – e i toni euroscettitici che la caratterizzavano sono diventati meno virulenti. (...)
Puntualmente chi arriva "in odore" di potere va verso la "panchina" a ricevere le direttive dell'"allenatore" (che potrebbe da un momento all'altro sostituirlo e mandarlo negli spogliatoi a fare la doccia).
Sarebbe interessante conoscere il Presidente (avete fatto l'abbonamento a Sky?).
Checcefrega dello stipendio da parlamentare se poi per me e la mia famiglia si prospetta un futuro da dirigente in qualche istituzione europea, banca o organizzazione mondiale del commercio?

p.s. grazie alla papera zoppa per "l'imbeccata".

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