mercoledì 16 marzo 2016

La Nemesi del Cattolicesimo ?

C'era una cosa che ultimamente colpiva per assenza di reazione; l'atteggiamento di Zì' Francesco rispetto all'ultima "riforma"; quella che sdogana definitivamente e senza limiti non solo la manipolazione dei meccanismi biologici dell'essere, ma soprattutto la loro potenzialità commerciale.
Io pensavo, mi illudevo, che il mondo cattolico sarebbe insorto "ferocemente" verso quel certo modo di pensare all'uomo come fosse semplicemente un prodotto biologico della natura, e invece...nisba..
Non voglio entrare nel merito delle ragioni che dovrebbero spingere un cattolico a difendere un certo tipo di "visione", quello che mi interessa è che lo faccia, e lo faccia possibilmente portando argomentazioni che interpretino le ultime scoperte scientifiche nel rispetto massimo di tutti gli esseri umani, dato che per le interpretazioni che faranno gli interessi solo di alcune parti, o classi se preferite, di esso, i think tank anglofoni ne hanno già sfornate parecchie.
Invece silenzio quasi assoluto a parte alcune frasi di circostanza, appunto come farebbe uno zio col nipote che inizia a scorazzare col motorino o a "frequentare" una ragazzina: "MI raccomando, stai attento, non scippare le vecchiette e non passare in impennata dal centro...", oppure; "Non fare le cose di vergogna, che se poi resta in cinta la dobbiamo abortire..."
Bravo zio, intanto impara l'Italiano.

Aggiungo anzi, che poco tempo fa l'associazione culturale del mio paese, che frequento da poco, ha organizzato la presentazione di un libro scritto da un giovane originario del posto, di belle speranze in quanto capace e dottore in filosofia (che non guasta), nel corso della presentazione tenuta da lui medesimo, mi hanno colpito alcune frasi relative alle ultima scoperte della scienza riguardanti la genetica e le possibili implicazioni. Ha portato l'esempio della possibile resurrezione del corpo, magari in un futuro a lungo termine (e qui il lungo termine ci farebbe un baffo, sempre che uno si premunisca congelando il proprio cervello o anche solo un piccolo brandello o quel che l'è ;), cercando di portare la scoperta nell'alveo della credenza cattolica.

Diciamo che il suo maggiore sforzo non è stato quello di approfondire l'argomento genetico, il suo tentativo è stato quello di dimostrare o voler dimostrare l'esistenza di Dio. Quale Dio direte voi? Quello cattolico, dice lui.
Il problema è che probabilmente si è perso alcuni passaggi che, nel frattempo, il sistema sociale che sta dominando il mondo (o quantomeno ci sta provando con tutte le forze) ha messo sul tavolo del dibattito sul senso generale dell'esistenza umana su questo pianeta.

Il primo di questi passaggi che mi sovviene è quello che pone i geni in rapporto alla questione se possa essere preso per buono il paradigma che l'uomo è stato "progettato" da Dio e che è "differente" (nel senso di eletto) da tutti gli altri animali.
Sorgono subito due problemi fondamentali; il primo è che non vi è traccia del progetto, e i geni che "formano" il nostro cervello sono gli stessi geni che "formano" tutti gli altri cervelli, ivi compresi quello del maiale o di qualsiasi  altro animale. La differenza sta nella diversa posizione delle lettere che formano quel codice (per metterla giù facile).
Per capirci è una cosa tipo due libri diversi, i quali bene o male usano perlopiù le stesse parole ma ciò che raccontano e vogliono significare può essere profondamente diverso.
In più l'uomo può mettere mano in questo ipotetico "non progetto" e  dargli una forma (che per ora è "predefinita", ma non credo passerà molto tempo prima che venga scoperto un sistema in grado di modificare, a piacimento o meno, i geni) .
Ma se l'uomo può mettervi mano e fare quello riesce a fare è chiaro che "il valore infinito dell'essere umano" va ricercato altrove, altrimenti ogni cosa esistente biologicamente sulla terra ha valore infinito. Inutile dire che questa considerazione avrebbe delle "piccole" complicazioni pratiche; che magnamo se pure le piante hanno la stessa nostra matrice?
Dio che crea l'uomo a sua immagine e somiglianza non regge, punto.
E se, come pare sia da tutta una serie di studi compiuti non si sa bene in base a quale epistemologia e manco si sa bene quanto siano stati sottoposti alla verifica scientifica (i quali vengono però pubblicati sui giornali e nei sevizi dei vari telegiornali e dai media in genere), i comportamenti di base dell'uomo sono dettati e "gestiti" dai geni e non dall'intelletto formato dalla cultura, cioè dall'ambiente, ecco che anche il senso di colpa, che veniva implementato dall'opinione pubblica, cui una volta andava incontro l'uomo che manifestava poca empatia verso il prossimo, inizia a perdere la sua efficacia e inizia a insinuarsi in generale il dubbio che abbiano ragione coloro i quali pensano che in natura debba sopravvivere solo chi ha la forza e la capacità di stare dalla parte giusta.
A me ricorda un certo schioppo da Padoa.
Senza contare che sa tanto di determinismo assoluto, cosa che lascia alla cultura delle misere briciole di effetto placebo.

Il secondo è che se l'uomo non ha valore infinito, ecco che la sua mercificazione trova finalmente (per qualcuno, è chiaro) campo libero e senza che vi sia neppure un minimo di freno morale inibitore.
Eh si, perché se il paradigma diventa quello ristretto all'evoluzione e alla relativa selezione naturale il discorso è belle che chiuso per un semplice motivo; sarebbe assurdo vietare il commercio di ogni altro animale.
Ma se l'uomo è assimilabile a tutto il resto del regno animale allora può essere commerciato uguale. Questo da un punto di vista ontologico. Da un punto di vista socioeconomico il discorso diventa;  se le mie capacità mi consentono di accumulare più ricchezza di te è perché sono più adatto di te a sopravvivere in questo mondo. E' una legge naturale e quindi è chiaro che se esiste un Dio che ha stabilito delle leggi, quella della selezione naturale è una di esse ed è strettamente correlata all'evoluzione, che a sua volta è indirizzata dai geni.
Questo è quanto (molto ma molto a grandi linee. Ma si sa, prima si tirano le grandi linee e poi si passa ai colori e ai particolari e una volta che il quadro è fatto ed è anche l'unico esposto a tutti non resta che guardarlo)

Non è difficile immaginarsi un futuro nel quale chi potrà ordinerà un bel bambino biondo, occhi azzurri, alto, etc etc.
Ma non solo, potrà anche ordinare un umanoide geneticamente preordinato, magari coi geni dell'asino per la resistenza, quelli del bufalo per la forza muscolare etc etc da "impiegare" in ogni attività utile.
Di solito la realtà supera l'immaginazione.
Non conterà più il sesso, in fondo, a pensarci bene anche Gesù ha avuto due padri e la sua inseminazione è stata in un utero....come potremmo definirlo; in prestito? requisito a tempo determinato?

Io ci vedo la nemesi dei cattolici se qualcuna delle sue menti più eccelse non si sbriga a risolvere questo brutto pasticcio.
E aggiungo che andare a ruota delle interpretazioni date dal "Nord" del Mondo porterà la nostra cultura allo sfascio anche dal punto di vista giuridico -- e questo dopo che ci sono già andate, allo sfascio, quello politico e quello economico.

C'è tanto lavoro da fare...chi si offre volontario?





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