domenica 5 giugno 2016

A cosa servono gli intellettuali.

Beh, a questa frase non posso non farci un post.

Ecco quale sarebbe la "posizione" di un intellettuale nella società, in buona sostanza; a cosa servono gli intellettuali?


(...)    l'atteggiamento progressista dell'intellettuale che concepisce il proprio ruolo di servizio verso la comunità che lo nutre ponendosi a difesa degli interessi dei ceti subalterni, (...)

Questo sarebbe un vero intellettuale di sinistra (la vera sinistra, quella che concepisce la politica come strumento per l'emancipazione dei più deboli dai più forti).

Oggi invece l'intellettuale ("di sinistra") è diventato colui che cerca di addolcire la supposta, anzi il suppostone alle classi più deboli dicendogli che devono ringraziare il cielo perché "la supposta" potrebbe essere più grande.
Ma soprattutto che non si potrebbe fare diversamente; cioè non c'è scelta, il percorso è obbligato e l'unico ragionamento a cui giunge è che non c'è alternativa, non si può far altro che abbandonarsi alle forze cicliche "naturali".
Cioè di buttare nel cesso millenni e millenni di sforzi umani che hanno cercato di contrastarle per riuscire a diventare ciò che siamo ora. E 'ntu culu il progresso.





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